Le condizioni di vita dei cittadini: analisi della povertà reale e percepita
02-03-2005 / Giorno per giorno
INDAGINE DEL SERVIZIO STATISTICA DEL COMUNE I cittadini ferraresi non sono più poveri ma cresce la percezione di esserlo, così come cresce la tendenza a superare la soglia di povertà per anziani soli e famiglie monoreddito. Questo in sintesi quanto emerge dall'indagine statistica triennale relativa alle condizioni di vita dei ferraresi curata dal Servizio Statistica del Comune presentata questa mattina alla stampa dagli assessori comunali Roberto Polastri e Maria Giovanna Cuccuru e da Lauretta Angelini e Caterina Malucelli del Servizio Statistica. L'indagine si è svolta nel dicembre 2003 su un campione di mille concittadini che hanno risposto alle domande poste da rilevatori del servizio statistica, risposte che hanno consentito di tracciare un profilo utile nella valutazione della realtà delle condizioni di vita ma anche raccogliere le aspettative dei cittadini. Fra gli indicatori più importanti le condizioni abitative ed economiche,gli stili di vita e di consumo con l'obiettivo di valutare l'incidenza di povertà. Tutti i risultati e le analisi dell'indagine sono disponibili alla consultazione sul sito internet del Comune all'indirizzo "http://www.comune.fe.it/statistica". LA SCHEDA (a cura del Servizio Statistica) Nel dicembre 2003 la consueta indagine triennale sulle condizioni di vita delle famiglie ferraresi è giunta alla sua quarta realizzazione. Svolta dal Servizio Statistica del Comune di Ferrara, questa indagine campionaria si ripropone come un utile strumento per verificare i cambiamenti intercorsi nelle condizioni abitative ed economiche dei ferraresi, ne indaga gli stili di vita e di consumo e mette in luce i mutamenti sociali avvenuti in questi anni di rapido cambiamento. Importante obiettivo dell'analisi è la valutazione dell'incidenza di povertà nel nostro comune. Con l'indagine campionaria attuata la prima volta nel 1994, e riproposta, con qualche modifica e miglioramento, ogni tre anni a 1.000 famiglie ferraresi, si è cercato di costruire una griglia abbastanza disaggregata di indicatori graduati per maggior rischio di povertà, sia sul territorio che in riferimento alla stratificazione sociale della popolazione. Tali indicatori permettono il confronto sia con i risultati delle precedenti indagini, sia con i risultati diffusi dalla Commissione governativa al livello italiano, dall'Istat e dall'Isae, Istituto di studi e analisi economica. Si sono, infatti, utilizzati analoghi criteri di analisi e di misurazione e si sono effettuate valutazioni secondo i diversi approcci riconosciuti nella letteratura statistica nazionale ed internazionale. Gli approcci che possono essere affrontati nella valutazione del numero e delle caratteristiche di queste famiglie esaminano: la povertà materiale relativa, misurabile considerando il tenore di vita della famiglia tipo, in relazione per esempio al reddito od alla spesa per consumi, nell'area territoriale di riferimento. E' questo l'approccio più seguito nelle indagini sulla povertà, con il quale si traccia una soglia standard di riferimento, considerando povera quella famiglia di due persone che ha una spesa media mensile di coppia inferiore o uguale a quella media pro-capite. Proporzionando tale importo al diverso numero di componenti della famiglia si ottiene una linea della povertà che indica i limiti minimi di spesa di ogni famiglia. La povertà materiale assoluta, identificabile oggettivamente con la mancanza di risorse economiche necessarie ad acquistare un predeterminato paniere minimo di beni e servizi, indispensabili affinché una famiglia di data ampiezza possa raggiungere un livello di vita "socialmente accettabile" nel paese. La povertà soggettiva, concetto che considera la percezione dello stato di disagio. E' anch'esso un indicatore monetario, perché è considerata povera una persona o una famiglia al di sotto di una certa soglia. Tuttavia tale soglia è stabilita non in base a criteri oggettivi (redditi o consumi), ma in base ad indicazioni soggettive. Sono gli stessi soggetti a stabilire l'ammontare di risorse monetarie necessarie a condurre una vita dignitosa ed al di sotto della quale si può parlare di povertà (in questo caso soggettiva). E' necessario, però, ricordare che la base di riferimento utilizzata per il campionamento (universo di riferimento) è costituita dalle 59.064 famiglie regolarmente iscritte all'anagrafe del comune (dato riferito al 31/12/2003) e quindi rimangono esclusi tutti coloro che di fatto dimorano a Ferrara, pur senza comparire nei registri anagrafici ufficiali, cioè tutti coloro che vivono a Ferrara, ma che risiedono altrove. Non vengono prese in considerazione neppure coloro che vivono permanentemente in una convivenza o comunità. La ricerca pone in luce perciò le condizioni di vita delle famiglie residenti nel comune di Ferrara, che costituiscono la parte prevalente della popolazione e quella con caratteristiche di stabilità, ma trascura di esaminare quelle delle persone "irregolari" (quali gli extracomunitari clandestini) o che per esempio vivono in case di riposo, alle quali si possono associare situazioni di vita qualitativamente inferiori alla media, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista degli aspetti legati alla salute. Le condizioni di vita Le famiglie ferraresi si riducono sempre più di dimensione (2,2 componenti in media per famiglia) ed aumenta il livello di scolarità. Il 76,2% delle famiglie intervistate è proprietaria dell'abitazione in cui vive. Questa percentuale è in costante crescita dal 1994 (era 69,6%), denotando la sempre maggiore tendenza dei ferraresi ad acquistare la casa in cui risiedono, anche in considerazione del fatto che gli importi degli affitti sono aumentati in maniera considerevole ed in misura molto superiore al costo della vita. Più della metà delle famiglie dichiara di spendere l'intero reddito familiare nel corso dell'intero anno, senza riuscire a risparmiarne una parte (58,3%); rispetto al 1994 i risparmiatori sono diminuiti. Alla domanda più diretta sulla capacità con l'attuale reddito familiare di arrivare alla fine del mese, si osserva un peggioramento medio del tenore di vita rispetto al 2000, mentre si era registrato un miglioramento negli anni precedenti. Il 3,8% delle famiglie intervistate dichiara di ricevere sussidi economici dalle istituzioni, sotto forma, per esempio, di assegni di maternità, per la nascita dei figli, assegni di cura, pensioni di invalidità o accompagnamento; l'1,4% delle famiglie usufruisce di agevolazioni economiche o contributi da enti pubblici per l'abitazione di residenza. Il 6% dichiara di ricevere aiuti economici da parte di parenti ed amici non appartenenti alla famiglia. Nel 2003 si registra un clima di sfiducia: solo il 4,9% dichiara di avere visto un miglioramento economico rispetto al passato, mentre crescono fortemente quelli che osservano un peggioramento. Lo spettro dell'inflazione rimane la principale preoccupazione per la maggior parte delle famiglie anche per i prossimi anni. Nell'ultimo anno le famiglie hanno incontrato difficoltà economiche maggiormente nell'affrontare le spese per la casa (affitto, mutuo, condominio, ). Lo dichiarano il 18,2% degli intervistati. Seguono, le spese mediche, aspetto indicato dal 17,6%, ed il pagamento delle bollette, indicato dal 16,4%. Riguardo al possesso di beni durevoli, in aumento è la percentuale di famiglie che dispone di almeno una autovettura: 80,6% e solo il 9,7% non possiede almeno una bicicletta. Crescono i possessori di motocicletta (11,3% nel 2003 contro il 7,3% nel 2000 e il 4,1% nel 1997), mentre diminuiscono coloro che hanno un motorino od uno scooter. Il telefono fisso registra un calo nella sua diffusione, a fronte di quella esplosiva che si osserva per la telefonia mobile (il telefono cellulare nel 2003 è presente nel 79,1% delle famiglie, contro il 63,3% rilevato nel 2000 e solo il 22% nel 1997). Tra le famiglie ferraresi si diffonde sempre più il personal computer (37,8%), e il 29,9% è collegato ad Internet. Stime di povertà L'incidenza totale di povertà relativa a Ferrara si è mantenuta costante dal 1994 ad oggi, tra il 5,1% e il 5,5% nel periodo esaminato. Quella di povertà assoluta, con riferimento ad un paniere minimo di beni è servizi essenziali, è invece diminuita, da 2,6% nel 1997 a 1,6% nel 2003. Ciò significa che si è avuto un innalzamento degli standard di vita. Elevate sono le aspettative economiche delle famiglie ferraresi ed il 61% si ritiene soggettivamente povero, in quanto percepisce un reddito inferiore a quello che gli consentirebbe di vivere senza lussi, ma senza privarsi del necessario. La maggior parte delle famiglie teme gli aumenti dei prezzi e delle spese ed ha limitato i consumi delle spese non essenziali. Questo clima di preoccupazione non è slegato dalla situazione economica del Paese, dove il 60,7% delle famiglie si sente povero, un valore che ha subito nel 2003 un'impennata rispetto all'anno precedente, quando era il 51,4%. Mentre nell'intero Paese le famiglie numerose con più figli, specie se minori, e i fenomeni di disoccupazione e sottoccupazione rappresentano, specie al Sud, le caratteristiche peculiari della povertà, la categoria di poveri che risulta invece a Ferrara prevalente è quella degli anziani; l'incidenza di povertà per i single anziani, ha però segnato una leggera diminuzione nel decennio esaminato. Preoccupante risulta inoltre la situazione economica di oltre il 10% delle famiglie monogenitoriali, sia a livello locale che a livello dell'intero Paese. La ricerca è consultabile e scaricabile on line nel sito del Servizio Statistica del Comune di Ferrara all'indirizzo: http://ww3.comune.fe.it/servizi/index.phtml?id=51 .