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I conflitti di corte fra gli eredi di Ercole d'Este nel nuovo film di Florestano Vancini. Il regista e il sindaco alla "prima" di giovedì

11-04-2005 / Giorno per giorno

Sarà presentato a Ferrara giovedì prossimo 14 aprile "E ridendo l'uccise", il nuovo film di Florestano Vancini che vede proprio la città estense al centro della trama ambientata agli inizi del Cinquecento. L'azione si svolge alla Corte Estense, fra le più illustri del Rinascimento , pochi mesi dopo la morte di Ercole I, quando si scatenano le gelosie e i rancori sopiti tra i quattro figli: Alfonso, Duca d'Este e sposo di Lucrezia Borgia, Ippolito, futuro Cardinale, Giulio, nato al di fuori del matrimonio, e Ferrante. Per le riprese il regista ferrarese si è trasferito in Serbia e Montenegro dove sono state ricostruite gran parte delle scene. La proiezione a inviti, programmata al Cinestar alle 21,30, seguirà di poche ore l'anteprima nazionale prevista in mattinata al cinema Odeon di Bologna. Alla serata parteciperanno, fra gli altri, Florestano Vancini, che con lo scrittore ferrarese Massimo Felisatti ha firmato anche la sceneggiatura, e il sindaco Gaetano Sateriale. Nella mattinata di venerdì al cinema Manzoni è prevista una proiezione per le scuole. "Il film intende rivolgersi alle più diverse fasce di spettatori - ha dichiarato Vancini - perché si presta sicuramente ad una duplice lettura: quella di un pubblico colto, attento ai significati storici e culturali e quella di un pubblico popolare, che coglierà la forte emotività e la spettacolarità delle vicende divertenti, sentimentali e drammatiche narrate". La pellicola è anche un'occasione per riproporre il fascino di un'epoca: "Il Rinascimento ha lasciato al nostro Paese un patrimonio unico al mondo - commenta ancora il regista -, fatto di pittura, scultura, architettura, urbanistica, sparso per gran parte della penisola. Gli italiani con questa realtà storico-artistica ci convivono, forse senza grande partecipazione, ma con la consapevolezza di possedere qualcosa che gli altri paesi non hanno. E milioni di stranieri visitano o sognano di visitare l'Italia per l'immagine, magari confusa e superficiale, ma che comunque hanno, di un paese dalle tante civiltà cariche di tesori". "E ridendo l'uccise" - La trama Ferrara, inizi del 1500, Corte Estense, una delle più illustri del Rinascimento. Pochi mesi dopo la morte del duca Ercole I, si scatenano le gelosie e i rancori sopiti tra i quattro figli: Alfonso erede del ducato e sposo di Lucrezia Borgia , Ippolito, Giulio nato al di fuori del matrimonio, e Ferrante. La vita di corte procede tra festini, lussi e cortigiane. Durante una festa Ippolito si vede rifiutato dalla bella Angiola a favore di Giulio. Ippolito ordina di sfigurare il fratello che insieme a Ferrante covano vendetta e decidono di congiurare contro Ippolito ed Alfonso. Il tentativo di uccidere Alfonso viene smascherato e i congiurati vengono condannati alla decapitazione su pubblica piazza. Alla storia della congiura s' intreccia quella di Moschino, buffone prima di Giulio poi passato al servizio di Alfonso, che viene coinvolto suo malgrado nelle vicende di corte. Attraverso il suo personaggio si scopre la reale vita quotidiana della povera gente che ben poco spartiva delle munificenze rinascimentali. "E ridendo l'uccise" - Il regista, Florestano Vancini Nato a Ferrara nel 1926, ha lavorato con i volti e i professionisti più celebri del cinema e della televisione italiani degli ultimi 40 anni. Dopo aver svolto attività giornalistica e di critica cinematografica, nel 1949 inizia la sua carriera cinematografica. Documentarista dal 1949 al 1959, aiutante di M. Soldati e V. Zurlini, esordì nel cinema a soggetto con La lunga notte del '43 (1960), tratto da uno dei Racconti ferraresi (di G. Bassani) che ottenne il premio come miglior opera prima alla Mostra di Venezia. Dopo La banda Casaroli (1962) e La calda vita (1964, da un romanzo di P.A. Quarantotti Gambini), ha diretto Le stagioni del nostro amore (1966), I lunghi giorni della vendetta (1967) una sorta di western all'italiana, presentato con lo pseudonimo di Stan Vance, Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato (1971), su un episodio dimenticato dell'impresa garibaldina in Sicilia, basato sulla tesi di A. Gramsci del risorgimento come rivoluzione agraria mancata, La violenza: quinto potere (1972), Il delitto Matteotti (1973), Amore amaro (1974), Un dramma borghese (1979), La baraonda (1980), La neve nel bicchiere (1984). Passato alla televisione, ha ottenuto un grandissimo successo con La piovra 2 (1986), secondo episodio della nota serie contro la mafia e, nel 1993, con lo sceneggiato Piazza di Spagna. Capace di coniugare abilmente l'impegno politico, la narrazione storica e il puro spettacolo, non è riuscitodalla metà degli anni Settanta a tenere alta l'attenzione verso l'analisi della realtà (il neorealismo è ormai definitivamente superato) e l'indagine psicologica dei personaggi a volte troppo veloce e poco incisiva, soprattutto nel cinema di genere e nell'indagine dei conflitti generazionali. (fonte: www.mymovies.it) "E ridendo l'uccise" - Il programma delle prossime proiezioni GIOVEDI' 14 APRILE Ore 10.30 anteprima a Bologna al cinema Odeon (via Mascarella, 3 - Tel. 051.226706) per stampa; segue conferenza stampa Ore 21,30 proiezione ad inviti a Ferrara al Cinestar (via Darsena 73 - Darsena City - Tel. 0532.793011); segue incontro VENERDI' 15 APRILE In mattinata proiezione a Ferrara a Cinestar per le scuole; segue incontro con studenti Dalla sera, ore 20,20 -22,30 in programmazione al cinema MANZONI A seguire il film sarà presentato a Ravenna, Modena, di nuovo a Bologna, Mantova e Reggio Emilia.