Servizi socio-sanitari, Ferrara sperimenterà un'agenzia mista pubblico-privato . Sarà cabina di regia per coordinare le politiche e finanziare gli interventi
22-06-2005 / Giorno per giorno
Trentanove milioni di euro (pari al 35% della spesa corrente) è la somma impegnata dal Comune di Ferrara nel 2004 per garantire i servizi del welfare locale. Il dato è contenuto nel bilancio sociale di un settore verso il quale convergono gli sforzi di ben quattro assessorati (Sanità e Politiche sociali, Pubblica istruzione e Politiche familiari, Giovani e Sport, Politiche abitative e Pari opportunità). Gli investimenti più consistenti hanno riguardato gli interventi relativi a infanzia e famiglie (oltre 20 milioni) e quelli a sostegno dell'attività del Centro servizi alla persona (circa 10 milioni). I bimbi iscritti alle scuole comunali d'infanzia risultano 1.025, 1.350 i minori e 323 i disabili seguiti dai servizi. Oltre 33.700 sono gli anziani che vivono in città. Il sindaco Gaetano Sateriale ha annunciato che Ferrara sperimenterà, in accordo con la Regione, un nuovo modello di coordinamento delle politiche socio-sanitarie, affidato a un'agenzia che sarà cabina di regia per definire gli obiettivi, orchestrare gli interventi e assegnare i finanziamenti. Saranno rappresentati soggetti pubblici e privati: istituzioni, società miste di servizio, associazioni del terzo settore. Il sindaco ha insistito sul concetto di sussidiarietà spiegando che l'affermarsi di nuovi bisogni e nuove domande impone una revisione del modello di welfare finora praticato. "Innovare il welfare" è l'unica strada, a giudizio del sindaco, per non scivolare nella deriva liberista che non è in grado di garantire a tutti i cittadini livelli di trattamento sociosanitario accettabili sotto il profilo della qualità del servizio. Occorre avvalersi maggiormente della tecnologia, che sovente consente un contenimento della spesa, e chiedere ai cittadini una maggiore partecipazione ai costi, ora coperti al 78% dal Comune. "A Ferrara le tariffe sono mediamente del 20% più basse rispetto al resto della regione. Bisogna adeguarle, differenziando gli oneri in base alla capacità contributiva", ha detto Sateriale. "Il Bilancio sociale 2004 - ha spiegato la dirigente Loredana Bondi, illustrando il documento - integra e porta a sintesi le diverse esperienze di contabilità sociale dei vari assessorati che operano nell'area del welfare. Fornisce alle forze economiche e sociali, alle istituzioni, agli attori della società civile e alla comunità nel suo complesso, alcune chiavi di lettura per comprendere maggiormente il contesto sociale cittadino ed orientare al meglio il processo di programmazione sociale che l'ente locale è chiamato a compiere insieme agli altri protagonisti del welfare locale". Una sfida impegnativa per una comunità di nuovo in crescita demografica, ma con un alto indice di invecchiamento (9,4% di under 14 e 26,2% di over 65) e una forte incidenza di famiglie unipersonali (33,2%), in massima parte costituite da anziani.