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Una lapide ricorda "Gerolamo Frescobaldi organista meraviglioso"

30-06-2006 / Giorno per giorno

"Ricorda Gerolamo Frescolbaldi organista e compositore meraviglioso" la lapide scoperta questa mattina dinnanzi al numero 40 della via che proprio dal musicista prende nome. E' stata Ferrariae decus, oggi rappresentata dal presidente Giacomo Savioli per la breve cerimonia che si è svolta alla presenza del sindaco, a curare il recupero della memoria della storica targa, originariamente apposta nel 1908 e recante le parole di Giuseppe Agnelli. Quella odierna è una copia perfettamente conforme all'originale, realizzata con il contributo del servizio Beni monumentali dell'assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Ferrara e il benestare Soprintendenza per i Beni architettonici. Ci rammenta che Frescobaldi "in questa casa paterna trascorse la giovinezza" e come l'artista, nato nel 1583, "improntò del suo genio e volse a nuovo cammino gli spiriti e le forme dell'arte musicale". Il sindaco Gaetano Sateriale ha sottolineato proprio "il ruolo fondamentale di Frescobaldi nel traghettare la musica rinascimentale nel campo della composizione barocca" e il "grande successo di questo illustre concittadino che è opportuno e doveroso ricordare". E' stato poi Francesco Scafuri, del servizio Beni monumentali del Comune, a tracciare il profilo storico della casa dove nacque il musicista, mentre Savioli ha rievocato la figura. Il sindaco ha colto l'occasione per rimarcare l'impegno dell'Amministrazione comunale, del Conservatorio e della Cassa di risparmio di Ferrara per il recupero dell'auditorium cittadino, attualmente proprietà del Demanio dello Stato. "Siamo finalmente vicini alla possibilità di restituire a Ferrara questo importante spazio". LA SCHEDA - testi a cura di Giacomo Savioli e Francesco Scafuri Per una serie di cause naturali, alcuni anni or sono, è andata in frantumi la lapide dedicata al musicista ferrarese Girolamo Frescobaldi, posta sulla facciata della casa omonima (via Frescobaldi 40), ex sede del Museo dell'Illustrazione. Il manufatto lapideo, delle dimensioni di cm. 148x90 circa realizzato in marmo bianco di Carrara, era stato collocato in sito nel 1908. La Ferrariæ Decus, nell'ambito delle iniziative culturalii previste per celebrare il centenario dell'associazione, ha finanziato la realizzazione e la ricollocazione nell medesimo sito di una nuova lapide, in tutto simile a quella distrutta, che ora viene presentata ufficialmente alla cittadinanza. Il progetto, approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Ravenna, è stato curato dal servizio Beni monumentali dell'sssessorato ai Lavori pubblici del Comune di Ferrara, che ha seguito le varie fasi dell'iniziativa in collaborazione con la Ferrariæ Decus. Un po' di Storia In questa casa, costruita nella seconda metà del XVI secolo, trascorse la sua giovinezza il famoso musicista Girolamo Frescobaldi (Ferrara 1583 - Roma 1643). Nonostante le trasformazioni operate nel tempo, questa abitazione presenta ancora alcuni particolari architettonici ed artistici di un certo rilievo: basti osservare il balconcino sul prospetto principale, ornato di una ringhiera in ferro battuto del XVIII secolo, o il camino settecentesco al secondo piano della storica dimora. L'aspetto misurato ed austero della facciata, offre al visitatore un piccolo brano della vecchia Ferrara nella zona della famosa Addizione Erculea Dell'importanza dell'edificio, ci si era resi perfettamente conto già a partire dal 1908, in occasione del terzo centenario della prima pubblicazione del famoso musicista Girolamo Frescobaldi. Dopo un'accurata indagine patrimoniale condotta in occasione delle celebrazioni, fu lo storico ferrarese Nando Bennati ad individuare nell'edificio collocato al numero civico 40 dell'allora via Belvedere, la casa dove Frescobaldi abitò per i primi venti anni della sua vita. Non si può affermare con assoluta certezza, come ammette lo stesso studioso, che Girolamo venne alla luce nella citata casa, poiché il padre Filippo la acquistò solo nel 1584, mentre il grande musicista nacque l'anno prima, essendo stato battezzato il 13 settembre 1583; Bennati però riteneva probabile che la famiglia la abitasse già a questa data. L'indagine consentì immediatamente ad alcuni cittadini di proporre al Municipio il cambiamento del nome alla via Belvedere in "via Frescobaldi"; la Giunta Comunale, quindi, dopo aver acquisito il parere favorevole della Deputazione di Storia Patria, deliberò nella seduta del 26 maggio 1908 di assegnare ufficialmente la nuova denominazione alla strada. Il 31 dello stesso mese, nell'ambito delle iniziative culturali di commemorazione, venne scoperta la lapide celebrativa murata nella facciata della casa al numero civico 40. Ora, grazie alla Ferrariæ Decus e all'Amministrazione Comunale, la nuova lapide ricorderà anche in futuro il grande musicista ferrarese e la casa che lo accolse nel primo periodo della sua straordinaria esistenza. Il testo dell'iscrizione, dettata proprio nel 1908 dal prof. Giuseppe Agnelli, ora rivive nella nuova lapide. Girolamo Frescobaldi (biografia) Girolamo Frescobaldi può considerarsi "il musicista ferrarese più importante di tutti i tempi, vero inventore della musica per tastiera". (Dario Favretti). Nacque a Ferrara il 9 settembre 1583 e morì a Roma il 1 Marzo 1643. Il padre, organista e amico di Luzzasco Luzzaschi, constatato il suo talento precoce, glielo affida. Accolto giovanissimo nel cenacolo musicale dell'Accademia della Morte, Girolamo si trasferisce presto, all'epoca della Devoluzione, a Roma, ove sarà organista e cantore nella Congregazione di Santa Lucia, in Santa Maria di Trastevere e, dal 1608 , nella Cappella Giulia in S.Pietro. Brevi sue permanenze si registrano in Fiandra, a Mantova e a Firenze. Frescobaldi, che raccolse grande considerazione dai suoi contemporanei, fu capace di grandi innovazioni, pur nel rispetto della tradizione musicale del Rinascimento ed ebbe molti allievi. Le sue opere e le sue esecuzioni mostrano una sapiente elaborazione polifonica e nel contempo si presentano come equilibrate composizioni unitarie, in cui non mancano picchi melodici e arditi cromatismi e dissonanze, variazioni e moderne tonalità, vivacemente ritmiche e piene di forza e di fantasia. Le sue opere hanno fortemente influenzato i musicisti successivi, compreso Bach.