BIBLIOTECA ARIOSTEA - Venerdì 11 gennaio alle 17 in sala Agnelli
La poesia di Roberto Pazzi protagonista dell’ultimo appuntamento con la rassegna “In gran segreto”
09-01-2013 / Giorno per giorno

Sarà dedicato all'intera opera poetica di Roberto Pazzi l'ultimo incontro di "In gran segreto", la rassegna di poesia contemporanea curata dall'associazione culturale "Gruppo del Tasso", in collaborazione con Hera e la libreria Sognalibro. L'appuntamento, aperto a tutti gli interessati, è per venerdì 11 gennaio alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, dove, con l'autore, dialogheranno Gianmario Lucini e Matteo Bianchi.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Sensuale, visionaria, libera: la poesia di Roberto Pazzi scava il bianco della pagina come la profonda verità delle rughe si scrive su un volto.
Il discorso narrativo dell'autore si frammenta in versi in un caleidoscopio che - spiando tra le feritoie del tempo - cela e svela, frantuma vissuto e immaginato, fino a sovrapporli, e a capovolgere la 'realtà'.
Tradotto in 26 lingue, conosciuto a livello internazionale per i suoi romanzi da "Cercando l'imperatore" al più recente "D'amore non esistono peccati", Roberto Pazzi è altresì affermato poeta. Di questa sua vocazione parallela ha osservato Matteo Bianchi: "La sua è da sempre una lirica che sboccia dalla 'vita vera', da un nocciolo di purezza incorruttibile; una fioritura lenta e tenace, nel credere nel terreno dove ha messo radici interiori, Ferrara. Quasi fosse una pianta del deserto, una bella di notte, che nel buio fa luce e dal buio trae la sua luce. (...) Una parola appassionata, melodico-cantabile, venata di sensualità, che abita i luoghi popolari e li eleva, mirando all'epicità del quotidiano, però senza rinunciare alle ebbrezze filosofiche".
Roberto Pazzi vive a Ferrara, dove ha insegnato all'Università e tiene corsi annuali di scrittura creativa, svolgendo un'intensa attività di conferenziere nei vari paesi del mondo in cui è diffusa la sua opera. Ha insegnato nella scuola superiore e nell'Università a Ferrara e a Urbino. Ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista "Arte e poesia" nel 1970, con prefazione di Vittorio Sereni. Le sue raccolte di versi sono: L'esperienza anteriore (I dispari 1973), Versi occidentali (Rebellato 1976), Il re, le parole (Lacaita 1980), Calma di vento (Garzanti, Premio Internazionale E. Montale 1987, tradotto in francese nelle Editions de la Différence), Il filo delle bugie (Corbo 1994), La gravità dei corpi (Palomar 1998, tradotto in tedesco da Tropen e in turco da Estetik Us, Premio Frascati, Premio Calliope, Premio Marineo) e Talismani (Marietti 2003). Dopo dodici anni di collaborazione al "Corriere della Sera", oggi scrive in Italia sulle pagine culturali di "QN" e all'estero su "The New York Times".
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