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GIORNO DELLA MEMORIA 2011 - Incontro mercoledì 2 febbraio alla biblioteca Ariostea

Raccolte in un volume le 'Storie di esilio, di fuga e di deportazione' di ferraresi ed emiliano romagnoli

31-01-2011 / Giorno per giorno

Continuano, con un nuovo appuntamento in programma mercoledì 2 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, le iniziative promosse dal Museo del Risorgimento e della Resistenza del Comune di Ferrara per il giorno della memoria 2011. Il docente dell'Università di Bologna Mirco Dondi presenterà, assieme al vicesindaco Massimo Maisto, il volume dal titolo 'Storie di esilio, di fuga e di deportazione. Ferraresi ed emiliano romagnoli nella diaspora ebraica ed antifascista', curato da Delfina Tromboni, storica e responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza.

LA SCHEDA a cura di Delfina Tromboni
Il volume, che raccoglie gli atti del convegno di studi promosso in occasione del giorno della memoria dello scorso anno, contiene numerosi contributi, tra cui quelli di Antonella Guarnieri, Davide Guarnieri, Andrea Rossi, Delfina Tromboni, Bruno Contini, Giampiero Nasci, Mirna Bonazza e del Rabbino Capo di Ferrara e dell'Emilia Romagna Luciano Caro, per gli studi di ambiente ferrarese (con uno sguardo anche sulla Regione e sull'Europa); oltre a quelli di Sara Galli, Claudio Silingardi e Roberta Mira per il territorio di Bologna, Carpi e Modena. Completano il volume i contributi dell'ebraista Piero Stefani e della storica dell'Università di Bologna Dianella Gagliani, che ebbero nel convegno funzioni di discussant.
Il volume è pubblicato dall'editrice ferrarese Tresogni, che inaugura così la collana di storia "Cantieri di ricerca" curata dal Museo del Risorgimento e della Resistenza. In quarta di copertina, una frase del premio Nobel per la pace Elie Wiesel che restituisce il senso non soltanto del "giorno della memoria" ma anche del percorso storiografico che la curatrice ha scelto per il convegno di studi prima ed il volume poi: "Gli ebrei non furono perseguitati e sterminati per motivi specifici, perché credevano o non credevano in Dio, perché erano ricchi o poveri, o perché professavano ideologie nemiche; no, gli ebrei venivano uccisi, umiliati, torturati, per il semplice fatto di essere tali. Perché erano colpevoli di esistere. Questo è l'orrore incancellabile della Shoah".
Il volume è affettuosamente dedicato alla dott. Marica Peron, tenuta lontana da noi da una terribile malattia, già stimatissima responsabile dell'Archivio storico del Comune di Ferrara, che per prima disseppellì dal rischio dell'oblìo le voci di cinque donne ebree ferraresi, che si rapportarono diversamente con il fascismo, su cui ha lavorato, nel suo corposo saggio per il volume odierno, la storica Antonella Guarnieri. Del tutto inedite inoltre la storia di Nino Contini, che a Porotto di Ferrara organizzò una hachsharà per raccogliere i giovani ebrei tedeschi agli albori del nazismo e indirizzarli clandestinamente in Palestina, oppure quella di Elodia e Lino Manservigi, nati a Pontelagoscuro di Ferrara, imprigionati nei gulag di Stalin in Unione Sovietica, Paese che avevano raggiunto per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Tutti i saggi portano però elementi nuovi e sconosciuti, a partire da quello del rabbino Luciano Caro su un ebreo argentano nel passato ritenuto invece siracusano, per finire con la scheda archivistica di Giampiero Nasci, anch'egli già responsabile dell'Archivio storico comunale ed ora in forze all'Archivio di Stato di Ferrara, che ha studiato le sei buste dei censimenti razziali ferraresi recuperate alla consultazione pubblica proprio grazie al progetto organizzato dal Museo del Risorgimento e della Resistenza per il giorno della memoria.