Un incontro per approfondire e sconfiggere "La cultura delle emozioni forti"
16-06-2006 / Giorno per giorno
ORGANIZZATO DA CIRCOSCRIZIONE CENTRO CITTADINO, PROMECO E SERT FERRARA Lunedì 19 giugno alle 18, nella sede di Casa di Stella dell'Assassino avrà luogo il terzo appuntamento di "Le Droghe fra genitori e figli", ciclo di conferenze dedicato ai genitori e agli educatori in rapporto quotidiano con adolescenti "probabilmente" consumatori o sperimentatori di sostanze psicoattive. Relazionerà Luisa Garofani, responsabile del Ser.T di Ferrara sul tema "La cultura delle emozioni forti. Consumo di sostanze e rischi per la salute ". L'incontro è organizzato dalla Circoscrizione Centro Cittadino in collaborazione con Il Servizio PROMECO e il Ser.T. LA SCHEDA - Il titolo dell'incontro appare in tutta la sua forza quanto più ci si allontana dagli stereotipi comunemente attribuiti ai giovani adolescenti: incapaci di concretezza, presuntuosi, distratti e si prendono in considerazione aspetti meno banali. Un esempio? " gli adolescenti - afferma la Dott.ssa Garofani -non amano le parole. Comunicano più volentieri con i comportamenti. Usano il corpo per rappresentarsi. Amano urlare. Sbattere le porte. Ridere forte. Saltare o accasciarsi, bloccare il movimento. Sottrarsi allo sguardo. Vivono emozioni che spesso non sanno tradurre in comunicazione per l'altro. A volte sopraffatti dalla loro energia si chiudono in se stessi con un grande senso di frustrazione". In queste parole è facile misurare il livello di vulnerabilità caratteristico di questa età. Essere emotivi, sempre attenti, sorpresi, impauriti dal proprio corpo che cambia, accelera, si trasforma. Contemporaneamente, e qui entrano in gioco gli adulti, non solo i genitori, gli adolescenti hanno bisogno e vorrebbero sicurezza, stabilità, equilibri al limite dell'azzardo! Uno stato d'animo che sentono come valore esclusivo senza rendersi conto che queste sensazioni appartengono anche al mondo degli adulti e alla stessa infanzia appena abbandonata. Ragazzi e ragazze vivono nell'immaginario, nella fantasticheria, nel mito degli eroi moderni, virtuali, nei sogni. Ma Pensare e Immaginare non appartengono alla categoria del Fare. Proprio in questa fase della vita, in cui è necessaria la prova del "chi sono io, quanto valgo", la realtà subisce una grave squalifica, pur restando l'unica possibilità per misurare le proprie capacità. "La necessità di scegliere e la mancanza di un confronto con la realtà - continua la Dott.ssa Garofani - dissolve l'esperienza nell'immaginario e producendo frustrazione noia e demotivazione. La pesantezza di questo contraddittorio vive contemporaneamente con madri e padri che cercano strade da percorrere, spesso con lo stesso smarrimento e incertezza dei figli, rinunciando così al potere di assolvere alla funzione di guida. E tra la spinta a diventare se stessi, la confusione, la paura di non sapere come, 'il paradiso artificiale' può sembrare una buona scorciatoia per sentirsi capaci, invulnerabili, sicuri". L'impegno di scegliere, la fatica di fronteggiare le spinte interne, trovano nella fuga da qualsiasi "crisi" un sollievo che, prima o poi presenterà il conto perché insieme al pericolo si fugge anche dall'opportunità di crescita che ogni crisi porta con sé. (Comunicato a cura di Promeco, Comunicazione e Promozione)