PRONTO INTERVENTO - Apparecchio donato a Comune e Provincia di Ferrara
Un defibrillatore pronto in caso di emergenza nel cortile del castello estense
09-04-2013 / Giorno per giorno

“È la prima volta che un defibrillatore è situato in un ambiente aperto al pubblico, pronto per essere usato in caso di necessità”.
A sottolineare la novità è stata Adelina Ricciardelli, responsabile del servizio 118 di Ferrara, nel corso dell’inaugurazione dell’apparecchio utile come primo intervento in caso di arresto cardiaco, sistemato in pianta stabile nel cortile del Castello Estense.
L’iniziativa rientra nel progetto “Il tempo è vita”, promosso dalle aziende ospedaliera Sant’Anna e Usl, con lo scopo di ridurre la mortalità per arresto cardiaco mediante la distribuzione dei defibrillatori. Progetto presentato il 30 novembre scorso in Palazzo municipale di Ferrara, cui è seguito un convegno in Castello Estense ed un corso per operatori di primo intervento rivolto ai dipendenti della Provincia d’istanza in Castello.
Ora il progetto ha preso corpo con la donazione dell’apparecchiatura a Comune e Provincia. Dono partito dalla ditta Sagomedica, rappresentata da Gianni Morselli, al locale servizio 118, il quale lo ha girato ai due enti locali che hanno concordato la collocazione.
Per la facile accessibilità lo strumento è utilizzabile da chiunque, ha ricordato ancora Ricciardelli, anche da chi non ha nozioni di pronto soccorso.
Se si rendesse necessario l’utilizzo, al soccorritore dice tutto la macchina una volta aperta: dalla raccomandazione a non farsi prendere dal panico, all’indicazione di chiamare subito il 118 e nel frattempo di eseguire il massaggio cardiaco. Pratica quest’ultima che serve a non interrompere l’ossigenazione al cervello di chi è stato colto da arresto cardiaco.
In questo modo, e con la diffusione dei defibrillatori, si può garantire l’azione di un pronto intervento che, in attesa dell’ambulanza, ha il valore di un vero e proprio salva vita.
La casistica nazionale di morte cardiaca improvvisa, dice infatti il referente medico del progetto ed egli stesso cardiologo, Daniele Cariani, parla di uno su mille e i dati ormai consolidati dicono che se si diffondono i defibrillatori e si riducono i tempi di soccorso entro i 3 - 5 minuti, si può raggiungere il risultato del 70 per cento di vite salvate.
Un defibrillatore ha un costo che va dagli 800 ai 1.500 euro, ha precisato lo stesso Cariani, e su tutto il territorio provinciale finora se ne contano una settantina.
Cifra destinata a breve a salire sensibilmente, alla luce dell’impegno preso dal Comune di Ferrara di dotare tutti i 26 campi di calcio comunali di un defibrillatore. A parlare del bando già avviato è stato l’assessore allo Sport, Luciano Masieri.
Finora non c’è ancora un vero e proprio obbligo legislativo a dotare luoghi pubblici e non di defibrillatori, se si fa eccezione per le palestre, anche se la stessa responsabile del 118 ha parlato di una misura normativa più estensiva attesa per fine anno, che dovrebbe individuare proprio nel servizio di pronto soccorso il soggetto coordinatore della rete territoriale e promotore dei corsi di formazione per pronto intervento e uso dei defibrillatori.
La vicepresidente della Provincia, Carlotta Gaiani, ha avuto parole di ringraziamento a quanti hanno reso possibile il progetto, con particolare riconoscimento ai dipendenti dell’ente che hanno frequentato il minicorso tenuto dallo stesso dottor Cariani.
(Comunicato a cura dell'Ufficio stampa della Provincia di Ferrara)
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