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A UN ANNO DAL SISMA - Mercoledì 29 maggio due incontri organizzati da Arcidiocesi e Comune di Ferrara

'La pazienza della ricostruzione', riflessioni sulle chiese ancora da riaprire

27-05-2013 / In primo piano

Una giornata dedicata alla fatica della ricostruzione e alla conoscenza del lavoro già fatto e di  quello ancora da fare per riaprire le chiese danneggiate dal terremoto. Mercoledì 29 maggio Arcidiocesi e Comune di Ferrara propongono, a un anno di distanza dagli eventi sismici, due occasioni di incontro e approfondimento (alle 9 e alle 17) sugli edifici di culto cittadini rimasti danneggiati dalle scosse, per esaminare le necessità di intervento legate alla loro riapertura e ricordare le opere d'arte che compongono il loro patrimonio.

Ad aprire la giornata sarà l'appuntamento dal titolo 'Ferrara, le sue chiese e il terremoto', alle 9 a palazzo Bonacossi, con la partecipazione dell'arcivescovo Luigi Negri e del sindaco Tiziano Tagliani, e gli interventi di Carla Di Francesco, Marco Stefani, Emanuela Guidoboni e don Stefano Zanella. Sarà, come anticipano gli organizzatori, "un incontro di cultura che, accanto alle informazioni sulle difficoltà da superare per un ritorno alla normalità, richiamerà l'attenzione sulla necessità di non "perdere la memoria" di quanto avvenuto e ne accrescerà anzi la conoscenza per la percezione del rischio a cui si è esposti".

Alle 17, invece, sempre a palazzo Bonacossi, sarà illustrata in anteprima la mostra organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Seminario Arcivescovile di Ferrara sui 'Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto', in programma dal 14 settembre al 6 gennaio prossimi a Palazzo Trotti-Costabili. "Una mostra - come spiegato dal curatore Giovanni Sassu - che permetterà al pubblico di scoprire opere appartenenti a un'importante stagione della storia dell'arte ferrarese, quella della prima metà del '600, caratterizzata da un grande rinnovamento del linguaggio figurativo". Accanto allo stesso Sassu, interverranno all'incontro anche il sindaco Tiziano Tagliani e mons. Danillo Bisarello del Seminario Arcivescovile di Ferrara.

 

I cittadini e la stampa sono invitati

 

PROGRAMMA

Mercoledì 29 maggio 2013

LA PAZIENZA DELLA RICOSTRUZIONE

 

Ore 9.00, Ferrara, le sue chiese e il terremoto, Palazzo Bonacossi, via Cisterna del Follo 5, Ferrara.

Saluti di S.E. Mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, e dell'avv. Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara.

Relatori:

-  Carla Di Francesco (Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna), Introduzione e coordinamento;
- Marco Stefani (Università di Ferrara), La geologia urbana di Ferrara con particolare attenzione alle chiese;
- Emanuela Guidoboni (Centro Euro-Mediterraneo di Documentazione Eventi Estremi e Disastri, Spoleto), L'esperienza di Pirro Ligorio e la ricostruzione di Ferrara dopo il 1570;
- don Stefano Zanella (Vice Direttore Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio), Le difficoltà di un ritorno alla normalità.

 

Ore 17.00, Palazzo Bonacossi, via Cisterna del Follo 5, Ferrara

Presentazione della mostra 'Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto' (14 settembre 2013 - 6 gennaio 2014. Ferrara, Palazzo Trotti-Costabili, Seminario vecchio), organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Seminario Arcivescovile di Ferrara, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara e la Soprintendenza al Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Bologna.

Intervengono:

- Avv. Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara;

- Mons. Danillo Bisarello, Seminario Arcivescovile di Ferrara;

- Giovanni Sassu, Musei Civici di Arte Antica, curatore della mostra.

 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori

Immagine e persuasione
Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto
Ferrara, Palazzo Trotti Costabili, Seminario vecchio
14 settembre 2013 - 6 gennaio 2014


Il terremoto che ha colpito l'Emilia il 20 e 29 maggio del 2012 ha lasciato segni importanti anche nel territorio ferrarese. Tra i più gravi, eppure non ancora perfettamente percepiti dall'opinione pubblica, ci sono i danni arrecati alle chiese estensi e alle opere d'arte in esse contenute. A distanza di un anno dall'evento sismico, infatti, la maggior parte degli edifici di culto di Ferrara è ancora in attesa di interventi che ne consentano la piena riapertura ed il ritorno alla normale funzione liturgica e storica.
Al fine di rilanciare l'attenzione dell'opinione pubblica e degli ambienti culturali su questo problema, in concomitanza con la mostra Zurbarán (1598-1664) che si terrà a Palazzo dei Diamanti, la Fondazione Ferrara Arte e il Seminario Arcivescovile di Ferrara, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, organizzano un'esposizione dal titolo 'Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto' (14 settembre 2013 - 6 gennaio 2014). La rassegna avrà luogo a Palazzo Trotti-Costabili, già sede del Seminario Arcivescovile e incluse nel percorso espositivo saranno le celebri sale affrescate da Garofalo entro il 1519.
La mostra propone una ristretta selezione di capolavori provenienti da alcune delle chiese tuttora inagibili, come San Domenico, Santa Maria della Pietà, Sacre Stimmate e Santa Chiara la cui visione è attualmente sottratta al godimento degli amanti d'arte e alla devozione dei fedeli.
Al contempo, l'esposizione si propone di far conoscere al grande pubblico le opere e i protagonisti di una delle stagioni meno note della storia dell'arte estense, quella seicentesca. Protagonisti di questa epoca, che pose al centro dell'arte sacra l'emozione e il coinvolgimento visivo dello spettatore, sono personalità di assoluto rilievo e forestieri di grandissimo prestigio. Fra questi ultimi, spiccano i nomi di Ludovico Carracci e Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, due dei più celebri pittori del XVII secolo. Fra i locali svettano le straordinarie personalità del tormentato
Carlo Bononi, il più grande pittore del Seicento attivo in città, del soave Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino e del sanguigno Francesco Costanzo Catanio.
Sul Seicento ferrarese grava il peso di un pregiudizio storico tuttora alquanto radicato: quello di essere stato un secolo minore rispetto ai fasti cosmopoliti vissuti da Ferrara al tempo degli Este fino al 1598, quando la città passò sotto il controllo papale. Se è vero, infatti, che tale evento determinò l'avvio della dispersione di molti dei capolavori rinascimentali presenti nei palazzi e nelle residenze di corte, è altresì documentato che gli anni successivi videro una stagione di rinnovamento artistico senza eguali. Eventi come la necessità di ricostruire i templi distrutti o danneggiati dal sisma del 1570, l'esigenza di adeguare gli spazi sacri alle nuove direttive in materia liturgica indicate dal Concilio di Trento, la spinta riformatrice stimolata dall'avvento dei nuovi ordini religiosi, si affiancano alla concreta presa di possesso della città da parte dello Stato Pontificio, generando un numero impressionante di nuove commissioni che spaziano dalle pale d'altare alle più imponenti decorazioni ad affresco. Tali istanze trovarono nell'ambiente artistico
ferrarese, ben lungi dall'aver smarrito la spinta propulsiva degli anni migliori, risposte di assoluto rilievo e originalità.
La mostra Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto si configura quindi come un'occasione irripetibile per entrare in contatto con i grandi capolavori del Seicento estense e per riscoprire la varietà e la ricchezza di una stagione, quella barocca locale, oggi pressoché dimenticata.

 

In allegato immagini delle opere di

- Carlo Bononi, Pietà, olio su tela, Ferrara, chiesa delle Sacre Stimmate.
- Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, La purificazione della Vergine, olio su tela, Ferrara, Santa Maria della Pietà.

 

Immagini scaricabili:

invito_immagine_persuasione.jpg Guercino.jpg Bononi