Nuovo lustro al "Padimetro", indicatore delle piene del Po
14-06-2005 / Giorno per giorno
E' collocato in uno dei punti più centrali e frequentati della città, ma non tutti i ferraresi ne conoscono l'esistenza. E' il "Padimetro", manufatto che testimonia due secoli e mezzo di storia del rapporto tra Ferrara e il suo fiume e che si trova posizionato sul pilastro d'angolo del loggiato dei Camerini, sul lato verso corso Martiri della Libertà. Composto di lastre di pietra con incisa l'indicazione dei livelli raggiunti dalla piene del Po fra il 1705 e il 1951, lo storico manufatto sarà oggetto, nel corso dell'estate, di un intervento di restauro progettato dal servizio Beni monumentali del Comune e finanziato, per l'intero costo di 3mila euro, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara. Secondo la ricostruzione storica che supporta il progetto di restauro, l'esistenza del padimetro risulta documentata solo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, ma è probabile che le prime lastre marmoree siano state poste sul pilastro del cinquecentesco loggiato dei Camerini nei primi decenni del XIX secolo, periodo a cui risale l'intensificarsi degli studi idrometrici riguardanti il grande fiume. Il nome "Padimetro" significa letteralmente "misuratore del Po" e deriva dalla denominazione latina del corso d'acqua, Padus. Le diciannove segnalazioni delle piene, non tutte coincise con disastrose rotte, offrono, secondo i tecnici, una straordinaria testimonianza storica di come il carico d'acqua del fiume sia gradualmente aumentato nel tempo e di come, per contenerlo, si siano via via sopraelevate le relative arginature. Da tali dati, gli studiosi hanno dedotto anche che, nel contempo, il letto del fiume si è a poco a poco innalzato rispetto al territorio circostante. Il padimetro ha dunque rappresentato fin dall'Ottocento un documento estremamente interessante sia per gli addetti ai lavori che per la generalità dei cittadini, che vi hanno potuto constatare l'instabilità idrografica del Po. L'ultimo aggiornamento è stato effettuato nel novembre 1952 a cura del Comune di Ferrara. A testimoniarlo sono due delibere della Giunta, conservate nell'archivio storico comunale, dalle quali si evince che i rilevamenti della piena effettuati il 14 novembre 1951 superavano i livelli di tutte le inondazioni documentate nei due secoli precedenti. L'ufficio tecnico si incaricò allora di aggiungere una nuova lastra di marmo al padimetro, nella quale, per completezza, vennero incisi anche i dati della piena precedente, quella del 4 giugno 1917. Da allora, fortunatamente, non è più stato necessario procedere ad altri aggiornamenti, ma le condizioni di degrado del manufatto e in particolare delle incisioni, ha reso necessario un intervento di restauro in previsione anche di una sua futura valorizzazione in ambito turistico. I lavori di recupero prevedono, in particolare, una pulitura delle lastre per la rimozione dei depositi superficiali, un'opera di consolidamento e protezione della superficie, il rifacimento delle stuccature mancanti e la ricollocazione del colore scomparso alle tacche, alle lettere e ai numeri incisi nella pietra.