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Dal Ruanda le testimonianze fotografiche di un massacro

19-08-2005 / Giorno per giorno

Ricordo di uno sterminio, quello avvenuto in Ruanda nel '94, e solidarietà per chi faticosamente tenta di guardare al futuro. E' su queste radici che si fonda la mostra fotografica "Memorie di un genocidio" curata dal reporter milanese Livio Senigalliesi e allestita nel chiostro di San Paolo, a partire da domani e fino a domenica 28 agosto. Un viaggio per immagini nelle terre teatro della strage, che la circoscrizione Centro cittadino ha voluto proporre al pubblico ferrarese e agli spettatori del Buskers Festival, in collaborazione con l'assessorato provinciale alla Cooperazione internazionale e con l'Associazione per la pace di Ferrara. Come spiegato stamani in conferenza stampa dallo stesso Senigalliesi, l'iniziativa è legata ad un progetto di solidarietà volto a offrire sostegno a due associazioni di donne ruandesi rimaste vedove a causa del genocidio e madri di bambini con gravi handicap. I proventi della vendita del catalogo (del costo di 15 euro) saranno infatti interamente devoluti a loro, assieme ad un contributo offerto dall'Amministrazione provinciale. "Si tratta - ha dichiarato il reporter - di un gruppo di coraggiose donne che ho incontrato durante il mio viaggio in Ruanda lo scorso anno, in occasione del decennale del genocidio. Loro si sono offerte di rivelarmi le loro storie, aprendomi il loro cassetto dei dolori e chiedendomi in cambio di non dimenticarle una volta tornato in Italia e di raccontare le loro testimonianze ai miei connazionali. A queste donne sole, costrette ad allevare i propri figli in condizioni di estrema arretratezza, senza acqua, né medicinali, ho deciso di offrire un segno tangibile del mio ricordo e della generosità di quanti vorranno unirsi a me". Protagonisti delle foto esposte nel chiostro sono i sopravvissuti della strage, che attraverso sguardi, espressioni e gesti immortalati dall'obiettivo del fotografo, raccontano di sofferenze non ancora sopite a più di dieci anni dalla fine del genocidio. Immagini raccolte nel corso di quello che Senigalliesi ha definito "un viaggio all'inferno, in luoghi dove ancora restano evidentissimi i segni dell'odio e della morte". Come ricordato dal presidente della Circoscrizione Centro Leonardo Fiorentini e dall'assessore provinciale Sergio Golinelli, "intento della proposta di questa mostra è quello di mantenere elevata l'attenzione dell'opinione pubblica sulle conseguenze del genocidio ruandese e su quei conflitti che appaiono meno esposti alla luce dei riflettori mediatici che anche attualmente si stanno svolgendo in diverse parti del mondo. L'inserimento dell'iniziativa nel programma della settimana del Buskers Festival punta ad attirare tra il pubblico della mostra anche gli spettatori giunti in città proprio per la rassegna degli artisti di strada". "L'iniziativa - ha ricordato l'assessore comunale Alessandra Chiappini - rientra nel progetto Ferrara città per la pace, che da sempre si propone di promuovere l'uso dell'informazione come strumento di pace per raggiungere le coscienze e combattere l'odio". La mostra articolata in una cinquantina di pannelli fotografici sarà aperta al pubblico, ad ingresso gratuito, tutti i giorni dal 21 al 27 agosto dalle 18 alle 24 e domenica 28 agosto dalle 17 alle 20. L'inaugurazione alla presenza del reporter Livio Senigalliesi è prevista per domani alle 18,30.