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La Ferrariae decus celebra i suoi primi cent'anni di tutela del patrimonio locale

03-01-2006 / Giorno per giorno

A cent'anni dalla sua fondazione la Ferrariae decus si prepara a celebrare l'importante anniversario preannunciando un 2006 di grande fervore culturale, tra opere di restauro, organizzazione di mostre e conferenze, e molte altre iniziative ancora. Per presentare il ricco programma dell'anno, tutto all'insegna della tutela e della valorizzazione del patrimonio ferrarese, i membri della storica associazione incontreranno gli appassionati della cultura e dell'arte locale nella mattinata di sabato 7 gennaio, nella sala Arengo della Residenza municipale. L'illustrazione del calendario delle celebrazioni, organizzate con il patrocinio del Comune, della Provincia, della Regione e della Fondazione Carife, avverrà nel corso di una conferenza stampa prevista per le 10, con la partecipazione dei consiglieri dell'associazione, del presidente Giacomo Savioli e del vicepresidente Francesco Scafuri, assieme all'assessore comunale Alessandra Chiappini. L'incontro sarà preceduto da una breve sosta nella sala degli Arazzi, dove il 7 gennaio 1906 una sessantina di cittadini ferraresi diedero vita all'associazione per la tutela del patrimonio storico artistico della città e della provincia di Ferrara. Dopo la conferenza stampa, una delegazione della Ferrariae Decus, assieme all'assessore Chiappini, si recherà in Certosa (claustro Ferrarini) per deporre (intorno alle 11,30) un ricordo floreale sulla tomba del fondatore e primo presidente Giuseppe Agnelli, celebre studioso ferrarese nonché direttore della biblioteca Ariostea. Durante tutta la mattinata di sabato, dalle 8,30 alle 12,30, sempre nella sala Arengo, saranno a disposizione dei collezionisti le cartoline commemorative create appositamente dalla Ferrariae decus per il centenario e non mancheranno i funzionari delle Poste Italiane chiamati ad apporvi uno speciale annullo. Il tutto organizzato con la collaborazione del Circolo filatelico ferrarese. Nella stessa sala della residenza municipale, la segreteria dell'associazione sarà inoltre a disposizione per le iscrizioni e per quanti vorranno acquistare le medaglie in bronzo o argento, opera dell'artista faentino Carlo Zoli, coniate per l'occasione in numero limitato. SCHEDE A CURA DELLA FERRARIAE DECUS La storia dell'Associazione Il 7 gennaio 1906, sessanta cittadini, radunati in Comune nella Sala dei Matrimoni (attuale Sala degli Arazzi), fondano la Società per la conservazione dei Monumenti Ferraresi, come necessaria reazione delle persone culturalmente più sensibili alla perdurante situazione di degrado e di incuria, d'inerzia e di esportazione incontrollata o tollerata di opere d'arte di una città, definita da Corrado Ricci, "la più spogliata d'Italia". In breve tempo molti sono gli aderenti, i quali, riuniti in assemblea il 25 marzo successivo, decidono la definitiva denominazione di Ferrariæ Decus (Il decoro di Ferrara) ed esprimono un primo programma d'intenti. Primo presidente, a quel tempo il massimo esponente della cultura ferrarese, è Giuseppe Agnelli, direttore della Biblioteca Ariostea e Presidente della Deputazione di Storia Patria, il quale affianca immediatamente e con entusiasmo l'impegno nel nuovo organismo a quello di insigne studioso e di storico di Ferrara. Allora come oggi, lo scopo statutario dell'Associazione è la tutela del patrimonio storico artistico della città e provincia di Ferrara e la difesa degli interessi della cultura e dell'arte, diffondendone la conoscenza; il sodalizio vigila affinché detti beni culturali ed ambientali non siano menomati, distrutti o dispersi, programmandone il restauro con proprie risorse o con contributi di enti e privati. Giuseppe Agnelli, allievo prediletto di Giosuè Carducci, è una guida sicura e carismatica fino al 1940, anno della sua morte, ma tutti i sette presidenti che gli succedono nel tempo, esprimono una fervida e proficua attività, essendo animati da profonda passione e sorretti da solide preparazioni culturali; con lo stesso spirito operano tuttora consiglieri e soci, orgogliosi di appartenere alla Ferrariæ Decus, eretta in ente morale con decreto del Presidente della Repubblica Italiana n. 278 del 2 gennaio 1956. Le attività e le celebrazioni del centenario Impossibile elencare qui, anche limitandosi ai più rilevanti, gli interventi realizzati dalla Ferrariæ Decus in questi cento anni sia nella città capoluogo che nella provincia: restauri pittorici, statuari e architettonici che hanno definito il "vólto di Ferrara"; recuperi di affreschi e ornati; allestimenti museali; apposizione di targhe e lapidi d'interesse storico o di supporto al turismo; pubblicazione di monografie, cataloghi, bollettini, strenne e articoli di riconosciuta qualità e utilità; organizzazione di mostre e convegni. Queste ed altre attività culturali svolte ancora oggi da consiglieri e soci al solo scopo di contribuire alla salvaguardia del nostro patrimonio monumentale, procurano prestigio all'Associazione, a cui recentemente è stato assegnato il premio "Thomas Dempster" 2004, quale riconoscimento dell'opera di volontariato per la tutela e la valorizzazione di Ferrara, riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1995. L'attività dell'anno centenario 2006 sarà caratterizzata da un ricco programma che prevede restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, il conio di una medaglia commemorativa e la distribuzione di altro materiale conoscitivo. Gli intenti tuttavia non sono autocelebrativi, ma mirano al coinvolgimento attivo di chiunque sia interessato alle tematiche care all'Associazione, anche allo scopo di raccogliere suggerimenti utili per il futuro. In particolare si vorrebbe privilegiare il dialogo, oltre che con i cittadini di Ferrara e dell'intero territorio provinciale, soprattutto con i giovani e la scuola, sia per alimentare conoscenze e sensibilità culturali, sia per consegnare alle nuove generazioni il testimone della tutela.