Saharawi, trent'anni di esilio in attesa di giustizia. Comune e Provincia confermano il loro appoggio alla causa dei rifugiati del Sahara Occidentale
18-11-2005 / Giorno per giorno
Il 12 novembre 1975 l'invasione marocchina del Sahara occidentale segnava l'inizio dell'esilio del popolo Saharawi. A trent'anni da quell'evento la situazione resta drammatica e Comune e Provincia di Ferrara, da tempo impegnati in un'opera di sostegno ai rifugiati, confermano il loro appoggio alla lotta per l'affermazione dei loro diritti civili, alla luce anche della manifestazione europea che si è tenuta a favore della causa il 12 novembre scorso a Madrid. L'ingresso delle truppe marocchine ha segnato la fine del colonialismo spagnolo e l'inizio di quello marocchino. Oltre centomila persone sono state cacciate dalle loro case e dalle loro terre, costrette a cercare rifugio nei campi profughi allestiti lungo il confine algerino. Da trent'anni il popolo Saharawi cerca giustizia e dignità chiedendo l'applicazione della risoluzione delle Nazioni Unite che prevede l'indizione di un referendum di autodeterminazione per porre fine all'occupazione marocchina. Da oltre dieci anni il governo marocchino è impegnato in un estenuante tira e molla con l'Onu e il governo della Rasd (Repubblica Araba Saharawi Democratica, in esilio in Algeria) per posticipare il più possibile la data della consultazione. Il 21 maggio 2005 è iniziata un'intifada nei territori occupati del Sahara Occidentale: centinaia di militanti saharawi per i diritti civili hanno sfilato per le strade di El Ayoun, capitale del Sahara Occidentale. A queste dimostrazioni è seguita una dura repressione della polizia marocchina, denunciata da Amnesty International e dalle più importanti associazioni internazionali per il rispetto dei diritti umani. Il 18 luglio Ali Salem Tamek, sindacalista e militante per i diritti civili, è stato arrestato all'aeroporto di El Ayoun al ritorno da un viaggio in Europa durante il quale era stato ricevuto dal Parlamento europeo e dalla Commissione Affari Esteri del Parlamento italiano. Insieme a lui sono stati rinchiusi nel Carcel Negro (vera e propria "Guantanamo" del deserto) altre decine di militanti saharawi che dall'8 agosto hanno iniziato uno sciopero della fame, sospeso il 29 settembre e ripreso il 20 ottobre, deciso per contestare l'escalation della repressione marocchina contro i prigionieri politici e le loro famiglie, nonché per denunciare la mancanza di volontà del Governo marocchino di rispettare gli impegni presi con gli scioperanti della fame nel soddisfare tutte le loro rivendicazioni. Il Sahara Occidentale continua ad essere una zona in cui i diritti umani sono sistematicamente violati e in cui non è permesso l'ingresso ai giornalisti. E' possibile ascoltare la radiocronaca della manifestazione di Madrid sul sito internet www.radioforpeace.info/madrid.htm. Mentre sul sito http://www.arso.org/intifada2005.htm è possibile trovare tutte le informazioni sull'intifada saharawi.