Si lavora all'ipotesi di vendita dello stabilimento Alcoa di Ferrara. La conferma viene dal tavolo di trattativa al quale, nel pomeriggio odierno a Roma, hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni ferraresi (fra i quali il sindaco Sateriale e il presidente della Provincia, Dall'Acqua), dei sindacati nazionali e provinciali di settore, della rsu aziendale ed esponenti della proprietà. "Ci è stata ribadita la volontà di vendere il sito - riferisce Gaetano Sateriale - L'azienda parla di contatti già avviati. Per noi la priorità è rappresentata dalla continuità produttiva e lavorativa, ma al momento Alcoa non è in grado di garantirla oltre la prima metà di settembre. Per quella data attendiamo un piano credibile per l'aumento dei volumi. Auspichiamo che questo impegno sia rispettato". "Per il 14 settembre - conferma l'assessore alle Attività economiche del Comune, Aldo Modonesi - abbiamo l'impegno scritto di Alcoa di rivederci a Roma per verificare insieme lo stato di avanzamento delle trattative. Contemporaneamente la proprietà si è impegnata a cercare altre commesse per garantire la continuità produttiva sino alla fine dell'anno. E questo è un piccolo passo in avanti rispetto alla prospettiva di azzeramento della produzione che era stata in precedenza prefigurata. Si fatica però a parlare di significativi progressi …". "Ma rispetto alla conclusione dei precedenti incontri - ha aggiunto Giorgio Dall'Acqua - registriamo un timido segnale di apertura che garantisce al momento la continuità occupazionale e impedisce qualsiasi decisione unilaterale da parte dell'azienda". L'incontro, che si è concluso attorno alle 18, si è svolto nella sede del Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione della presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentata dal sottosegretario Gianfranco Borghini. Per Alcoa erano presenti i dirigenti nazionali Claudio Bionda e Giuseppe Toia e quelli dello stabilimento di Ferrara, Fabrizio Ferragni e Gian Luigi Orsini.