Un servizio di controllo capillare delle situazioni a rischio, ma anche un'occasione in più per offrire compagnia agli anziani che vivono soli. E' un bilancio confortante quello tracciato dai responsabili di "Uffa che Afa - 2005", il piano del Comune rivolto agli over 75 contro l'emergenza caldo. Nonostante le condizioni climatiche non particolarmente inclementi, il progetto ha favorito l'attivazione di un elevato numero di contatti con gli anziani nell'arco del periodo estivo e ha visto impegnata, accanto all'assessorato comunale ai Servizi alla persona, un'ampia serie di soggetti cittadini, dalla Questura al comando dei Carabinieri, dalle aziende Usl e Sant'Anna al Centro servizi alla persona, dai Vigili del fuoco alle associazioni Auser, Antea, Ancescao, Arci e Acli. Tra la metà di giugno e la fine di agosto sono stati 1472 i contatti registrati complessivamente, tra cui 1126 effettuati in telesorveglianza e 216 con chiamate eseguite dagli anziani al numero verde istituito appositamente. Seimilatrecento erano state invece le lettere inviate prima dell'attivazione del progetto, per informare gli ultra settantacinquenni dei servizi a loro disposizione, mentre la collaborazione offerta dai medici di base ha permesso di individuare le persone maggiormente bisognose di sostegno. A questi dati si affiancano quelli forniti dall'azienda Sant'Anna, secondo i quali solo il 5% del totale dei ricoveri collegati all'emergenza temperature ha visto il coinvolgimento di persone over 75. La risposta alle domande di assistenza è stata immediata nella totalità dei casi e l'azione di coordinamento dei vari interventi condotta dalle associazioni di volontariato ha permesso di proseguire nel tempo il controllo delle situazioni a rischio. Tra le richieste effettuate con più frequenza dagli assistiti sono emerse in particolare quelle relative all'accompagnamento a visite mediche o alla consegna dei medicinali e della spesa, ma anche alla semplice esigenza di un po' di compagnia. Esigenza alla quale anche i Vigili del fuoco hanno voluto porre rimedio organizzando nell'arco del periodo estivo alcune iniziative di incontro.