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In piazza Corelli emporio di prodotti equo-solidali e 'Café de la paix': una vasta area per il commercio, l'intrattenimento e la "contaminazione culturale"

19-05-2005 / Giorno per giorno

Aprirà entro la fine dell'anno in piazza Corelli un grande emporio di prodotti di importazione, tipici, biologici ed "equo-solidali". Il market proporrà generi alimentari e oggetti di artigianato, occupando uno spazio da tempo in disuso, in passato destinato al mercato coperto rionale. La superficie, di circa 300 metri quadri, accoglierà anche il "Café de la paix", punto di ristoro, di incontro e di socializzazione fra individui e culture (che si richiama a una positiva esperienza bolognese). L'ambizioso progetto prevede, in seguito, l'utilizzo del seminterrato dell'edifico da destinare ad attività di intrattenimento culturale e, forse, ad ospitare un jazz club e altre iniziative connesse alle varie forme di espressione artistica tradizionale, in particolare delle comunità ospiti a Ferrara. "Ci pare un'iniziativa significativa - ha commentato l'assessore alle Attività produttive, Aldo Modonesi - che sostiene il consumo etico e conferma la vocazione solidale della nostra città, sempre attiva e vivace anche nell'ambito della cooperazione internazionale. Abbiamo destinato con convinzione questo immobile pubblico alla realizzazione di un progetto importante, che consentirà oltretutto la riqualificazione dello stesso stabile e dell'area circostante. L'emporio e il 'café' rappresenteranno un valido servizio per il quartiere e per la città e un punto di ritrovo e di confronto fra mondi differenti". Il bando per la realizzazione e la gestione dell'emporio è stato vinto dalla cooperativa Commercio alternativo di Ferrara, seconda in Italia per volume di affari fra le imprese specializzate in questo segmento di mercato. La coop è espressione dell'associazione "Ferrara Terzo mondo", un'Ong di cooperazione e solidarietà internazione che festeggia il ventennale di attività nell'ambito del volontariato. "La nostra ambizione - ha spiegato il presidente della cooperativa, Luca Andreoli - va al di là dell'aspetto commerciale. Proporremo un 'meticciato' di sapori, di odori, di culture con la speranza di propiziare la conoscenza, lo scambio e la comprensione reciproca. Consideriamo il commercio equo-solidale - ha aggiunto - una fra le più efficaci risposte agli squilibri internazionali", un modo attivo per favorire la crescita dell'economia dei paesi in via di sviluppo. La realizzazione del centro ha un costo complessivo, relativo a ristrutturazione e arredi, stimato in 350mila euro, a carico della società di gestione. Lo spazio sarà frazionato in due aree: quella destinata al commercio al dettaglio incentrato sulla vendita di un'ampia gamma di prodotti equo-solidali, biologici e tipici locali; e quella riservata alla somministrazione di cibi e bevande, con 50 posti e sedere e spazi per iniziative sui temi dello sviluppo, della nonviolenza, della solidarietà