Un solido intreccio istituzionale per rendere meno gravosa la convivenza con l'Alzheimer
01-02-2006 / Giorno per giorno
Perdita della memoria e del senso del tempo, disturbi nella sfera della personalità e del comportamento. Sono questi alcuni dei principali effetti della malattia di Alzheimer e in genere delle patologie dementigene che affliggono oggi in Italia oltre 600mila persone, con una elevata incidenza anche nel territorio ferrarese. Incidenza destinata ad aumentare soprattutto a causa del progressivo invecchiamento della popolazione provinciale, con un conseguente aumento dei costi sociali e sanitari. Il fenomeno, già al centro di un'intesa siglata nel 2000 da diversi soggetti locali, è divenuto oggetto di un nuovo accordo di programma sottoscritto nella mattinata di oggi dai rappresentanti del Comune di Ferrara, dell'azienda Usl, dell'azienda Ospedaliera, dell'Università, dell'Associazione malati di Alzheimer e del Centro servizi alla persona. "Obiettivo dell'intesa - ha spiegato stamani l'assessore alla Sanità Maria Giovanna Cuccuru - è quello di creare un solido raccordo fra le istituzioni territoriali e il mondo dell'associazionismo per qualificare ulteriormente le azioni di assistenza e supporto a favore dei malati e delle loro famiglie. Il coinvolgimento del volontariato punta proprio alla creazione di una rete di sostegno che contribuisca ad alleviare il lavoro di chi quotidianamente si dedica alla cura di familiari affetti da queste gravi patologie". "Le malattie dementigene - ha infatti ricordato il direttore del dipartimento interaziendale di Geriatria Fernando Anzivino - hanno generalmente un lungo decorso, che può protrarsi per oltre dieci anni e con disturbi che divengono progressivamente più gravi col passare del tempo. Questo comporta ovviamente un grosso impegno di assistenza da parte dei familiari, cui si aggiunge anche il non lieve impegno finanziario. Già da tempo - ha dichiarato ancora Anzivino - Ferrara ha messo in campo risorse superiori rispetto ad altre città, ma con questo accordo intendiamo creare una più solida collaborazione fra le forze locali per tentare di dare risposte migliori alle famiglie gravate dal peso di queste malattie". Tra gli ambiti di intervento che i sottoscrittori dell'accordo intendono potenziare figurano il sostegno psicologico ai familiari dei pazienti, la diffusione delle informazioni sui servizi disponibili, l'offerta, dove necessario, di una consulenza giuridica e, ancora, la formazione del personale di assistenza delle strutture residenziali e la costituzione di gruppi di auto-aiuto dei parenti. Non secondario sarà inoltre, come ricordato dal direttore dell'azienda Ospedaliera Riccardo Baldi e dal rettore dell'Università di Ferrara Patrizio Bianchi, "il rafforzamento dell'attività di ricerca e di sperimentazione che ha già dato risultati straordinari, grazie ad una struttura di studio con solide radici nel territorio e forti legami internazionali". Le risorse complessivamente messe a disposizione dai firmatari dell'accordo per la realizzazione degli obiettivi concordati è di 43mila euro, offerti nella misura di 13mila euro ciascuno da Comune, Ausl e azienda Ospedaliera, e di 4mila euro dall'associazione Ama, a cui si aggiungono le risorse umane rese disponibili dall'Università.