Capodanno in piazza, momento di condivisione e solidarietà fra lutto e speranza
04-01-2005 / Giorno per giorno
Come a Ferrara quasi ovunque, nelle principali città d'Italia e d'Europa, il capodanno è stato festeggiato nelle piazze, secondo tradizione, ma con sobrietà e il pensiero rivolto alla tragedia del sud est asiatico. Mestizia e speranza sono i contrastanti stati d'animo che hanno accompagnato i brindisi, celebrati fra gli sms e i banchetti della solidarietà per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dalla calamità. Roma, Milano, Napoli sono alcuni fra i principali centri urbani che hanno deciso, analogamente a quanto avvenuto a Ferrara, di mantenere l'occasione di incontro pubblico fra i cittadini, con la convinzione che lo stare insieme è una insostituibile forma di condivisione della gioia e della tristezza e che anche nei momenti più bui non si possa prescindere da un anelito di riscatto e da un moto di fiducia. Così si è fatto anche a Parigi, a Londra, a Berlino, ad Atene, a Edimburgo anche in Svezia e in Norvegia, che tra gli Stati europei contano il maggior numero di vittime e di dispersi. Le polemiche sul capodanno in piazza appaiono, dunque, forzate. E' stata una festa sommessa, quella di Ferrara, che ha testimoniato la volontà di superare ogni avversità e una grande generosità, espressa attraverso copiose donazioni delle quali nei prossimi giorni sarà tratto un bilancio preciso.