Il vicesindaco ha incontrato la rappresentante dell'organizzazione WLSA Terezinha Da Silva
"E' possibile limitare in Sudafrica il fenomeno della tratta sessuale?"
18-11-2009 / Giorno per giorno

Sul problema della tratta sessuale durante i mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica e in generale sulla condizione delle donne africane, si è svolto oggi nella sede dell'assessorato comunale alla Cultura e alle Politiche per la pace l'incontro organizzato da Uisp Provinciale di Ferrara con Terezinha Da Silva, rappresentante dell'organizzazione mozambicana WLSA (Women and Law in Southern Africa). In mattinata la Da Silva aveva incontrato gli studenti del liceo sociale "Carducci" e del liceo scientifico "Roiti" per offrire loro una testimonianza diretta su come l'associazione WLSA si occupi del problema della violenza sulle donne in Mozambico e in Africa Australe.
Il vicesindaco Massimo Maisto, aprendo la conferenza, si è mostrato soddisfatto di questi incontri con le scuole perché "portare testimonianze dirette - ha detto - è un servizio educativo molto importante. Dobbiamo lavorare con le scuole poiché sono il primo luogo dove imparare, guardarsi intorno e cominciare a capire il mondo". L'assessore ha poi ricordato quanto sia fondamentale la collaborazione tra il Comune di Ferrara e le varie associazioni per poter cooperare in maniera internazionale e poter mettere a punto al meglio le iniziative riguardanti l'Africa e la condizione delle donne. "Per mantenere una politica di pace - ha aggiunto - i paesi ricchi devono impegnarsi ad essere più responsabili e a dare il segnale che è possibile ridurre, se non azzerare, gli abusi dei ricchi verso i poveri".
I mondiali in Sudafrica sono un evento eccezionale perché portano lavoro, turismo, nuove infrastrutture e sostegno economico. Questo senza dimenticare gli "effetti collaterali" prodotti dal legame tra eventi sportivi e mercato della prostituzione. Oltre alla campagna di sensibilizzazione sulla tratta sessuale l'evento sportivo potrà essere l'occasione per informare l'opinione pubblica sulla lotta sudafricana contro l'apartheid, contro il razzismo e sul ruolo chiave della figura di Mandela. La rappresentante dell'UDI ha poi aggiunto che tra Italia e Mozambico, a partire dagli anni '70, esiste un ottimo rapporto di scambio reciproco e l'ARCI Ferrara da qualche anno porta avanti in quel Paese il progetto di accesso ai farmaci per le terapie contro l'HIV.
"In Mozambico esiste una società patriarcale e quindi fortemente maschilista. - ha affermato Terezinha Da Silva - Le donne, fin da bambine, vengono educate all'obbedienza, alla sottomissione e ad apprendere subito quale sarà il loro ruolo sociale". Da Silva, in qualità di assistente sociale, studia lo sviluppo dell'identità sessuale maschile e femminile per cercare le cause della violenza e sostiene che è importante cambiare quegli aspetti culturali negativi che in Mozambico hanno come effetto il maltrattamento sulle donne. Per concludere ha citato un esempio illuminante sui piccoli cambiamenti che stanno avvenendo. "Anche se i bambini mozambicani non sono soggetti di diritto - ha affermato - tuttavia poco tempo fa c'è stato il processo ad un uomo accusato per aver venduto la propria figlia in cambio di denaro, e una bambina di dieci anni ha denunciato in tribunale di essere stata venduta dai genitori. Nonostante la situazione stia lentamente migliorando, i rapporti giuridici tra adulti e bambini rimangono diseguali e questa è una delle cause della mancanza, nelle donne africane, del concetto di poter decidere di sé e del proprio corpo".
LA SCHEDA - Mozambico - WLSA (Women and Law in Southern Africa)
Fondata nel 1989, prima come dipartimento del Centro di Studi Africani dell'Università Eduardo Muldane di Maputo, e poi, dal 2003, registrata come associazione indipendente, WLSA Mozambico fa parte di un'organizzazione regionale impegnata a contribuire all'esercizio dei diritti femminili in tutta l'Africa Australe. Si occupa delle leggi, delle norme consuetudinarie e delle pratiche sociali che concorrono alla formazione delle politiche che limitano la possibilità delle donne di esercitare i loro diritti di cittadinanza. A partire dal 1997, nell'ambito del programma Tutti Contro la Violenza, WLSA si è occupata non solo di fare ricerca e di promuovere riforme legali per un mutamento delle politiche che discriminano le donne, ma anche di formazione e sensibilizzazione, in particolare degli agenti di polizia. A partire dal 2008, WLSA è impegnata anche nella produzione di un manuale di formazione per il personale sanitario e parasanitario. WLSA e NAFEZA fanno parte anche al Forum Mulher, un coordinamento di 70 organizzazioni che si occupa di sostenere lo sviluppo nel paese attraverso l'empowerment delle donne.
[fonte: www.noidonne.org]