Vita da rifugiati, in fuga dagli orrori. Al Buskergarden una mostra su Serbia e Afghanistan affronta la condizione degli esuli
16-08-2005 / Giorno per giorno
Una cinquantina di pannelli fotografici che documentano la guerra in Serbia e la vita di un campo profughi della provincia di Helmand, in Afghanistan, nel quale si trovano più di 30mila persone. Le intense immagini sono della reporter Kristina Andjelkovic e del geologo e fotografo ferrarese Michele Ungaro, impegnato con l'Ong Intersos nello costruzione di pozzi per acqua potabile in più di 200 villaggi rurali della provincia. Le foto raccolte nell'ex Jugoslavia raccontano, con materiali assolutamente inediti nel nostro Paese e reperiti grazie a Kristina Andjelkovic, ex-corrispondente di Radio B-92 di Belgrado, le azioni di protesta condotte dall'opposizione serba al regime di Slobodan Milosevic, i bombardamenti della Nato durante la guerra e l'esodo dei profughi che dovettero lasciare il paese. La mostra fotografica è allestita sino al 21 agosto nell'area del Buskergarden. L'iniziativa nasce nell'ambito del progetto europeo Equal "Orizzonti" Il progetto intende facilitare i processi di inserimento dei rifugiati e degli esuli, aggirando o rimuovendo, ove possibile, i tanti ostacoli che bloccano o complicano la loro integrazione. Orizzonti si muove in un'ottica di riconoscimento del livello di conoscenze e competenze dei cittadini stranieri che richiedono asilo, finalizzato alla loro organica collocazione nel contesto produttivo territoriale. La mostra è inserita all'interno di un gazebo, predisposto dagli enti partner del progetto, all'interno del quale si trovano materiali che illustrano le attività predisposte da Orizzonti e i servizi a favore degli immigrati. Chi desidera può lasciare un segno del proprio passaggio, anche come "richiedenti" di diritti e di solidarietà. La mostra e l'attività a favore di cittadini stranieri che richiedono asilo è gestita da Ecipar Ferrara, capofila del progetto, in collaborazione con l'assessorato alla Salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara, la Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio, l'istituto Don Calabria - Città del Ragazzo, la Cna e l'Unione Industriali. Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa del progetto: Ecipar Ferrara, Via Caldirolo 84 - 44100 Ferrara - Tel 0532/66440 - Fax 0532/66442. Sito web www.eciparfe.it, indirizzo di posta elettronica info@eciparfe.it LA SCHEDA - Il progetto "Orizzonti" Rifugiato è colui che "temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra". Colui che, fuggito dal proprio Paese, inoltra in un altro Stato domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato, resta un "richiedente asilo" finché la sua domanda non viene esaminata dalle autorità competenti di quel Paese. In Italia, il richiedente asilo vive in una specie di limbo nel quale i permessi di soggiorno temporanei di cui usufruisce gli concedono solamente il diritto all'assistenza finanziaria (una diaria di 17,56 euro per 45 giorni), all'assistenza sanitaria ed all'istruzione per i minori. L'attuale condizione giuridica dei richiedenti asilo, quindi, ne limita oggettivamente la possibilità d'inserimento nel contesto territoriale in quanto impedisce loro l'accesso al lavoro e alla formazione, costringendoli in uno stato di precarietà e marginalizzazione. Il progetto Equal II Fase "Orizzonti" intende aggirare o rimuovere, ove è possibile, gli ostacoli che bloccano i processi di inserimento nel contesto produttivo locale valorizzando, al contempo, il livello di conoscenze/competenze dei cittadini stranieri richiedenti asilo, beneficiari del progetto. Il progetto prevede una serie di interventi sul territorio aventi l'obiettivo generale di migliorare il livello di integrazione dei richiedenti asilo del territorio. Ogni intervento previsto sarà indirizzato verso obiettivi specifici atti a realizzare strumenti concreti da mettere a disposizione dei beneficiari finali, anche attraverso azioni sugli attori socioeconomici locali e sugli operatori. In sintesi gli interventi sul territorio permetteranno ai richiedenti asilo di usufruire di: - servizi di accoglienza ed informazione che li metteranno nelle condizioni di interagire consapevolmente con il territorio; - monitoraggio delle proprie potenzialità occupazionali, anche una volta ottenuto lo status di rifugiato, e contatti diretti e continui con gli operatori incaricati dell'incontro domanda/offerta di lavoro; - formazione mirata e inserimento lavorativo tramite tirocinio che consentiranno loro di acquisire nuove competenze, integrarsi nel contesto produttivo e sociale, sostenersi economicamente, rimanere attivi, evitare la fuga nell'illegalità e nel lavoro sommerso.