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CARNEVALE RINASCIMENTALE A FERRARA – Intervento del responsabile dell’Ufficio Ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri

Una festa all’insegna del divertimento e della cultura per rivivere i fasti della corte di Ercole I d’Este

01-02-2013 / Giorno per giorno

Il carnevale, dall'espressione latina carnem levare «toglier la carne», nel calendario liturgico cattolico-romano si colloca tra l'Epifania e il mercoledì delle ceneri (primo giorno di Quaresima).

Di questa festa, sinonimo di divertimento e di baldoria, si trovano testimonianze documentarie fin dal Medioevo, ma occorre ricordare che alcune usanze del carnevale sono considerate addirittura sopravvivenze di antichi riti pagani, come i saturnali, festività in onore di Saturno importate dalla Grecia che venivano celebrate tra il 17 e il 23 dicembre nella Roma tardo repubblicana e imperiale. A quei tempi, il primo giorno era riservato agli obblighi religiosi e nell'ultimo ci si scambiavano doni di varia natura e consistenza, ma per il resto della settimana si organizzavano interminabili banchetti, giochi d'azzardo altrimenti proibiti, feste private e divertimenti di varia natura. Ciò che differenziava i saturnali dalle altre festività era lo stravolgimento delle regole sociali, usanza che Orazio (Venosa, 65 a.C. - Roma, 8 a.C.), uno dei maggiori poeti dell'età antica, definì in una sua famosa satira la "libertà di dicembre"; in quei giorni poteva accadere, per esempio, che i padroni servissero a tavola i loro schiavi, ai quali veniva concessa persino la libertà di critica senza essere puniti.

Nel tempo i festeggiamenti legati al carnevale sono sempre stati intesi come metafora di allegra e beffarda trasgressione, di sospensione transitoria dei ruoli sociali ricoperti da ciascuno, durante i quali si dava sfogo alle insoddisfazioni e al malcontento, in una sorta di realtà effimera dove era concessa, entro certi limiti, la soppressione temporanea di alcune norme e dell'ordine costituito. Negli ultimi secoli, poi, il travestimento ha rivestito un ruolo fondamentale e la maschera, che rende tutti irriconoscibili, è diventata lo strumento che ha consentito a ciascuno momenti di libertà altrimenti censurati. Oggi il carnevale, oltre ad essere diventato un momento di festa soprattutto per i bambini, è legato a città come Venezia, Viareggio e Cento (per non parlare di Rio de Janeiro), che per tradizione organizzano feste in maschera, cortei e spettacoli per "grandi e piccini".

 

Il carnevale 2013 a Ferrara sotto il segno di Ercole I d'Este

Il carnevale di Ferrara, che si terrà dal 7 al 10 febbraio 2013, rappresenta però un unicum perché, oltre agli aspetti consueti della festa, forse più di altri lega il divertimento ai fasti del Rinascimento, periodo in cui la città, sede della corte estense, divenne una delle più importanti capitali europee della cultura. Il personaggio chiave, su cui si incardinano molte delle manifestazioni e degli spettacoli previsti durante il carnevale ferrarese, è il duca Ercole I d'Este (al potere dal 1471 al 1505), autore insieme all'architetto Biagio Rossetti dell'Addizione Erculea, il celebre piano regolatore ante litteram che fece di Ferrara "la prima città moderna d'Europa".

Il duca a partire dal 1473 diede nuova linfa al carnevale, poiché sotto la sua guida si organizzarono feste da ballo, rappresentazioni teatrali, giostre, giochi di abilità e tornei da far invidia alle corti più importanti dell'epoca. Ercole stabiliva anno per anno la libertà di andare in maschera, di solito dall'Epifania (ma a volte anche qualche giorno prima) fino al martedì grasso, perciò anche a Ferrara ognuno poteva permettersi alcune licenze vietate in altri periodi dell'anno. Tuttavia, a parte alcuni casi di scherzi di cattivo gusto o addirittura di violenza consumati grazie alla garanzia dell'anonimato offerto dalla maschera, peraltro severamente puniti, il carnevale era una grande festa che coinvolgeva tutta la città, ma ancora di più i gruppi sociali più abbienti e soprattutto la cerchia di gentildonne e gentiluomini vicini al duca. Egli stesso, mascherato, partecipava attivamente a balli, scherzi ed altri divertimenti, percorrendo come consuetudine le vie del centro con la sua "carretta" cercando "ventura" (ossia doni in natura) dal popolo.

Oltre alle feste rinascimentali e ai banchetti organizzati dalla Pro Loco Ferrara a partire dal 7 febbraio in alcuni palazzi storici della città, sabato 9 febbraio saranno le contrade del Palio di Ferrara che dalle 16 rievocheranno i fasti e le atmosfere di quel periodo, animando le vie del centro storico con spettacoli rinascimentali in maschera, esibizioni di sbandieratori, giochi d'armi e di fuoco. Poco dopo, alle 16,30, seguiranno altri spettacoli in piazza Municipale, dove alle 17 si terrà l'apertura ufficiale del carnevale con la lettura della grida ducale. I nobili, le contrade, la corte ducale ed Ercole I d'Este, insieme a musici e sbandieratori (tutti rigorosamente in abiti d'epoca), si dirigeranno poi in corteo fino a piazza Castello, salutati da tiri di cannoni, danze popolari ed altre esibizioni, che proseguiranno alle 17,30 nel cortile del castello Estense. Qui sarà rappresentato uno spettacolo che rievocherà una delle più famose feste carnascialesche, voluta dal celebre signore di Ferrara nel 1483.

 

Il teatro rinascimentale estense come filo conduttore della festa

La figura di Ercole I d'Este riveste particolare importanza per la storia del Rinascimento italiano, anche perché, in particolare durante il carnevale, egli promosse a Ferrara la ripresa del teatro classico attraverso la messa in scena delle più belle commedie di Plauto e Terenzio, tradotte in volgare dagli umanisti ferraresi e proposte ad un pubblico vasto, non limitato al solo ambito della corte. Si è ormai concordi nel riconoscere in queste manifestazioni artistiche le prime esperienze di teatro moderno, che influenzeranno le successive rappresentazioni in Italia e in Europa.

A tal proposito, gli storici ci ricordano che la commedia plautina dei Menaechmi venne apprestata il 25 gennaio 1486 nel "Cortile" del palazzo Ducale di Ferrara, alla presenza di alcune migliaia di persone. Nell'occasione si realizzò ad hoc un singolare allestimento scenografico in cui si muovevano attori in costume che recitavano in lingua volgare, con un'accurata e rigorosa traduzione dal latino.

Tale evento segnò l'inizio della straordinaria tradizione teatrale estense, che si arricchirà di nuove rappresentazioni promosse da Ercole anche negli anni e nei decenni successivi; basti pensare a quelle organizzate nel febbraio 1502 per celebrare i festeggiamenti delle nozze di Alfonso I d'Este con Lucrezia Borgia, quando furono recitate ben cinque commedie di Plauto articolate in cinque giorni, oppure alle altre tre opere plautine e una terenziana messe in scena in occasione del carnevale del 1503. Fu proprio il 19 febbraio di quell'anno che venne recitata l'Aulularia di Plauto  nella Sala Grande del palazzo Ducale (ora palazzo Municipale) e ad assistere alla rappresentazione vi erano anche il duca Ercole I d'Este con la nuora Lucrezia Borgia, oltre ad un numeroso pubblico di cortigiani e gentildonne. Questa divertentissima commedia, che ispirò anche Molière (Parigi 1622 - ivi 1673) per il suo avaro, verrà riproposta dalla Compagnia del Vado ad ingresso gratuito il 9 febbraio prossimo alle 21 alla Sala Estense, con l'intento di ricostruire, anche grazie ad alcuni intermezzi con danze rinascimentali, l'atmosfera nella quale si svolgevano tali spettacoli al tempo del duca. Non essendo possibile utilizzare gli ambienti che videro più di cinque secoli fa la messa in scena dell'Aulularia nella Sala Grande (distrutta da un incendio nel 1532), si è pensato, come luogo maggiormente rappresentativo, all'antica Cappella di Corte (oggi Sala Estense), costruita a partire dal 1476 per volere dello stesso Ercole. Lo storico edificio, non solo venne utilizzato anche per sacre rappresentazioni al tempo del duca, ma nella seconda metà del Seicento fu destinato ad accogliere un prestigioso teatro.

Un'occasione unica per scoprire i luoghi teatrali estensi sarà offerta a cittadini e turisti la prossima domenica 10 febbraio dall'Università degli Studi di Ferrara, che in piazza Municipale alle 9,30 e dalle 15 organizzerà visite guidate gratuite, con l'apertura straordinaria del palazzo Ducale e delle sue sale più prestigiose nel piano nobile. Sempre domenica, nella Sala degli Stemmi del Castello Estense alle 11, verrà proposta ad ingresso gratuito "Una festa alla corte di Ercole I d'Este", che prevede un interessante programma, comprendente un concerto di musica rinascimentale estense e danze dell'epoca, a cura delle associazioni Bal'danza, Ferrariae Decus e Fidapa.

C'è chi ha visto nel periodo carnascialesco il vecchio che muore, portandosi via le negatività del passato, perciò, se ritorniamo con la memoria al terremoto che nel maggio scorso ha colpito anche Ferrara, ci piace pensare che questo carnevale possa offrire un contributo a dimenticare quei momenti tristi e a vivere il futuro con rinnovato e positivo impegno.

 

Per conoscere il programma completo del Carnevale Rinascimentale a Ferrara, fortemente voluto da Comune, Provincia, enti ed associazioni cittadine: www.carnevaleferrara.it

 

(Testo a cura di Francesco Scafuri, responsabile dell'Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara)

 

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