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I "Fogli volanti" del Ventennio in mostra al museo del Risorgimento e della Resistenza

12-05-2005 / Giorno per giorno

Sabato 14 maggio alle 17.30, nella sala espositiva del museo del Risorgimento e della Resistenza (Corso Ercole I d'Este 19) sarà inaugurata la mostra-studio "Fascismo, Guerra, Libertà riconquistata nei Fogli volanti popolari (1920 - 1946)", curata da Gian Paolo Borghi in collaborazione con Delfina Tromboni per conto del Centro Etnografico e del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara. Inserita nel calendario ufficiale delle Celebrazioni regionali del 60° anniversario della Liberazione e della Resistenza, la mostra si avvale del patrocinio del Comitato Ferrarese delle celebrazioni che vede partecipare fra gli altri il Comune ,di Ferrara. L'esposizione è ad ingresso libero e sarà visitabile fino al 14 giugno, da martedì a domenica, dalle 9 alle 18 (lunedì chiuso). LA SCHEDA (A CURA DEGLI ORGANIZZATORI) - La mostra, a carattere itinerante, si propone di documentare una significativa fase della storia italiana (con particolare riferimento alla realtà emiliana e romagnola) attraverso documenti popolari o a fruizione popolare spesso mai apparsi in studi e risultanze di ricerche; si tratta, in specifico, dei cosiddetti "fogli volanti" dati alle stampe e diffusi da cantastorie, suonatori e cantori ambulanti in un arco temporale intercorrente dagli anni Venti del Novecento alle prime fasi successive alla Liberazione. I "fogli volanti" hanno rappresentato, tra Ottocento e Novecento, una sorta di ponte culturale tra oralità e scrittura finendo per costituire il simbolo popolare del raggiungimento della capacità espressiva del mettere "nero su bianco", del superamento del confine tra comunicazione tradizionale e nuove possibilità di espressione della memoria collettiva. Di difficile reperibilità per ricercatori e studiosi, anche a causa della loro problematica individuazione in biblioteche e in altre raccolte pubbliche, tali documenti (in massima parte costituiti da canzoni o da poesie popolari in idioma dialettale) commentano i difficili anni da noi presi in esame e consentono, tra l'altro, di apprendere come, nonostante i "filtri" della censura fascista e i messaggi propagandistici imposti "ovviamente" anche sulla comunicazione popolare, alcuni autori riuscissero ad eluderne le maglie, in maniera variamente esplicita, ma sempre facendo uso della loro innata "alterità", che di fatto si traduceva in tutt'altro che facile opposizione ad un regime che opprimeva la loro e le tante altre forme dell'espressività artistica. Prova ulteriore dei mutati tempi viene offerta dalla produzione edita nel 1945, a volte anche prima della Liberazione, da cui si rileva in maniera agevole un'autentica ripresa della vena tradizionale nei repertori e nei testi destinati al mondo popolare. La mostra è costituita da una selezione di "fogli volanti" operata al termine di una ricerca pluriennale in archivi, centri di ricerca, biblioteche e raccolte pubbliche e private. Lo schema espositivo che ne risulta prende in esame le seguenti tematiche: L'ultima libertà (anche di cantare); l'avvento del fascismo; il consenso e gli accenni di "fronda"; la guerra d'Africa; la seconda guerra mondiale e le sue più o meno velate contestazioni; la Liberazione. I testi reperiti fanno riferimento ad una ventina di autori popolari (non mancano tuttavia anche gli anonimi), in gran parte originari dell'Emilia e della Romagna oppure operanti nella regione. La fascia territoriale italiana di diffusione di questi documenti a stampa è comunque da considerarsi settentrionale e centrale. Per info: CENTRO DI DOCUMENTAZIONE STORICA - Centro Etnografico Ferrarese, via Gobetti 5, telefono 0532.768490, fax 0532-766183.