Risplende il giardino di Palazzo Diamanti. Presentati gli interventi di riqualificazione del cortile d'onore
07-10-2005 / Giorno per giorno
Un intervento di riqualificazione per rendere ancora più accogliente il cortile d'onore del Palazzo dei Diamanti. E' quello realizzato nell'ambito di lavori progettati in accordo tra la direzione delle Civiche gallerie di arte moderna e l'assessorato ai Lavori pubblici, la cui presentazione è avvenuta nel pomeriggio. E' stata effettuata la sostituzione di alcuni impianti tecnologici nel sottosuolo, la sistemazione del terreno per agevolare il regolare deflusso delle acque meteoriche e si sono riproposte alcune suggestioni del giardino rinascimentale, quali il percorso a croce e le siepi di bosso, liberando nel contempo l'elegante fondale architettonico del cortile da alcune strutture incongrue. Le opere si sono svolte nell'ambito del cantiere principale, allestito per predisporre un nuovo impianto di condizionamento e climatizzazione all'interno dell'edificio, con l'installazione di nuove tubature. Gli spazi espositivi devono infatti garantire un quadro generale di salvaguardia per le opere e renderlo compatibile con gli standard imposti dai prestatori, incentrati fondamentalmente sulla necessità di avere determinati livelli di temperatura e umidità. Proprio per questo il sistema di climatizzazione, monitoraggio e controllo ambientale è stato ammodernato: lasciata inalterata la struttura generale dell'impianto nel rispetto dei vincoli architettonici, si è intervenuti sulle singole unità di trattamento dell'aria, anche nelle sale espositive di minori dimensioni, rendendone autonoma la regolazione. Tali lavori, insieme alla recente realizzazione di un ascensore che consente ai disabili di accedere alla Pinacoteca Nazionale, permettono di migliorare il decoro e la funzionalità di uno dei contenitori d'arte più importanti di Ferrara e meta di migliaia di visitatori ogni anno. All'inaugurazione, tenutasi nel pomeriggio, erano presenti l'assessore ai Beni monumentali e al Verde pubblico, Claudio Bariani, il dirigente del Settore Attività culturali, Andrea Buzzoni, Francesco Scafuri del Servizio Beni monumentali e Giulia Vullo presidente del Garden Club Ferrara, che ha realizzato per la giornata di illustrazione dei lavori alcune composizioni ornamentali ispirate all'iconografia rinascimentale, allestite dal proprio Gruppo di Arte Floreale. IL PALAZZO DEI DIAMANTI Cenni storici Il Palazzo dei Diamanti fu iniziato nel 1493 per Sigismondo d'Este, fratello prediletto del duca Ercole I e figlio legittimo di Nicolò III e di Rizzarda di Saluzzo. Alla sua costruzione lavorò sicuramente l'architetto ducale Biagio Rossetti che, insieme ad alcuni validi collaboratori, curò in modo innovativo sia l'ideazione architettonica che urbanistica dell'edificio, ponendolo proprio in corrispondenza di un incrocio, il famoso Quadrivio rossettiano. Concepito per essere visto in diagonale o in prospettiva, il palazzo viene ricordato nei più importanti testi di storia dell'arte, poiché costituisce l'episodio architettonico più significativo dell'Addizione Erculea, il "piano regolatore ante litteram" realizzato dal Rossetti a partire dal 1492 per volontà di Ercole I. Il grande progetto urbanistico quattrocentesco, che interessò l'ampia zona a nord del Castello Estense, comportò la costruzione di strade ampie e rettilinee, di chiese e conventi, di palazzi, di splendidi giardini e di nuove fortificazioni. In questa parte della città si respira ancora un'atmosfera ricca di suggestioni, la stessa che lo scrittore Giorgio Bassani ha così magistralmente colto nelle sue opere: la possiamo percepire, ad esempio, sui terrapieni e sulle mura estensi, oppure in Corso Ercole I d'Este, una delle più belle vie del mondo, abbellita da edifici rinascimentali mirabilmente progettati, tra i quali spicca appunto il Palazzo dei Diamanti. La dimora principesca é famosa soprattutto per i singolari prospetti che la compongono, caratterizzati da più di 8000 bugne marmoree a punta di diamante, concepite per catturare la luce; l'effetto che ne deriva fa assumere dinamicità al nobile edificio, nonostante la sua mole, veramente imponente. Il palazzo subì alcune modifiche nel corso del Cinquecento che, pur importanti, tuttavia non stravolsero l'ideazione originaria della costruzione. Nel 1594 fu poi costruito il balconcino d'angolo, così come oggi lo vediamo, mentre prima era in legno dipinto perché sembrasse marmo. Nel 1641 il palazzo passò dagli Estensi alla famiglia Villa, che l'anno dopo fece eseguire il bel portale di marmo. Dal 1842 l'intero immobile appartiene al Comune di Ferrara. Attualmente il palazzo ospita al piano terra la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, notissima sede di mostre di fama internazionale, mentre al piano nobile si può visitare la Pinacoteca Nazionale, prezioso scrigno di opere d'arte. IL GIARDINO O CORTILE D'ONORE Cenni storici Dall'analisi dello stato attuale del sito e dagli elementi emersi nell'ambito dei recenti lavori, si può ipotizzare che, un tempo, il cortile d'onore del Palazzo dei Diamanti, sull'esempio di altri giardini rinascimentali ferraresi, fosse diviso in quattro moduli da due percorsi incrociati pavimentati in mattoni, schema geometrico ripreso dal castrum romano. Nel XVI secolo l'area verde era caratterizzata inoltre da un pozzo, mentre una "pergola in legno", sopra la quale si intrecciavano i rami della vite o di altre piante rampicanti, assicurava un gradevole impatto estetico, oltre alla frescura necessaria nelle calde giornate estive; il giardino, di cui non conosciamo l'esatta estensione originaria, doveva essere ricco pure di quegli ornamenti che all'epoca caratterizzavano quasi tutte le verdi delizie estensi, come le spalliere di rose, le erbe medicinali, gli alberi da frutto, le piante sempreverdi e soprattutto le aiuole di bosso, sapientemente potate perché assumessero le "geometrizzazioni" più fantasiose, in omaggio all'ars topiaria. Il cortile d'onore del palazzo, dove le opere appena concluse hanno riproposto lo schema ideale dell'antico giardino, è ancora incorniciato sul lato dell'ingresso principale da un elegante loggiato rinascimentale, a destra del quale si può ammirare una pregevole "porta scolpita", opera databile agli inizi del '500 che un tempo impreziosiva l'Oratorio di San Giovannino: la porta, attribuita ad Antonio Lombardi, fu qui trasferita nel XIX secolo in seguito alla trasformazione e alla destinazione ad altri usi dell'edificio religioso, che si ergeva in via Garibaldi n. 86. Al centro del giardino si può osservare una vera da pozzo rinascimentale, che risulta adorna di quattro scudi, due con stemmi estensi e due con la lettera A, riferita probabilmente ad Alfonso I d'Este, duca di Ferrara dal 1505 al 1534. Nell'angolo sud-orientale spicca invece la loggetta cinquecentesca, mentre il cortile è chiuso da un muro di recinzione con portale marmoreo centrale del XVII secolo. Quest'ultimo elemento un tempo nobilitava l'antico edificio dei "Pestrini", magazzino di granaglie successivamente trasformato in caserma, poi demolito per far posto nel 1930 all'ex "Casa del Fascio", attuale sede di uffici pubblici; il portale fu trasportato nel cortile del palazzo dei Diamanti nel 1931 e, a cura dell'ing. Carlo Savonuzzi, venne creato l'attuale traguardo prospettico, parzialmente ristrutturato nel dopoguerra a seguito dei bombardamenti, che provocarono seri danni ad alcune parti dell'edificio. Grazie alle opere appena concluse, proprio il portale seicentesco, ma anche il grande cancello in ferro battuto e l'intero fondale del cortile d'onore, sono stati finalmente liberati dalla piattaforma in terra e muratura antistante, realizzata ad uso di palcoscenico alcuni decenni or sono e divenuta ormai pericolante. Ancora agli inizi dell'Ottocento, lo sfondo del giardino era caratterizzato invece da un'alta muraglia con pilastri ed archi. L'accesso all'ampio parco retrostante, allora adibito ad orto, vigna e frutteto, avveniva tramite una semplice apertura centrale; sopra il muro, però, ancora in quel periodo era presente un antico passaggio coperto (poi distrutto), che offriva la possibilità di passare da un'ala all'altra del palazzo. Come si vede, le trasformazioni ed il gusto delle varie epoche hanno modificato l'aspetto originario del cortile d'onore, ma allo stesso tempo lo hanno arricchito di nuovi elementi ed oggi, anche grazie agli interventi di valorizzazione del giardino voluti dall'Amministrazione Comunale, l'area verde conserva un fascino particolare, che ci riporta ai fasti di un tempo. (A cura di Francesco Scafuri, Servizio Beni Monumentali - Comune di Ferrara) IL NUOVO IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DELLA GALLERIA DI PALAZZO DEI DIAMANTI L'attività espositiva realizzata presso la Galleria di Palazzo dei Diamanti non potrebbe svolgersi senza l'esistenza di una rete di relazioni - costruita nel tempo grazie alla ideazione di progetti espositivi rigorosi e convincenti - con Istituzioni Museali italiane e straniere e collezionisti privati, che prestano le loro opere più prestigiose. La serietà dei progetti espositivi dal punto di vista storico-critico è però condizione necessaria ma non sufficiente per l'ottenimento dei prestiti. Occorre anche garantire un quadro generale di salvaguardia per le opere, nell'ambito del quale - oltre alle condizioni di sicurezza e di illuminotecnica - le caratteristiche climatiche della Galleria rivestono un'importanza imprescindibile. Già da dieci anni, le Civiche Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea hanno dotato lo spazio espositivo di Palazzo dei Diamanti di un impianto di climatizzazione e monitoraggio delle condizioni ambientali, per renderlo compatibile con gli standard imposti dai prestatori, incentrati fondamentalmente sulla necessità di determinati livelli di temperatura ed umidità. Tali standard, tuttavia, non sono rimasti immutati nel tempo, con lo svilupparsi di una sempre maggiore sensibilità riguardo alle buone condizioni di conservazione e di controllo della salute delle opere d'arte. Le richieste dei Musei, soprattutto stranieri ma anche italiani - dopo l'approvazione del decreto del 10 maggio 2001 - si sono fatte più dettagliate e diversificate, registrando, in generale, un più marcato interesse sul rispetto della costanza dei dati nel corso della durata delle mostre. Sempre più di frequente, le condizioni di prestito richiedono non solo che i valori si attestino su un determinato parametro, prevedendone il range massimo di oscillazione (generalmente, una temperatura di 20° C, con possibile oscillazione di 2 gradi, ed una umidità relativa del 50%, con possibile oscillazione di 5 punti percentuali), ma anche e soprattutto che le oscillazioni non superino una certa percentuale nell'arco delle 24 ore. Per questo motivo, grazie all' intervento dell'Assessorato ai Lavori Pubblici - Servizio Beni Monumentali, il sistema di climatizzazione, monitoraggio e controllo ambientale presso la Galleria di Palazzo dei Diamanti è stato interessato da un progetto di adeguamento ed ammodernamento, che ha recepito le nuove tecnologie messe a punto nel settore. Tale progetto ha lasciato sostanzialmente inalterata la struttura generale dell'impianto, nel rispetto dei vincoli architettonici, ed ha quindi comportato l'intervento puntuale sulle singole unità di trattamento dell'aria, estese anche alle sale espositive di minori dimensioni, rendendone autonoma la regolazione, in modo da far fronte tanto alle diverse tipologie di opere esposte quanto al variare del carico termo-igrometrico, con l'obiettivo - nel perseguire il raggiungimento degli standard richiesti dai prestatori - di salvaguardare anche il benessere dei visitatori, tramite la dotazione di silenziatori che riducono i livelli fonometrici, e di estrattori per migliorare il ricambio dell'aria.