Parauapebas cresce grazie alla solidarietà dei ferraresi
13-05-2005 / Giorno per giorno
Si chiamano Régia, Melo, Selma e padre Lino i quattro missionari brasiliani giunti a Ferrara per celebrare con don Roberto Sibani il "Decennale della fraternità". Un'occasione pensata dal parroco di Pilastri per ricordare assieme alla comunità ferrarese le tappe del percorso di solidarietà avviato nel 1995 a favore della baraccopoli di Parauapebas, situata nello stato del Parà e abitata da migliaia di persone in condizioni di povertà estrema. La delegazione brasiliana è stata ricevuta stamani nella residenza municipale dai rappresentanti del progetto dell'assessorato alla Solidarietà internazionale "Ferrara città per la pace" e dall'assessore provinciale Sergio Golinelli. "A dieci anni dall'inizio di questa avventura di fraternità - ha dichiarato don Roberto - ho ritenuto importante invitare in Italia i rappresentanti della comunità brasiliana per celebrare con loro questo primo traguardo e per rinnovare, attraverso la loro voce, i ringraziamenti ai ferraresi che si sono sempre prodigati per la raccolta dei fondi da destinare agli abitanti di Parauapebas". Gli ospiti resteranno in Italia fino al 14 giugno e saranno protagonisti assieme a don Sibani di un fitto calendario di incontri nelle scuole, nelle parrocchie e nelle singole case del territorio, per portare una testimonianza di quanto è stato costruito nella loro terra grazie ai contributi delle istituzioni e delle associazioni ferraresi e grazie alla generosità degli affezionati clienti del "Mercatino della fantasia". Tracciando un breve bilancio dei progressi ottenuti in questi anni a Parauapebas, padre Lino, cappellano della parrocchia locale, ha ricordato come ognuno dei progetti realizzati, dalla casa della salute, alla pastorale dell'infanzia, al centro di accoglienza per adolescenti, abbia contribuito a modificare le condizioni di vita della popolazione, dando risposte concrete ai problemi più gravi. Nell'arco di soli diciassette anni, hanno riferito gli ospiti brasiliani, la loro città ha accolto oltre 130mila abitanti, un flusso continuo di arrivi che si prevede porterà nella baraccopoli altre 70mila persone nei prossimi cinque anni. Intere famiglie continuano a riversarsi nella zona richiamate dal miraggio di un'occupazione nelle cave minerarie, ma nella maggior parte dei casi il lavoro non si trova e sono in molti a scegliere la strada della violenza. I progetti realizzati da don Sibani, hanno raccontato i missionari brasiliani, sono tuttavia riusciti a dare una speranza alle famiglie di Parauapebas e grande è la riconoscenza nei confronti della generosità italiana. Proprio per la fine del mese prossimo è prevista l'inaugurazione del grande centro di educazione pastorale che è stato costruito nel corso degli ultimi mesi, grazie anche agli aiuti ferraresi, e nell'estate prenderà il via un nuovo imponente progetto per la costruzione di cinquanta case per famiglie indigenti nella baraccopoli di Curionopolis. La costruzione di una delle case sarà interamente finanziata dal Comune di Ferrara, mentre la Provincia ha dato la propria disponibilità a sovvenzionarne un'altra. Nel pomeriggio di oggi, alle 17, la delegazione brasiliana prenderà parte ad un incontro al centro Alexander Langer di viale Cavour 142, assieme alla comunità di don Sibani e ai volontari ferraresi del "Mercatino della fantasia" e di "Ferrara Terzo mondo".