Un luogo di incontro per le politiche culturali. Nasce "Siti", rivista dell'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco
27-06-2005 / Giorno per giorno
I piani di gestione, le strategie di valorizzazione, ma anche uno sguardo all'Iraq e una puntura di spillo sul business culturale. Siti, trimestrale dell'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco, da luglio in distribuzione, intende proporsi come palestra di confronto e momento di riflessione sulle tematiche attinenti alle politiche di tutela e di sviluppo dei luoghi inclusi nella Lista Unesco. Questa mattina a Roma nella sede della Sioi (Società italiana per l'organizzazione internazionale) è stata ufficialmente presentata la rivista, che nel primo numero ospita, fra gli altri, un intervento di Staffan de Mistura, rappresentante personale di Kofi Annan per l'Iraq. Di particolare rilievo la testimonianza del maresciallo Silvano Schivo, del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, sulla devastazione e il saccheggio del sito Unesco iracheno di Umma. L'urbanista Vezio De Lucia ("padre" del progetto di riqualificazione di Bagnoli) nell'intervista rilasciata a Siti parla dei piani di gestione e mette in guardia dai rischi del business culturale. La rivista pubblica, inoltre, un articolato servizio che individua apprezzabili esperienze pilota in tema di accessibilità ai siti per i disabili. Siti ospita anche gli interventi degli amministratori di alcune città italiane dell'Unesco e il calendario degli eventi e delle manifestazioni estive. Alla presentazione, dopo i saluti dell'ambasciatore Umberto La Rocca, presidente Sioi, sono intervenuti il presidente dell'Associazione città Unesco, Gaetano Sateriale, il vicepresidente Claudio Ricci e Sergio Gessi, direttore di Siti. Il target di riferimento della pubblicazione è principlamente quello degli "stakeholders": rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni attive nell'ambito dei beni culturali e ambientali, esponenti del mondo accademico e universitario e dei media. Siti non si presenta come veicolo di promozione turistico-culturale rivolto al grande pubblico, ma intende contribuire ad affermare un'identità collettiva dei luoghi riconosciuti dall'Unesco patrimonio dell'umanità. LA SCHEDA - L'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco L'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco si è regolarmente costituita nel 1997 su impulso di un primo gruppo di sette città e nel 2000 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Attualmente conta trentadue siti associati. Sua principale finalità è quella di far convergere capacità e competenze in grado di generare una sorta di "circolo virtuoso" che permetta di proporre iniziative e progetti volti alla tutela ed alla valorizzazione dei siti e al rilancio economico delle comunità locali. Nel maggio scorso il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale è stato riconfermato presidente dell'Associazione per altri due anni. Un biennio che, secondo la stessa opinione di Sateriale, si prospetta "molto impegnativo, in quanto si dovranno portare a termine progetti di grande rilevanza, fra i quali l'approvazione definitiva della legge che stanzia incentivi e sostegni economici a favore delle città patrimonio dell'umanità e l'attuazione dei Piani di gestione, gli strumenti attraverso i quali ci si propone di preservare l'integrità dei siti Unesco e, contemporaneamente, sostenere le esigenze socio-economiche dei relativi territori." L'Italia è al primo posto nella classifica mondiale dell'Unesco per numero di siti inclusi nella World Heritage List, ben 40 dopo l'ultimo recentissimo inserimento di Siracusa. Un dato che testimonia chiaramente come l'espressione "capitale mondiale della cultura" non sia un luogo comune, ma una realtà tangibile che l'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco si propone di valorizzare e tutelare anche attraverso uno strumento di stimolo del confronto e del dialogo quale intende essere la rivista Siti.