Una delegazione U'wa dalla Colombia a Ferrara per promuovere la lotta allo sfruttamento ambientale
13-01-2005 / Giorno per giorno
Si chiamano U'WA e sono un popolo dalle origini lontane, oggi composto da 17 comunità che vivono nel Nord est della Colombia, in America Latina. Si sentono depositari di una legge millenaria che è stata loro affidata, per affermare che il mondo non è in vendita e sono in visita in Italia tre loro rappresentanti, tramite l'onlus "A Sud" di Roma, con un tour che al termine avrà toccato 11 città. L'arrivo a Ferrara della delegazione U'wa, composta da Daris Shukara (rappresentante delle donne), Berito (presidente del Cabido Mayor) e Cesar Aranguen (addetto alla comunicazione delle comunità), è stato possibile grazie alla collaborazione con gli assessorati alla Cooperazione internazionale del Comune e della Provincia di Ferrara. La causa del popolo colombiano è stata l'occasione per discutere del problema del debito ecologico, che - ha spiegato Giuseppe De Marzo di "A Sud" - "l'Occidente ha contratto con il Sud del mondo tramite lo sfruttamento indiscriminato delle loro risorse naturali". Proprio il rapporto tra debito estero e debito ecologico è, tra l'altro, il tema di un libro dal titolo "Capovolgere il Debito: per un'economia dei diritti", presentato a Ferrara in occasione dell'incontro con la delegazione colombiana. "La legge millenaria affidata agli U'wa - ha ricordato Berito - dice che la terra è fonte di vita e gli uomini sono tutti suoi figli". Secondo questa visione ogni uso indiscriminato delle risorse naturali del pianeta per fini economici, porta alla distruzione della vita e perciò anche di quella umana. Per questa ragione anche l'estrazione del petrolio in Colombia, per mano delle multinazionali e della compagnia petrolifera governativa, è vista come un dissanguamento, perché il petrolio è definito dagli U'wa il sangue della terra. Nella concezione antropomorfa del pianeta gli U'wa sostengono che fra la terra e gli uomini occorre mantenere un rapporto di sintonia, perché ambedue portatori di vita, e perciò le risorse naturali non possono avere un prezzo e quindi non sono commerciabili. "Lo sfruttamento del pianeta - ha ammonito Berito - porta alla distruzione della vita ed è una violazione della legge divina". "Singolare anche la lotta del popolo U'wa - ha detto De Marzo - che rifacendosi ai metodi non violenti si distingue in un Paese coma la Colombia che si colloca fra i più violenti al mondo, secondo una stima Onu". "L'impegno fondamentale per la difesa dell'identità e della cultura dei popoli - ha dichiarato l'assessore provinciale Sergio Golinelli - è il motivo del nostro sostegno a questa iniziativa", e "il diritto alla pace - ha concluso l'assessore comunale Sandra Chiappini - passa necessariamente attraverso il diritto alla cultura e all'identità dei popoli, compreso il rispetto dell'ambiente in cui essi vivono". a cura dell'ufficio stampa della Provincia