Incontro in Castello Estense degli amministratori del territorio
Provincia e Comuni insieme per chiedere le modifiche al patto di stabilità del Governo
23-11-2009 / Giorno per giorno
Rispettare i vincoli del patto di stabilità fissati dal Governo significa tenere bloccato l'80% degli investimenti che potrebbero mettere in moto gli enti locali a livello nazionale. Solo per le Province italiane questo importo ammonta a 5 milioni di euro. "Per questo - ha dichiarato la presidente della Provincia Marcella Zappaterra - Anci e Upi si stanno mobilitando su tutto il territorio nazionale affinché il Governo riveda i criteri del patto di stabilità; e anche a Ferrara vogliamo far sentire la nostra voce, per dare inizio ad una serie di iniziative insieme con il quadro istituzionale e con tutte le rappresentanze economiche e sociali". Iniziative mirate ad una maggiore concertazione fra Governo, Province e Comuni sui criteri di spesa, a riconoscere gli enti virtuosi e a sbloccare gli investimenti utili ai territori e alle imprese, nella particolare fase congiunturale di crisi economica. "Non chiediamo libertà di indebitamento - ha precisato Marcella Zappaterra - ma di investimento, per sostenere lo sviluppo del Paese in questa fase difficile e prolungata".
Il fronte dell'azione degli enti locali ferraresi vede anche nella Regine Emilia-Romagna un interlocutore importante. "Stiamo ragionando con la Regione - ha infatti ricordato la presidente della Provincia - per definire forme di compensazione tra i saldi negativi e positivi di spesa degli enti locali, per ovviare ai limiti troppo rigidi del patto di stabilità e questo potrebbe essere uno dei primi esempi di soluzione in Italia".
"Ci troviamo tra l'incudine della normativa - ha confermato il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani - e il martello della crisi economica in atto e servono percorsi virtuosi per uscire da questa situazione". Il primo cittadino di Ferrara ha ricordato che i Comuni rappresentano il 50% degli investimenti pubblici in Italia. Comuni italiani che hanno contribuito nell'ultimo triennio ad un taglio di spesa per 4 miliardi di euro e che ora hanno residui di cassa per 11 miliardi che potrebbero essere utilizzati per lavori di manutenzione stradale e per la messa a norma degli edifici scolastici, come prevede espressamente la normativa sulla sicurezza delle scuole.
"Se non avessimo avuto i trasferimenti dalla Provincia per realizzare l'Idrovia - ha puntualizzato Tagliani - avremmo avuto seri problemi a rientrare nei parametri del patto di stabilità; e se non cambiano le regole molti Comuni si troveranno in difficoltà, con pesanti sanzioni del Governo sul sistema degli enti locali". Apprezzamenti per l'iniziativa promossa da Provincia e Comune capoluogo sono giunti dai sindaci di Mesola, Lorenzo Marchesini, Vigarano, Daniele Palombo, Ro, Filippo Parisini, e Bondeno, Alan Fabbri. "È un problema che prescinde dall'appartenenza politica - ha ricordato quest'ultimo - e che riguarda innanzitutto i nostri territori. È difficile spiegare ai cittadini - ha aggiunto - che abbiamo un milione di euro in cassa e che non si possono spendere, a fronte di deroghe che vediamo concesse a Comuni come Roma, Catania e Reggio Calabria". Uno stato di malessere condiviso dal prefetto di Ferrara, Provvidenza Raimondo, che ha garantito la massima collaborazione istituzionale in una fase di delicata e difficile congiuntura economica.
Nei prossimi giorni la Provincia svolgerà una ricognizione complessiva sulle risorse che a livello locale risulterebbero congelate se non saranno allentati i vincoli del patto di stabilità. Risorse che nel 2008 sono state quantificate in 60 milioni di euro.
Qualche proposta concreta nel merito l'ha esposta il capogruppo Pd in commissione Bilancio del Senato, l'ex sindaco di Ravenna Vidmer Mercatali.
Sul tema sicurezza Mercatali ha formalizzato la proposta di prevedere ogni anno nella Finanziaria risorse per la tutela della sicurezza dei territori, anziché rincorrere le varie emergenze, e togliere dai vincoli del patto di stabilità il capitolo scuole: "C'è una legge che impone agli enti locali la messa a norma degli istituti scolastici - ha detto - e, dall'altra parte, abbiamo di fronte criteri che non consentono concretamente di provvedere". Gli ha fatto eco la parlamentare ferrarese, ed ex sindaco di Copparo, Maria Teresa Bertuzzi, che ha posto i problemi ancora insoluti dell'Iva sui servizi e dell'Ici sui fabbricati agricoli, oltre ai tagli previsti di 1,5 miliardi di euro all'Anas sul capitolo manutenzione stradale.
(Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa della Provincia di Ferrara)