San Cristoforo: dopo il restauro le opere e gli arredi saranno ricollocati nei luoghi originari
28-07-2005 / Giorno per giorno
E' un complesso artistico tra i più rilevanti nell'ambito del patrimonio cittadino quello che una volta restaurato farà ritorno all'originaria collocazione nella chiesa di San Cristoforo alla Certosa. Centotrenta dipinti, quattordici ancone lignee, tre cori e altri arredi liturgici saranno riportati all'antico splendore grazie ad un progetto frutto della fusione delle energie di Comune e Fondazione della Cassa di Risparmio, a completamento dell'imponente opera di recupero che da diversi mesi sta coinvolgendo l'intero complesso monumentale. L'unione di intenti dei due soggetti è stata sancita stamani nella residenza municipale dal sindaco Gaetano Sateriale e dal vicepresidente della Fondazione Carife Piero Puglioli con la firma di un protocollo d'intesa per la realizzazione del restauro e della ricollocazione dei beni, appartenenti in parte al Comune e in parte alla Curia. "Una firma - ha dichiarato il sindaco Sateriale - che apponiamo ad interventi già avviati, a testimonianza dell'impegno con il quale si sta lavorando per un progetto che consideriamo di grandissima rilevanza, quale quello della riapertura al culto del tempio restaurato della Certosa. Riapertura che abbiamo già ipotizzato per l'autunno prossimo, rinviando ai mesi successivi la graduale ricollocazione delle opere oggetto di recupero. Si tratta - ha proseguito Sateriale - di un'esperienza inusitata per la nostra città che permetterà di riaprire ai fedeli e ai visitatori una delle chiese più monumentali di Ferrara con tutti i beni e le opere d'arte originari restaurati e riportati all'antico aspetto". L'accordo siglato stamani rappresenta il primo finora sottoscritto in Italia secondo i parametri fissati dall'articolo 121 del codice dei beni culturali (Decreto legislativo 42/2004) relativo alle convenzioni tra enti pubblici e fondazioni bancarie. Il patrimonio di San Cristoforo resta, nonostante le animate vicende storiche che hanno interessato nei secoli la chiesa della Certosa, uno dei maggiori nuclei artistici cittadini, sia per pregio, che per quantità e varietà delle opere, frutto delle diverse produzioni dell'arte ferrarese dal XVI al XIX secolo. I beni saranno restaurati secondo i progetti redatti da Maricetta Parlatore e Sandro Salemme, mentre la Fondazione Carife si assumerà integralmente l'onere economico. L'Amministrazione comunale, dal canto suo, fornirà il proprio supporto tecnico provvedendo alla direzione dei lavori e alla verifica della correttezza delle opere e curando i rapporti con la Soprintendenza. I lavori saranno condotti per lotti e interesseranno inizialmente gli oggetti di uso liturgico e il grande ciborio monumentale, primi elementi necessari per la ripresa delle funzioni di culto. Proseguiranno poi con le opere di età certosina e con il grande dipinto di Bastanino raffigurante San Cristoforo, e ancora con altri due dipinti dello stesso autore. L'ultimo e più impegnativo restauro sarà dedicato al coro proveniente dalla chiesa di Sant'Andrea, composto da 56 stalli con tarsie prospettiche, sculture policrome e numerosi arredi liturgici. "L'intervento di ricollocazione dei beni nei luoghi originari - ha spiegato il dirigente del settore Attività culturali del Comune Andrea Buzzoni - permetterà ai visitatori di leggere le opere sotto la stessa luce con la quale gli artisti le avevano concepite, aiutandoli a coglierne l'intera bellezza".