Rispetto dei diritti umani e giustizia sociale, Rigoberta Menchù Tum a Ferrara. L'incontro con cittadini e studenti venerdì 3 giugno a Giurisprudenza
31-05-2005 / Giorno per giorno
Rigoberta Menchù Tum, premio Nobel per la pace nel 1992, sarà a Ferrara venerdì 3 giugno e alle 11 incontrerà cittadini e ragazzi delle scuole superiori presso l'aula magna della facoltà di Giurisprudenza. La Menchù, nata nel 1959 a Laj Chimel in Guatemala è da sempre impegnata nella difesa dei diritti umani, per una maggiore giustizia sociale e per una riconciliazione culturale basata sul rispetto delle popolazioni indigene. L'incontro dal titolo "Protezione del diritto internazionale in America Latina" è stato presentato questa mattina alla stampa, nella residenza municipale, dall'assessore ai Rapporti internazionali Alessandra Chiappini, dalla docente di Diritto dell'Unione europea della facoltà di Giurisprudenza Cristiana Fioravanti, (che terrà venerdì la relazione introduttiva) e da Alessandro Pasetti, in rappresentanza di Mediatel, che assieme a Comune di Ferrara, Università, Cassa di risparmio di Ferrara, Coop Estense, Lega delle cooperative ha reso possibile l'iniziativa. Alla presentazione hanno partecipato anche Alessandra Bondioli del liceo Ariosto, Giovanna Marchianò dell'istituto Einaudi e Cristina Balboni dell'istituto Vincenzo Monti i cui studenti, assieme a molti altri, parteciperanno al convegno dopo avere seguito nel corso dell'anno scolastico percorsi didattici sul tema diritti umani. "La giornata - ha commentato l'assessore Chiappini - si inserisce nell'ambito del progetto Ferrara città per la pace in un filone che ha già portato in città il Nobel Perez Esquivel. Sono incontri importanti per i ragazzi che coronano così un percorso portato avanti durante l'anno scolastico e aperti a tutta la città che da questi rapporti non può che trarre linfa vitale per la crescita". "Prosegue un rapporto consolidato tra Comune e Università - ha commentato Cristiana Fioravanti - con gli ospiti della città che diventano nostri ospiti. Il tema della promozione dei diritti umani merita sempre grande attenzione ed è con grande soddisfazione che ospitiamo gli studenti delle superiori che magari un giorno potranno anche diventare studenti della nostra facoltà". Rigoberta Menchù Tum, sarà in città già da giovedì 2: parteciperà infatti in serata a Comacchio a "Sfilata d'amore e moda" dove le verrà conferito un premio per il suo impegno sociale e in modo particolare per essersi adoperata, negli ultimi tempi, nella realizzazione di un progetto italiano che ha permesso di attivare l'energia elettrica in alcuni villaggi. LA SCHEDA: RIGOBERTA MENCHU' TUM Cresciuta tra le montagne di Quiché e le fattorie della Costa Sur, zona nella quale lavorano migliaia di indigeni, sin da piccola ha appreso dai genitori il rispetto e la sacralità dei luoghi in cui viveva ma ha anche conosciuto la discriminazione, il razzismo e lo sfruttamento che mantiene sotto la soglia di povertà migliaia di indigeni. Nella lotta per la terra ha perso il fratello maggiore e il padre, che morì bruciato vivo con altre 36 persone nel massacro all'ambasciata di Spagna. La madre è stata sequestrata e ancora non si sa dove sia morta ne' dove siano i suoi resti. Un altro fratello, Victor, è stato assassinato dall'esercito. Sono questi gli elementi che costituiscono i presupposti alla sua ricerca della Giustizia universale e alla lotta contro l'impunità. La Menchù riuscì a sottrarsi al clima di terrore instaurato in Guatemala e continuò a lavorare e organizzare la sua gente resistendo allo sterminio avviato dallo Stato. Andata in esilio in Messico nel 1981, partecipa dal 1982 alle sessioni annuali della sottocommissione di prevenzione delle discriminazioni e protezione delle minoranze della commissione per i Diritti Umani dell'Onu e lì continua instancabilmente il suo lavoro di denuncia del genocidio in Guatemala e comincia anche la conoscenza profonda e la lotta all'interno della comunità internazionale a favore del rispetto e per il riconoscimento dei diritti dei Popoli indigeni del mondo. Sono stati proprio il suo lavoro e la sua lotta per il rispetto dei diritti umani, in special modo per quelli delle popolazioni indigene, a farle vincere il Premio Nobel per la Pace nel 1992.