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Le politiche sociali partecipate fanno scuola a Civitas. L'assessore Cuccuru, ospite del salone del Terzo settore, illustra l'esperienza ferrarese

12-05-2005 / Giorno per giorno

L'esperienza di costruzione partecipata delle politiche sociali del Distretto Centro-Nord, che comprende il Comune di Ferrara e i Comuni del territorio copparese, con particolare riferimento al Piano Sociale di Zona, è stata presentata nei giorni scorsi dall'assessore alla Salute e Servizi alla Persona Maria Giovanna Cuccuru all'interno di Civitas, la più importante rassegna a livello nazionale dedicata alle attività del terzo settore, che si è svolta alla Fiera di Padova. L'occasione è stata rappresentata dal convegno, organizzato dalla Fondazione "Zancan" di Padova, dal titolo "Modelli di welfare municipale: l'apporto degli enti Locali alle politiche sociali", al quale sono stati invitati in qualità di relatori, oltre al Comune di Ferrara, anche i Comuni di Firenze, Padova, Pisa, Reggio Emilia, Città di Castello e Feltre. E' stato un momento di riflessione su vari temi, dai piani di zona alla programmazione integrata, dagli osservatori locali di welfare all'equità ai servizi nell'accesso e la tutela dei soggetti deboli, fino ad arrivare alla presentazione delle esperienze maggiormente innovative ed efficaci sperimentate a livello locale. L'assessore alla Salute Cuccuru ha quindi illustrato da un lato il modello organizzativo di rete alla base della costruzione e della pianificazione partecipata del Piano di Zona, presentando le principali linee guida, per poi concentrarsi in modo specifico su alcuni progetti innovativi messi in campo recentemente dal Comune di Ferrara: il progetto "Giuseppina" a favore degli anziani, "Dall'accoglienza all'autonomia" a favore delle fasce svantaggiate e il progetto "Caregiver" per la formazione delle persone - in particolare familiari - che assistono malati. "Si è trattato di un'occasione di studio e approfondimento di grande importanza - ha spiegato l'assessore Cuccuru - Da un lato infatti abbiamo avuto la possibilità di presentare il modello ferrarese nel campo del welfare, mentre dall'altro abbiamo avuto modo di venire a contatto con altre esperienze e buone prassi, sicuramente utili per il nostro lavoro in futuro".