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Comune e Provincia insieme: no alla violenza e al terrorismo, no alla guerra

08-07-2005 / Giorno per giorno

Alla manifestazione per la pace e contro il terrorismo che si è svolta l'8 luglio a Ferrara, in piazza Trento e Trieste, a seguito della catena di attentati di Londra, l'assessore Alessandra Chiappini è intervenuta in rappresentanza del Comune e della Provincia. Questo il testo del suo discorso. New York. Madrid. Ora Londra. Ieri, nella capitale inglese, decine di morti e centinaia di feriti hanno riaperto i nostri occhi sgomenti sulla brutalità del terrorismo. Una scia di sangue e di orrore macchia questo primo scorcio del XXI secolo. Sangue nostro, di noi europei, occidentali, che ci credevamo al riparo dalle guerre, che speravamo di avere vinto la battaglia con i terrorismi. Ma anche sangue dei nostri fratelli - africani, arabi, orientali, latinoamericani - vittime come noi della follia omicida dei conflitti che si consumano nei troppi angoli bui del pianeta, e ora anche nelle nostre luminescenti metropoli, in nome dell'ideologia, del fanatismo, dell'identità etnica o religiosa, talvolta generati dalla miseria e dalla disperazione. Parole che servono per capire. Ma occorre ribadire con forza e con la più totale fermezza che nulla - nulla - può giustificare la violenza, la sopraffazione, la barbarie delle bombe, degli attentati che colpiscono uomini e donne inermi e innocenti. Oggi più che mai avvertiamo l'insicurezza delle nostre città, delle nostre vite. Ci sentiamo esposti, vulnerabili. Sentiamo in noi montare la paura e la rabbia. Non dobbiamo però cedere all'angoscia che ci sovrasta. Questa spirale d'odio e di morte va spezzata. E va recisa senza alimentare spiriti di vendetta o ansie di ritorsione destinate inevitabilmente a generare altri lutti e altro dolore. Alla forza delle armi dobbiamo sapere opporre la forza della nostra ragione. Le parole di Tony Blair ci devono fare riflettere: "E' attraverso il terrorismo che le persone responsabili di questo attacco esprimono il loro odio - ha affermato il premier inglese immediatamente dopo la strage -. Tentano di utilizzare l'omicidio di persone innocenti per spaventarci, per sottometterci, per impedirci di fare quel che vogliamo fare: devono sapere che non avranno successo". Con lui vogliamo gridare: "Quando cercheranno di intimidirci, non ci faremo intimidire. Quando cercheranno di piegare la nostra volontà e dividerci, la nostra volontà sarà ferma e resteremo uniti. Quando proveranno a cambiare il nostro Paese mostreremo la nostra dignità e con una forza tranquilla esprimeremo i nostri valori, che dureranno molto più a lungo dei loro". Gli osservatori segnalano che siamo in presenza di una guerra globalizzata del terrorismo di matrice islamica. Alcuni aggiungono che questo sarà il tratto caratterizzante del nuovo secolo, che dovremo abituarci. Ma noi rifiutiamo di cedere alla rassegnazione. Noi ci ribelliamo a questo destino che incombe sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli. Vogliamo sottrarci alla follia omicida. E ribadiamo il nostro ripudio della guerra, secondo la lettera della Costituzione italiana. Siamo mobilitati per la pace, affermiamo il valore della nonviolenza, diciamo no all'uso delle armi, strumenti di morte e non di risoluzione delle controversie, per le quali devono valere i canali della diplomazia e i principi del diritto. La guerra genera solo orrore, morte, distruzione. Se è vero che i terroristi agiscono in nome dell'Islam è altrettanto vero che la stragrande maggioranza dei musulmani è costituita da persone pacifiche, oneste e rispettose della legge, che condannano questi attentati. Per questo non dobbiamo cadere nella trappola delle contrapposizioni, del muro contro muro. Certo, di fronte alla barbarie prevalgono lo sgomento e lo sdegno. Il pensiero va alle donne e agli uomini che hanno così assurdamente perso la vita. Ma alla costernazione deve seguire la riflessione. Esprimiamo il nostro commosso cordoglio per le vittime e la più affettuosa solidarietà ai feriti, alle famiglie coinvolte in questo dramma e all'intero popolo britannico. Ma non ci piegheremo alla logica del terrore, non cederemo all'ansia di vendetta. Difenderemo i nostri valori, la nostra civiltà, la nostra democrazia, senza mai rinunciare al dialogo, al confronto, senza mai stancarci di esperire vie di pacifica soluzione ai conflitti del nostro tempo, in Europa come in Medio Oriente, con uno spirito di ricerca privo di pregiudizi e uno slancio di autentica e piena solidarietà fra individui, popoli e culture. Comune di Ferrara Provincia di Ferrara