Ferrara accoglie l'immigrazione femminile ridisegnando i propri servizi sanitari
01-03-2006 / Giorno per giorno
Diverse sensibilità assistenziali per diverse provenienze geografiche e culturali. E' sulla base di un'attenta osservazione delle trasformazioni sociali in atto nella nostra città che, a partire dal 2005, il dipartimento Cure primarie dell'azienda Usl di Ferrara ha avviato, in collaborazione con l'assessorato alla Salute del Comune e il Centro servizi per l'Immigrazione, un progetto di assistenza appositamente pensato per le pazienti immigrate e i loro bambini. Finalità principale del progetto è quello di garantire un percorso di accoglienza e presa in carico delle donne straniere che tenga conto delle diversità culturali, attraverso il sostegno di un'operatrice sanitaria, anch'essa di origine estera, con elevate competenze tecniche e linguistiche. Per rendere più capillare l'informazione circa i diversi servizi messi a disposizione in questo ambito, in tema di supporto alla gravidanza, di contraccezione e prevenzione, o ancora di l'assistenza sanitaria ai bambini, prenderà il via nei prossimi giorni una campagna di sensibilizzazione dal titolo "Donne e madri nella migrazione". Lo strumento scelto per il passaparola è un opuscolo di semplice lettura, proposto in sette diverse versioni linguistiche (italiano, ucraino, rumeno, arabo, francese, inglese e cinese) e presto in distribuzione nelle sedi dei centri Salute donna (via Boschetto 29 e via Gandini 26), delle Circoscrizioni cittadine, del Centro servizi per l'immigrazione e in altri punti informativi della città. Il pieghevole, presentato stamani in conferenza stampa dall'assessore alla Salute e servizi alla persona Maria Giovanna Cuccuru, contiene in particolare l'indicazione delle giornate e degli orari dedicati dai due centri Salute donna all'assistenza delle pazienti immigrate, con il supporto dell'operatrice multilingue. Come spiegato dall'assessore, il progetto, che rientra fra le azioni dei Piani per la salute 2005-2006, nasce come conseguenza di un fenomeno che nel corso degli ultimi anni ha reso il territorio ferrarese meta di migrazione per un elevato numero di donne straniere, prevalentemente sole, dedite all'assistenza domestica delle persone anziane. "Questa consistente affluenza ha reso necessaria, da parte dei Servizi sanitari territoriali, l'evoluzione e la diversificazione delle risposte in base ai differenti target, secondo una logica che favorisca l'integrazione e la multiculturalità. L'opuscolo contiene inoltre un importante invito alle immigrate, che ancora non fossero iscritte al servizio sanitario nazionale, a registrarsi per poter usufruire di tutti i servizi assistenziali previsti". "Il gruppo etnico maggiormente numeroso - hanno precisato la responsabile del dipartimento Cure primarie Chiara Benvenuti e la responsabile del servizio Salute donna Maria Pia Tonioli - è quello delle immigrate provenienti dall'est europeo, da cui giungono molte richieste di counselling, mentre dalle pazienti di origine pakistana, marocchina e cinese, arrivano principalmente richieste di assistenza durante i periodi di gravidanza. L'affiancamento dell'operatrice multilingue ci permette di offrire un'assistenza più mirata a seconda delle diverse richieste e delle culture di provenienza".