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"Nel rapporto salute-ambiente il riflesso delle condizioni di vita dei decenni passati"

03-12-2004 / Giorno per giorno

Nel territorio comunale le patologie tumorali, e in particolare quelle del polmone, hanno rappresentato tra il '96 e il 2001 un'importante causa di morte, ma il trend attuale è in fase di diminuzione, specie fra gli uomini. E' questo uno dei principali risultati emersi dallo studio sul "Rapporto ambiente-salute a Ferrara" che l'unità operativa di Epidemiologia dell'Usl sta conducendo grazie ad un finanziamento dell'Amministrazione comunale. I dati della prima parte dell'indagine sono stati illustrati stamani in conferenza stampa dal responsabile dell'unità di Epidemiologia Aldo De Togni e dal direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Usl Orazio Buriani. Nell'introdurne gli interventi, gli assessori all'Ambiente Alessandro Bratti e alla Sanità Maria Giovanna Cuccuru hanno ricordato come la ricerca in atto sia stata commissionata su mandato del Consiglio comunale e intenda approfondire l'esistenza di relazioni tra le condizioni ambientali del territorio e l'insorgenza di determinate patologie. "I dati emersi in relazione alle varie cause di mortalità - ha dichiarato in prima battuta Orazio Buriani - rappresentano la conseguenza di condizioni ambientali relative a dieci, venti o anche trenta anni fa. I decessi per tumore o malattie respiratorie registrati negli ultimi sette-otto anni sono cioè il frutto di esposizioni a fattori di rischio esistenti in passato nel nostro territorio. Non hanno perciò alcuna relazione con l'attuale situazione ambientale ferrarese, bensì con una situazione di inquinamento peggiore rispetto a quella odierna". In base a quanto emerso dall'indagine, nel periodo tra il '96 e il 2001, il numero di decessi registrati a Ferrara per tumori di varia origine e per tumori al polmone risulta superiore rispetto alla media regionale. Più simile a tale media è invece il numero di morti causate da malattie respiratorie. Per tutti e tre i tipi di patologia la mortalità registrata tende a diminuire nell'ultimo anno di valutazione, ossia il 2001, avvicinandosi ai dati delle città vicine e indicando un andamento decrescente. In particolare, per quanto riguarda i tumori in genere, il tasso di mortalità tra gli uomini cala da 349 per 100mila abitanti del 1996 a 324 del 2001, mentre per le donne passa da 267 a 225. Unico dato dissonante rispetto a questo trend è quello relativo ai decessi per malattie respiratorie fra le donne che, nello stesso arco di tempo, passano da 35 a 40 per 100mila abitanti. "In questo caso tuttavia - ha precisato De Togni - ragionando su numeri così piccoli non è possibile ricavare indicazioni attendibili. Inoltre l'aumento è probabilmente da attribuire all'incremento del numero di donne fumatrici registrato negli ultimi decenni. Occorre infatti ricordare - ha proseguito il ricercatore - che questa indagine non ci permette di distinguere tra decessi causati da fattori legati alle condizioni ambientali (inquinamento industriale o da traffico veicolare) e fattori legati agli stili di vita (fumo, alimentazione, ecc), poiché per questo genere di patologie i diversi tipi di cause determinanti sono strettamente correlati fra loro". Tra le altre indicazioni emerse dallo studio, anche una diversa distribuzione della mortalità per tumori nelle varie zone del territorio comunale. In generale, infatti, tale dato appare più elevato nell'area delle circoscrizioni vicine al centro cittadino, rispetto a quelle periferiche. Ma l'approfondimento di questo tema sarà oggetto della seconda parte della ricerca. "Per verificare l'attuale relazione tra salute e qualità ambientale - ha infine precisato De Togni - i fattori da prendere in considerazione sono quelli relativi all'odierna incidenza di malattie come asma ed enfisema. Per questo l'unità epidemiologica sta conducendo uno studio sull'asma infantile riferito ai bambini delle scuole elementari cittadine".