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A UN ANNO DAL SISMA - Fino al 2 giugno mostra aperta al pubblico nella via Coperta

‘Il silenzio dei granai' dipinto da Isabella Guidi

23-05-2013 / Giorno per giorno

Rimarrà aperta al pubblico fino al 2 giugno prossimo la mostra di Isabella Guidi dal titolo: "Un posto del sempre. Il silenzio dei granai" allestita negli spazi della via Coperta che unisce il cortile del Castello estense alla Residenza municipale. L'esposizione, che propone tredici tele della pittrice ferrarese, si inserisce nell'ambito di "R-evolution - A un anno dal terremoto: Ricominciare, Ricostruire, Rivisitare", calendario di iniziative proposto da Comune e Provincia di Ferrara in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni culturali del territorio.
Fino al 31 maggio sarà possibile visitare la mostra dalle 9,30 alle 17,30, mentre nelle giornate dell'1 e 2 giugno sarà aperta dalle 9,30 alle 13 e alle 15 alle 19.


LA SCHEDA
Testo introduttivo a cura di Isabella Guidi:
"Carissimo Piero,
l'esperienza del terremoto mi ha definitivamente chiarito la fragilità del mio esistere.
Ho dovuto, per riprendere serenità, tornare con il pensiero ad un luogo che mi dava sicurezza, dentro al quale trascorrevo giornate intere, il granaio.
Ti sbagli se pensi che sia un nostalgico ricordo di un'infanzia trascorsa in mezzo ai campi, è piuttosto un tesoro di valori che mi hanno nutrito e fatta crescere.
Sto preparando una serie di opere dedicate al granaio.
Lo sento come luogo patrimonio dell'umanità. E' un simbolo di sicurezza e prosperità per la cultura contadina, è il luogo custode della storia delle civiltà.
Nel granaio deponi per conservare, ma ancora di più, conservi per la sicurezza del domani.
Il granaio è luogo dove conservare "le cose", il grano, la memoria, la storia , ma mi piace pensarlo anche come luogo dove conservare il desiderio di Eterno. Quell'Eterno che, in questo momento della mia vita, corrisponde, così spesso, alla bellezza della vita stessa nei suoi aspetti più semplici.
E' un posto del sempre.
L'esperienza del terremoto mi ha fatto riflettere sul significato di "sicurezza" e sono andata oltre al concetto di "mettere in sicurezza" noi e le cose, approdando al pensiero della necessità assoluta di riprendere contatto con la terra.
Non intendo il pianeta Terra ma proprio la terra, quella da coltivare e lavorare, quella che noi uomini di pianura possiamo vedere fino a ... perderla all'orizzonte. Mi sono chiesta quanto c'è di naturale in me. Quanti e quali sentimenti mi legano alla terra. Quale ricchezza era per me e per la mia gente.
E allora ho capito che la risposta definitiva alla paura sarebbe venuta solo dalla sicurezza di un legame che riconosco essere la parte migliore di me e di cui percepisco il "per sempre".
Sapessi come sono stanca di essere circondata da cose che durano il tempo di un secondo!
Tuttavia, anche in un momento così duro, continuo a credere che, insieme alla terra e agli uomini che la lavorano, anche la Pittura resisterà a tutte le leggerezze del mondo perché: è così bella che commuove!
Questi granai sono un omaggio al lavoro dei contadini, alla pianura, ai campi gialli di giugno, al grano che riposa sotto la neve, alle cose vecchie conservate, agli orizzonti indefiniti e alle mani di mio nonno che, lavorando, mi ha insegnato la terra.
Spesso, per riposare la mente, mi ritrovo ancora seduta, sul tiepido del grano, nella penombra, aspettando l'ora di cena.
Ciao. A presto. Appena sono pronti i quadri te lo faccio sapere.
Isabella "

 

Immagini scaricabili:

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