BIBLIOTECA ARIOSTEA - Conferenza del ciclo 'Sinfonie urbane' martedì 9 aprile alle 17
‘Finis terrae': l'estetica del paesaggio secondo Antonioni
08-04-2013 / Giorno per giorno
Sarà dedicata all'‘estetica del paesaggio in Michelangelo Antonioni' la nuova conferenza del ciclo 'Sinfonie urbane', in programma martedì 9 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L'incontro, aperto a tutti gli interessati, vedrà la partecipazione in veste di relatore di Andrea Gatti.
Il ciclo di conferenze 'Sinfonie urbane' è curato da Doris Cardinali dell'associazione Michelangelo Antonioni, in collaborazione con l'associazione Amici della Biblioteca Ariostea e il patrocinio di Comune e Provincia di Ferrara e Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Ferrara. L'iniziativa, che si propone come momento di studi interdisciplinari fra letteratura, arte, musica, estetica e film studies, è inserita nel 'Piano Michelangelo Antonioni - La ricerca di un posto nel paesaggio' nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita del regista ferrarese.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Finis terrae: i margini del mondo
L'estetica del paesaggio in Michelangelo Antonioni
Il titolo allude agli aspetti elusivi ed eterogenei che il paesaggio assume nel cinema di Michelangelo Antonioni. Con le sue molteplici valenze, il concetto di "margine" rimanda ai mutamenti che l'ambiente naturale e urbano subisce nell'arte del regista ferrarese, dalla descrizione oggettiva e quasi documentaria dei primi lavori fino alla trasmutazione in luogo dello spirito assunto nei più recenti; il margine dà inoltre un'idea di esplorazione, di viaggio ai limiti estremi di un luogo per conoscerne anche gli aspetti più riposti e verificarne le possibilità, il che risulta essere fra i principali dati caratterizzanti l'opera del Maestro. Infine, i margini evocano lo spazio fluttuante, e talvolta incongruente, fra interpretazione critica e concezione originaria dell'autore, sulla quale soprattutto questa relazione intende concentrarsi. Scopo di questo intervento è indagare l'estetica del paesaggio di Antonioni facendo parlare meno capolavori come "Gente del Po", "Zabriskie Point" o "Blow up" che il loro autore, del quale si esaminano gli scritti, le note private, le interviste, nel tentativo di restituire voce alle idee e alle concezioni che presiedono la messa in opera cinematografica del paesaggio; agli spazi e ai luoghi pensati, prima che visti.