MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Esposizione aperta al pubblico fino al 6 gennaio
In mostra documenti e testimonianze sul processo agli studenti ferraresi del 1942
09-11-2012 / Giorno per giorno

LA SCHEDA a cura degli organizzatori 'Ferrara 1942: il processo degli studenti' - Il 29 luglio 1942 il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, istituito dal regime fascista con le leggi speciali o "fascistissime" del 1926, emise una sentenza pesantissima nei confronti di 13 giovani ferraresi, per lo più studenti delle scuole superiori o universitari, accusati di "avere, in concorso tra loro in tempo di guerra, svolto un'attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali e diffuso notizie false atte a destare pubblico allarme e a deprimere lo spirito pubblico, mediante l'abbandono di manifestini sovversivi in luoghi pubblici". Essi erano inoltre ritenuti colpevoli di aver "offeso l'onore del Capo del Governo Duce del fascismo mediante scritte ingiuriose sui manifestini stessi e sui muri delle pubbliche vie", infrangendo, per di più, "vetrate di pubblici negozi e di private abitazioni". Per quattro di loro anche l'aggravante di avere, "mediante la diffusione di manifestini sovversivi", fatto "propaganda diretta ad instaurare violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre". Per un altro ancora , l'aggravante di "ascoltazione [sic] continuata di radio nemiche". Per altri quattro, infine, tutti studenti universitari arruolati in diversi reggimenti, la Commissione istruttoria del procedimento penale aveva dichiarato "di non doversi procedere per insufficienza di prove".
I reati di cui tutti erano stati accusati furono "commessi in Ferrara" il 30 marzo 1941 e dal 7 marzo al 5 aprile 1942. Colpiti da pene pesantissime, i destini dei giovani (per lo più studenti o studenti lavoratori) sono delineati nella mostra documentaria promossa dal Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara con la collaborazione dell'Anpi provinciale in occasione delle celebrazioni degli eccidi del Castello Estense (15 novembre 1943) e del Caffè del Doro (17 novembre 1944).
Si tratta di un ulteriore tassello che si aggiunge alla conoscenza dell'antifascismo ferrarese, in molti casi preludio della Resistenza. Il gruppo di giovani aveva i suoi riferimenti ideali in parte nel liberalismo crociano che alcuni di loro avevano studiato con Luigi Preti, futuro Costituente; in parte nelle critiche al regime e alla sua conduzione della guerra che erano venute dal "Maresciallo dell'aria" Pietro Badoglio, futuro Capo del governo alla caduta di Mussolini; in parte, infine, nel partito comunista, di gran lunga la forza antifascista più organizzata nel Ferrarese.
Museo del Risorgimento e della Resistenza
C.so Ercole I d'Este 19, Ferrara
Orari apertura: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Chiuso lunedì
Informazioni e prenotazioni: Call Center Mostre e Musei tel. 0532 244949 - mail: diamanti@comune.fe.it
Links:
Immagini scaricabili:
