"Gemine Muse": i giovani artisti si ispirano ai capolavori museali del passato. Dal 26 novembre a Palazzo Marfisa d'Este.
24-11-2005 / Giorno per giorno
SABATO 26 NOVEMBRE NELLA PALAZZINA MARFISA D'ESTE Dal prossimo 26 novembre ritorna la manifestazione di arte contemporanea che coinvolge 37 città e altrettanti musei italiani ed europei: un dialogo tra arte contemporanea e arte antica visto con gli occhi dei nuovi talenti. Con inaugurazione per sabato 26 novembre alle 17, nella Palazzina di Marfisa d'Este di Ferrara sarà esposta l'opera "è-stasi" di Studio Lucifero curata dal critico Angelo Andreotti nell'ambito di "Gemine Muse". A Ferrara l'iniziativa è curata dai Musei d'Arte Antica e dall'ufficio Giovani Artisti dell'assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali del Comune. LA SCHEDA - (A CURA DEGLI ORGANIZZATORI) Nove Paesi europei, 37 città di cui 28 italiane in altrettanti musei, 108 artisti, 45 critici. Questi i numeri di Gemine Muse 2005/2006, rassegna d'arte contemporanea che riaprirà sabato i battenti non solo a Ferrara ma in numerose città italiane appartenenti al circuito e rimarrà allestita fino al 26 febbraio 2006. Lo scambio di esperienze tra i giovani artisti italiani e quelli europei caratterizza anche quest'anno l'evento artistico, che coinvolgerà un numero maggiore di città e di musei rispetto alle precedenti edizioni. Invariata la formula che ne ha determinato il successo. La manifestazione, infatti, prevede una serie di mostre con opere ispirate ai capolavori delle collezioni museali, un dialogo tra arte contemporanea e arte antica, un legame tra le forme espressive degli artisti di generazioni e tempi diversi: dal passato, al presente al futuro. Gli artisti entrano nei musei, esplorano i segreti dei capolavori antichi e propongono produzioni contemporanee ispirate alle opere esposte. I risultati sono sorprendenti poiché gli artisti lavorano in un contesto museale realizzando progetti originali e allo stesso tempo contribuiscono a fornire rinnovata energia agli ambienti del passato. Nella Palazzina di Marfisa d'Este di Ferrara, in Corso Giovecca 170, sarà esposta l'opera è-stasi, realizzata dal gruppo artistico Studio Lucifero, composto dai due giovani artisti ferraresi Lucia Bruni e Riccardo Catozzi. L'opera rappresenta un intervento artistico sito-specifico in stretta e feconda relazione con il Loggiato della Palazzina di Marfisa d'Este. Il progetto è a cura di Angelo Andreotti, Direttore dei Musei d'Arte Antica del Comune di Ferrara. Nella sua opera lo Studio Lucifero ha attinto all'atmosfera suggestiva e carica di storia secolare che pervade il Loggiato della Palazzina di Marfisa d'Este, dove secondo alcune testimonianze fu rappresentata per la prima volta la commedia pastorale Aminta di Torquato Tasso. Grazie ad un'installazione appositamente realizzata per lo spazio in questione, i due giovani artisti ferraresi vogliono suggerire un possibile reincarnarsi delle presenze vitali del passato che hanno popolato questo luogo, in un sofferto equilibrio quasi sospeso (da qui il titolo dell'opera, è-stasi) che caratterizza il presente oggi vissuto dai visitatori. Così, uno scheletro d'albero è innervato da cavi elettrici che terminano in tre casse, allo stesso tempo catafalchi e reliquiari, in un processo che vede una nuova trasfusione di linfa vitale fuoriescere dall'esemplare del mondo vegetale verso le tre diverse parti del corpo umano racchiuse, quasi come simulacri, nei contenitori neri collegati al tronco dell'albero. L'opera, pertanto, da un lato rimanda alla persistenza nei luoghi delle memorie del passato (la testa in pietra presente in una delle casse è forse proprio quella della Marchesa Marfisa d'Este), persistenza che circola e rifluisce ininterrottamente, dall'altro enuncia, in maniera ironico-giocosa, una delle caratteristiche fondamentali della nostra condizione umana contemporanea, vale a dire il precario equilibrio fra la vita e la morte che ci connota e che comporta continue "trasfusioni di vita" da elementi che ormai appaiono irrimediabilmente morti e tuttavia sempre, incessantemente, innervano e nutrono il nostro esistere. Studio Lucifero è un gruppo composto da due giovani artisti ferraresi, Lucia Bruni e Riccardo Catozzi. I componenti del sodalizio hanno preso parte singolarmente a diverse esposizioni collettive a livello nazionale e internazionale, fra le quali si può ricordare la X edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, a Sarajevo nel 2001. Studio Lucifero ha preso parte nel 2003 all'XI edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo ad Atene e nel 2005 ha vinto il concorso di idee per la realizzazione di una scultura commemorativa a Padre John Caneparo da collocarsi nel Palazzo delle Palestre allo stesso recentemente intitolato a Ferrara. Nata da un'idea di Virginia Baradel e Giuliano Pisani nella città di Padova, la rassegna di arte contemporanea è promossa dalle associazioni GAI - Circuito Giovani Artisti Italiani, CIDAC - Città d'Arte e Cultura, in collaborazione con la DARC - Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee, Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e si avvale del prestigioso sostegno di CULTURE 2000 - Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea. Gemine Muse ha l'obiettivo di migliorare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico europeo e di ampliare l'apertura ai giovani di nuovi orizzonti tramite la mobilità e gli scambi tra Paesi, il sostegno alla produzione di lavori inediti e la collaborazione tra istituzioni e soggetti anche di natura diversa, come musei di arte antica, enti pubblici, artisti emergenti e critici internazionali. Curata da un gruppo di 45 critici d'arte, coordinati da Giacinto Di Pietrantonio, Gemine Muse è la vetrina per la presentazione di lavori inediti degli artisti attraverso il rapporto diretto con le grandi opere d'arte del passato. Un doppio confronto, quindi, che viaggia su un binario parallelo: da un lato l'artista che realizza un'opera ispirandosi a un capolavoro museale; dall'altro lo scambio di esperienze tra gli artisti italiani ed europei coinvolti, in quello che si identifica come un viaggio attraverso i tesori dell'Europa visto con gli occhi dei giovani protagonisti della manifestazione. Gemine Muse coinvolgerà quest'anno 37 città e altrettanti musei che si apprestano a ospitare la manifestazione. Un catalogo bilingue e del materiale informativo contribuiscono a fornire la documentazione necessaria per scoprire i tanti musei che ospitano la manifestazione e per conoscere nel dettaglio le opere dei giovani artisti. Gemine Muse sarà presente sul web, all'interno del portale www.giovaniartisti.it, in una sezione dedicata che darà modo ai navigatori di effettuare un inedito viaggio virtuale e approfondire le rispettive realtà coinvolte nel progetto.