Comune di Ferrara

mercoledì, 07 maggio 2025.

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Il Consiglio comunale impegnato su interpellanze, ordini del giorno e delibere

Presentata la relazione annuale di Federica Berti, garante dei detenuti

16-11-2009 / Giorno per giorno

E' impegnata attivamente dal mese di gennaio dello scorso anno per il pieno esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e per la fruizione dei servizi presenti sul territorio comunale da parte dei detenuti la psicoterapeuta Federica Berti, attuale Garante delle persone private della libertà personale oggi presente in Consiglio comunale per la relazione annuale. In apertura di seduta l'assessore Massimo Maisto ha risposto all'interpellanza del consigliere Simone Merli (PD) in merito alle motivazioni che hanno prodotto la soppressione della tappa ferrarese della Mille Miglia. Ancora, all'unanimità, l'assemblea ha proposto e votato un ordine del giorno che si oppone alla volontà di Trenitalia di ridurre il numero delle fermate dei treni Eurostar nella tratta Ferrara-Roma.

Interpellanze e interrogazioni
- L'assessore alla Cultura e Turismo Massimo Maisto ha risposto all'interpellanza del consigliere Simone Merli (PD) in merito alle motivazioni che hanno determinato la soppressione della tappa ferrarese della Mille Miglia.
- Il presidente del gruppo PdL Enrico Brandani ha interrogato l'assessore Massimo Maisto chiedendogli se non ritenga opportuno aprire un dibattito in Consiglio comunale per permettere ai vari gruppi consiliari un approfondimento sulla politica turistica dell'Amministrazione comunale.

Ordine del giorno 'Fermate di Trenitalia'
Il presidente del Consiglio Francesco Colaiacovo ha poi letto un "Ordine del giorno con procedura d'urgenza - sottoscritto da tutti i gruppi (e poi votato all'unanimità dall'assemblea) - riguardante la volontà di Trenitalia di ridurre il numero delle fermate dei treni Eurostar nella tratta Ferrara-Roma". Il documento impegna il sindaco e la Giunta : - a continuare nell'iniziativa intrapresa affinché Trenitalia riveda il progetto esposto, permettendo a Ferrara di mantenere collegamenti frequenti ad alta velocità che favoriscano cittadini, lavoratori, fuorisede e turisti; - a coinvolgere tutti i soggetti politici e istituzionali affinché la richiesta di garanzia di accessibilità al nostro territorio sia obiettivo comune da raggiungere.

'Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale' - Relazione annuale
Federica Berti, veneta, 51 anni, esperta psicoterapeuta laureata in psicologia clinica e di comunità, primo Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara ha presentato oggi al Consiglio comunale la relazione annuale (vedi a fondo pagina).
"In ottemperanza al dettato costituzionale - ha affermato il presidente del Consiglio introducendo la fase del Consiglio riservata all'audizione della relazione della Garante dei detenuti - l'ordinamento penitenziario è strutturato in due capisaldi fondamentali. Il primo: il trattamento penitenziario deve essere conforme al senso di umanità e assicurare il rispetto della dignità della persona; il secondo: nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso contatti con l'ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Per il raggiungimento di tali obiettivi sono previste attività sociali, scolastiche, di formazione professionale, di presidio sanitario. L'ordinamento disciplina anche l'organizzazione degli istituti penitenziari, entrando nello specifico degli organigrammi dei singoli servizi, in particolare quello di sorveglianza fissando nel 5% il limite di posizioni scoperte oltre il quale il sistema va in crisi. Ora, se la mancanza di mezzi e personale è un'evenienza che può ricorrere, come spesso accade in vari settori, con ripercussioni negative anche gravi sull'efficienza del servizio e sui diritti dei cittadini, nel caso degli istituti penitenziari e in specie in quello di Ferrara può voler dire disagio per i detenuti e per coloro che prestano la loro attività nel carcere con il rischio di grave compressione di diritti inviolabili delle persone".

Conclusa l'esposizione della Garante nella fase di dibattito sono intervenuti l'assessore Chiara Sapigni e i consiglieri Donato Fiorbelli (PD), Pierpaolo Zardi (PdL), Simone Merli (PD), Giorgio Sasso Scalabrino (IdV), Valentino Tavolazzi (PpF), Alex De Anna (IoamoFe), Francesco Levato (PD). Irene Bregola (RCI).
LA SCHEDA - Sono diverse le funzioni che il Regolamento comunale attribuisce al Garante. Compiti specifici sono quelli di operare, in piena libertà e indipendenza, per le migliori condizioni di vita e di inserimento sociale delle persone private della libertà personale, promuovere iniziative di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani e dell'umanizzazione delle pene e iniziative volte ad affermare per le persone private della libertà personale il pieno esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e della fruizione dei servizi presenti sul territorio comunale. A tale scopo possono essere attivate relazioni e interazioni cooperative anche con altri soggetti pubblici competenti in materia. Il garante, nell'esercizio delle sue funzioni, può visitare le persone private della libertà personale nei luoghi dove esse si trovano, promuovendo l'esercizio dei diritti e delle libertà di partecipazione alla vita civile e iniziative e momenti di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani. Il garante dura in carica tre anni, può essere rieletto una sola volta e gli spetta un'indennità annua. Riferisce al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale e può avanzare proposte e richiedere iniziative e interventi.

Queste le delibere votate:

Assessore Chiara Sapigni
- Approvazione dell'adesione all'aumento di capitale di Lepida spa e sottoscrizione di un'azione da 1000 euro. Variazione di Bilancio 2009.
La delibera, illustrata dall'assessore Chiara Sapigni, è stata approvata all'unanimità.
LA SCHEDA - Ammonta a 500mila euro (500 azioni da mille euro ciascuna) l'aumento di capitale della società regionale Lepida spa. Costituita nel 2007 ha l'obiettivo di collegare tra loro, con tecnologie a banda larga, le sedi degli enti locali e delle Università presenti nel territorio emiliano romagnolo favorendo la trasmissione ad alta velocità di dati e informazioni, a beneficio di operatori e utenti. L'aumento consentirà agli enti pubblici di diventare soci e usufruire dei servizi a loro destinati. Anche il Comune di Ferrara sottoscriverà quindi un'azione da mille euro, per poter partecipare compiutamente all'attuazione degli obiettivi del progetto di rete regionale.

Assessore Roberta Fusari
- Autorizzazione a presentare piano particolareggiato di iniziativa privata, relativo ad un'area classificata sottozona C2, in località Pontegradella, via Droghetti - Società MONTANARI Costruzioni Residenziali Sas di Gabriele Montanari e C. La delibera è stata illustrata dall'assessore Roberta Fusari.
La delibera, illustrata dall'assessore Aldo Modonesi, è stata approvata all'unanimità.

- Autorizzazione a presentare Piano Particolareggiato di iniziativa privata relativo ad area classificata dal PRG Sottozona B4.5 in Ferrara, via Marconi , "Immobiliare Claudia di Zanotti Geom. Idalgo e C.S.a.s.
La delibera, illustrata dall'assessore Aldo Modonesi, è stata approvata all'unanimità.

- Approvazione modifica ed integrazione della convenzione stipulata in data 7/10/1997 per l'attuazione del Piano Particolareggiato di iniziativa privata relativo ad area Sottozona C2 a Casaglia di proprietà dei Sigg.ri Tartari Angelo, Pincelli Lorena e Badiale Alfredo, approvato con deliberazione Consiliare PG 4383 del 7/7/1997 .
La delibera, illustrata dall'assessore Aldo Modonesi, è stata approvata all'unanimità

- Convenzione per la realizzazione di piano particolareggiato di iniziativa privata in variante al PRG, relativo ad un'area in Porotto presentato dalla ditta Segeco srl - Proroga termini della sottoscrizione".
La delibera, illustrata dall'assessore Aldo Modonesi, è stata approvata all'unanimità.

- Approvazione piano particolareggiato di iniziativa privata relativo ad un'area in località Pontegradella, via Droghetti, presentato dalla Ditta Montanari Costruzioni sas.
La delibera, illustrata dall'assessore Aldo Modonesi, è stata approvata all'unanimità.


Relazione sull'attività del garante - periodo gennaio 2008/ottobre 2009 a cura della Garante dott.ssa Federica Berti

1. La figura.
La figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale è stata istituita con delibera di Consiglio Comunale n° 18/21469 del 04/06/2007, con la quale si è approvato anche il relativo regolamento (allegato n° 1).
La nomina dell'attuale Garante dei diritti delle persone private della libertà personale è avvenuta con delibera del Consiglio Comunale n° 23/3282 del 21/01/2008. L'esercizio delle funzioni è formalmente iniziato l'11/02/2008. Grazie ad un accordo intervenuto tra il Comune e la Provincia di Ferrara la figura del Garante è condivisa da entrambi gli Enti.

2. Le finalità.
L'attività del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale è finalizzata alla promozione dell'esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e alla fruizione dei servizi provinciali e comunali da parte delle persone private della libertà personale, residenti, domiciliate o comunque presenti nel territorio comunale e provinciale.
Le funzioni specifiche sono descritte all'art. 2 del Regolamento.

3. Le origini.
La figura del Garante, come quella del Difensore Civico, è riconducibile a quella dell'Ombudsman, di origine svedese, nata nel 1809 con funzioni di Garanzia Costituzionale.
L'attenzione alla tutela delle persone limitate a vario titolo nella libertà è supportata da norme sopranazionali e transnazionali:
· la Dichiarazione Universale dei diritti umani (1948); l'istituzione, nel 1949, del Consiglio d'Europa quale organizzazione sopranazionale "garante della sicurezza democratica fondata sul rispetto dei diritti dell'uomo";
· la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, organizzazione giurisdizionale in grado di intervenire nella tutela dei diritti individuali;
· la Convenzione Europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (1987), che ha introdotto il Comitato per la Prevenzione della Tortura quale sistema aggiuntivo di controllo esteso a tutti i luoghi di detenzione;
· il Protocollo opzionale della Convenzione ONU contro la tortura (2002), ad oggi firmato da 49 stati (di cui 24 non europei) e ratificato da 13 (di cui 5 non europei), Protocollo non in vigore a causa dell'insufficienza, ad oggi, delle ratifiche, che devono essere almeno 20. Tale Protocollo prevede che ciascuno dei paesi ratificanti istituisca, entro un anno dalla ratifica, un organismo che possieda, a livello nazionale, gli stessi poteri di ispezione, mediazione e raccomandazione alle autorità statali deputate alla formazione delle leggi e al governo dell'esecuzione delle pene azionabili a livello sopranazionale;
· l'istituzione di un Commissario per i Diritti dell'Uomo (1997) che non ha poteri giurisdizionali, ma che formula annualmente indicazioni al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sulla scorta di un rapporto sullo stato di tutela dei diritti umani negli Stati aderenti al Consiglio stesso;
· le diverse Raccomandazioni del Consiglio d'Europa e dei suoi organismi esecutivi, fra cui le Regole Penitenziarie Europee (1987) aggiornate nel gennaio 2006 e, con particolare riferimento all'Ombudsman, le Raccomandazioni R(75)757 (opportunità dell'istituzione) e R(85)13 (importanza del ruolo svolto in concorso con i soggetti deputati al controllo giudiziario degli atti della pubblica amministrazione).

4. Il Garante Nazionale.
A tutt'oggi l'Italia è l'unica nazione dell'Europa occidentale ad essere priva di un organismo nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani con funzione anche di Garante delle persone private della libertà personale, organo imposto dalla Risoluzione delle Nazioni Unite n. 48/134 del dicembre 1993. A tale proposito l'Italia è stata di recente richiamata dall'ONU al rispetto degli obblighi internazionali già assunti in tema di rispetto dei diritti umani.
Nell'aprile 2007 la Camera dei Deputati aveva approvato un disegno di legge - decaduto a causa dell'interruzione anticipata della legislatura - che istituiva, nell'ambito della Commissione per i diritti umani prevista da una Convenzione Internazionale, il Garante nazionale dei detenuti la cui attività si contemplava si sviluppasse con l'apporto dei Garanti locali (art. 10).
Nella legislatura in corso sono state presentate tre proposte di legge relative all'istituzione del Garante nazionale:
· alla Camera: n. 1755 dall'On. S. Torrisi;
n. 1868 dall'On. S. Torrisi;
n. n. 2702 dall'On R. Bernardini;
· al Senato: n. 343 dal Sen. S. Fleres;
n. 1347 primo firmatario Sen. R. Di Giovan Paolo;
n. 491 dal Sen. S. Fleres.
Il sito del Ministero della Giustizia riporta tale figura in quanto presente nell'Ordinamento Penitenziario, delineando le funzioni:
I Garanti ricevono segnalazioni sul mancato rispetto della normativa penitenziaria, sui diritti dei detenuti, eventualmente violati o parzialmente attuati e si rivolgono alla competente autorità per chiedere chiarimenti o spiegazioni, sollecitando gli adempimenti o le azioni necessarie.
Il loro operato si differenzia pertanto nettamente, per natura e funzioni, da quello degli organi di funzione ispettiva interna e della stessa magistratura di sorveglianza.

5. I Garanti locali.
Nell'iter parlamentare del disegno di legge nazionale i Garanti si configurano come occasione di "anticipazione - sperimentazione" delle potenzialità ed opportunità implicite nel ruolo. Sperimentazione - anticipazione che ha visto la nomina di queste figure da parte di Regioni ed Enti locali, con procedure differenziate. Tali figure sottolineano il ruolo sempre più significativo assunto da Regioni, Province e Comuni nel supporto ai processi di reinserimento sociale delle persone limitate nella libertà con interventi che hanno sostenuto e potenziato, con il ruolo delle istituzioni e dei servizi pubblici, anche il ruolo del Terzo Settore, in una reciproca valorizzazione.
Nello scenario attuale risulta quindi sempre più importante che Regioni, Province e Comuni rendano indipendente tale nomina dal potere politico-amministrativo promuovendo l'investitura di tale figura da parte dei rispettivi organi consiliari ed introducendo i Garanti come organismi statutari, come già attuato a Bologna e Firenze. Al fine di sollecitare quanto descritto i Garanti hanno inviato una lettera all'Associazione Nazionale Comuni Italiani, alle Province Italiane e alla Lega delle Autonomie.

In allegato alla presente relazione si fornisce una tabella relativa ai Garanti presenti sul territorio nazionale alla data del 19 marzo 2009 (allegato n° 2).

6. Il Garante e l'Ordinamento Penitenziario.
Attualmente, pur mancando una normativa nazionale, tale figura è stata inserita nell'Ordinamento Penitenziario del 1975 (e successive modifiche), attraverso la conversione in legge del decreto legge 30 Dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti (decreto cd. milleproroghe), e l'accesso al carcere è regolato dal disposto dell'art. 67 O.P., che prevede la visita senza autorizzazione agli istituti penitenziari.
In tal modo il Garante potrà verificare le condizioni di esecuzione della pena, con particolare riferimento alle condizioni di vita dei detenuti ed alla efficacia dell'azione di recupero e di reinserimento sociale e lavorativo dei reclusi, ai sensi dell'art. 27 della Costituzione.
Ulteriore importante modifica vede l'inserimento della figura del Garante nell'art. 18, 1° c. : "i detenuti e gli internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone, nonché con il garante dei diritti dei detenuti, anche al fine di compiere atti giuridici".
In data 29 marzo 2009 si è svolto a Roma un incontro con il Vice Capo del DAP a cui ha partecipato anche la Garante e durante il quale si è espresso soddisfazione per la modifica dell'art. 67 O.P. e preoccupazione per l'incremento della carcerizzazione che comporta un sovraffollamento degli Istituti a fronte dell'assenza di proposte di riforma della legislatura atte a contrastare tale fenomeno.
In tale occasione si è ribadita la posizione contraria dei Garanti rispetto alla costruzione di nuove carceri, in quanto non risolutiva del problema di sovraffollamento, tenuto conto della carenza di personale di cui soffrono attualmente gli Istituti del Territorio Nazionale.
I Garanti hanno chiesto l'attuazione del regolamento penitenziario soprattutto per le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi di detenzione, un maggior ricorso alla custodia attenuata, il superamento degli ospedali psichiatrici e delle case di cura e custodia, di rendere effettivo il passaggio della medicina penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale e l'incremento del lavoro interno. Il Vicecapo ha assicurato grande attenzione da parte del DAP al lavoro intramurario fondamentale durante l'esecuzione della pena fine del reinserimento sociale della persona detenuta.
Ulteriore preoccupazione segnalata è stato l'uso dei fondi della Cassa delle Ammende per la costruzione di nuove carceri, ribadendo che tali fondi sono ancora assegnati a progetti di inserimento lavorativo e di miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti.
Si è riscontrata alla fine dell'incontro la disponibilità ad un comune confronto con la richiesta di inviare le segnalazioni ritenute necessarie e con la disponibilità da parte del Vicecapo del DAP di accogliere le segnalazioni di criticità provenienti dai Garanti territoriali.
A seguito dell'incontro è stata emanata una circolare interpretativa delle modifiche di legge in data 02/04/2009 (allegato n. 3), in cui si specificava:
· le figure di Garanti con accesso in art. 67 O.P. sono quelle istituite da organi pubblici con atti normativi;
· l'ingresso dei Garanti è consentito solo negli Istituti ricadenti nell'ambito territoriale di cui è espressione l'Ente che ha istituito il Garante;
· i colloqui rientrano in quelli con i familiari e si effettuano nelle sale apposite con la durata e il numero massimo di incontri che ogni persona detenuta può effettuare;
· con riferimento ai colloqui con persone diverse dai congiunti e dai conviventi è necessaria una valutazione circa la sussistenza di ragionevoli motivi per l'effettuazione del colloquio e l'autorizzazione da parte del Direttore dell'Istituto;
· sono vietati i colloqui con persone in regime detentivo art. 41-bis.
Tali disposizioni hanno determinato un blocco nel numero di colloqui effettuati, in quanto l'applicazione letterale della vigente normativa, cui la Circolare richiama, avrebbe comportato la rinuncia, per i detenuti, ad uno o più colloqui con i familiari. Contestualmente tale problema non trovava una sua soluzione nella discrezionalità lasciata al Direttore nella valutazione "circa la sussistenza di ragionevoli motivi per l'effettuazione del colloquio" e, quindi, nell'autorizzazione degli stessi, in quanto tale discrezionalità poteva tradursi in comportamenti disomogenei e non rispettosi del pari diritto di ciascun detenuto a conferire con il Garante e del correlato diritto alla riservatezza in merito alle ragioni determinanti la richiesta del colloquio.
L'emissione di questa circolare limitativa del ruolo dei Garanti ha determinato una presa di posizione netta del Senatore Salvo Fleres, Presidente della Conferenza dei Garanti regionali, e del Coordinamento dei Garanti provinciali e comunali, con richiesta di intervento del Ministro della Giustizia.
In data 21 luglio 2009 è stata emessa una circolare esplicativa (allegato n° 4) che sottolinea come le prerogative della nuova legge non inficino quelle già concesse ai Garanti dagli artt. 17 e 78 O.P., per cui il Garante incontra la persona detenuta senza che ciò limiti le opportunità di colloquio con i familiari.
Tuttavia è opportuno segnalare che nel periodo che precede l'emanazione della nuova circolare esplicativa, nessun detenuto ha "perso" il colloquio con i familiari.

7. L'attività del Garante.
Al momento dell'inizio dell'attività, la Garante aveva accesso all'istituto attraverso gli artt. 17 o 78 Ordinamento Penitenziario che nella sostanza lo equiparavano ad un volontario che opera per favorire il contatto tra la società e il mondo carcerario e che svolge, all'interno del carcere, una serie di attività a ciò orientate.
Essendo equiparato ad un volontario in art. 17 O.P., l'iter seguito per la richiesta prevedeva la stesura di un progetto di intervento all'interno della Casa Circondariale pensato dalla Garante e dal Direttore, una sorta di azione comunemente condivisa e sottoscritta, in cui sono previste azioni che entrambe le parti ritengono prioritarie ed utili alla popolazione detenuta, sulla linea di una collaborazione comune. La stesura del suddetto progetto condiviso ha richiesto un lungo lavoro di rettifica e coordinamento reciproco. Esso è poi stato allegato alla richiesta di autorizzazione all'accesso presentata al Magistrato di Sorveglianza.
Con la modifica della normativa suindicata attualmente non occorre alcuna autorizzazione per l'accesso al carcere.
Alla normale attività nella Casa Circondariale di Ferrara si sono aggiunti periodici incontri con il Magistrato di Sorveglianza dr.ssa Antonia Abiosi al fine di presentare alla stessa informazioni relative alle richieste pervenute dai singoli detenuti in un rapporto di stima e di dialogo reciproci.

8. L'attività del Garante nella Casa Circondariale.
L'autorizzazione all'accesso è pervenuta in data 03/07/2008 in qualità di Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.
L'inizio dell'attività all'interno della Casa Circondariale è avvenuto nel successivo mese di ottobre. I tempi di ingresso si sono prolungati in quanto la Garante ha voluto attendere il rientro del Direttore e la stesura da parte dello stesso di un Avviso di servizio alla popolazione detenuta inerente l'inizio di tale presenza in istituto. Infatti è opportuno sottolineare che in un rapporto di collaborazione reciproca occorre mantenere sempre presenti le competenze diverse degli attori coinvolti e il rispetto vicendevole delle regole relative ai diversi ruoli.
L'obiettivo primario rimane, comunque, l'ascolto delle problematiche della popolazione detenuta al fine di sensibilizzare le diverse realtà coinvolte nel reinserimento sociale della stessa.
L'attività di questo periodo ha visto, infatti, la Garante impegnata nello stabilire relazioni di conoscenza e, ove possibile, di collaborazione con le diverse realtà del Territorio di Ferrara al fine di avvicinare questa nuova figura a tutti gli attori che, a vario titolo, operano nell'ambito del reinserimento sociale delle persone private della libertà personale. In tal modo si è giunti ad un'analisi delle criticità le quali presentano aspetti differenti a seconda dei diversi punti di vista.
Le linee di lavoro stabilite riguardano:
· Conoscere i bisogni della Casa Circondariale di Ferrara con partecipazione ai momenti di confronto fra le diverse aree dell'Istituto.
· Conoscere i bisogni dei detenuti informandoli della promozione di iniziative a loro favore, dei servizi messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale e Provinciale, non limitatamente ai soli residenti del Comune e della Provincia di Ferrara, segnalando ai Servizi territoriali di competenza le diverse problematiche o richieste espresse. A tale scopo si prevede un incontro settimanale con i detenuti.
· Partecipare alla programmazione dell'attività per la formulazione del Progetto Pedagogico da parte della Direzione della Casa Circondariale.
· Creare una rete di lavoro e di collaborazione con i Servizi, le Cooperative, le Agenzie, le Industrie e il Terzo Settore.
· Sensibilizzare l'opinione pubblica come previsto dall'art. 2 del Regolamento.
Gli incontri con i detenuti avvengono con cadenza settimanale. L'autorizzazione al colloquio segue l'iter previsto dall'Ordinamento Penitenziario. All'inizio dall'attività in art. 17 O.P., come assistente volontario, gli incontri avvenivano in Area Pedagogica. Attualmente, con la modifica della normativa, i colloqui si svolgono nella sala Magistrati ed Avvocati. A seconda della necessità, la Garante si avvale del mediatore culturale.
Il numero dei colloqui svolti, circa un centinaio, va correttamente considerato in relazione alla data del primo colloquio (22 ottobre 2008) e alla successiva sospensione per la circolare n. 3618/6068 del 02/04/2009, di cui sopra, sospensione conclusasi dopo la sopracitata circolare n. 3622/6072 del 22/07/2009.
A tutt'oggi il numero di pratiche avviate è di 78, di complessa esplicazione poichè relative a richieste di non immediata soluzione.
L'attività all'interno dell'Istituto si svolge in collaborazione continua con la Direzione, l'Area Educativa e l'Area Sicurezza al fine di produrre interventi efficaci e sinergici nei confronti delle persone che si rivolgono a tale Ufficio.
Le richieste pervenute riguardano:
· Problemi burocratici inerenti la necessità di ottenere risposte dai diversi Enti coinvolti. Alcuni interventi hanno riguardato pratiche pensionistiche, richieste di entrare in comunità, richieste di documenti personali.
· Problemi di natura sanitaria, nella fattispecie protesi dentarie, (anche in soggetti giovani), in relazione alla difficoltà di alimentarsi e alla necessità di menù idonei alle loro esigenze.
· Problemi lavorativi occupazionali al fine di avere un reddito minimo che consenta di provvedere alle spese minime.
· Problemi di natura abitativa riguardanti richieste di alloggio alla dimissione e al mantenimento dello stesso nella fase detentiva.
· Problemi relativi alla situazione vissuta dagli immigrati tossicodipendenti rispetto all'inserimento in comunità terapeutiche, inserimento che, pur non essendo facile per la loro condizione di clandestini, trova la disponibilità ad essere preso in considerazione da parte del Ser.T. e di varie comunità.
· Problemi inerenti l'insufficienza di strutture, quali cooperative, associazioni, comunità, case di accoglienza, che risultano essere indispensabili per la fruizione dei benefici previsti dall'Ordinamento Penitenziario. Queste risultano essere luoghi di riferimento per accogliere la persona anche ai fini della ricerca di un lavoro. Presupposto fondamentale per la creazione di tali strutture è la necessità della presenza di un referente fisso per gli incontri mensili con l'UEPE, con il Comune e con gli Educatori al fine della valutazione del percorso riabilitativo della persona.
· Necessità di un collegamento con il Centro per l'impiego, con i Patronati, con lo Sportello Servizi del Comune.
· Problemi inerenti le telefonate dei detenuti non comunitari ai loro familiari all'estero. Problema di non facile risoluzione e per il quale si sta attivando il Coordinamento dei Garanti. L'autorizzazione alla telefonata prevede che il Consolato verifichi il numero dato e se la persona da contattare corrisponda a quella richiesta dal detenuto. I Consolati non rispondono o rispondono con richieste di documentazione che gli interessati devono fornire per le verifiche suindicate.
· Problemi inerenti la conoscenza di modalità e documentazione da presentare per l'apertura di libretti di conto corrente postale intestati a soggetti ristretti per consentire loro di incassare pensioni INPS o di versare i fondi eccedenti il limite consentito ai sensi dell'art. 57 c. 2° DPR 230/2000.
· Nel corso di formazione "Oltre il giardino" si è provveduto all'ampliamento dell'area verde per i colloqui con i familiari dei detenuti nel periodo estivo, area che risulta essenziale per gli incontri con i bambini dei reclusi che in tal modo incontrano il proprio genitore in un ambiente più consono alla loro età e privo delle caratteristiche proprie di un parlatorio di un carcere. Al momento attuale l'area non è ancora completata per mancanza di arredi (panchine, giochi e simili).
· In relazione alla possibilità di lavoro intramurario, richieste pervenute riguardano la collocazione di serre all'interno dell'Istituto così come proposte nel Piano attuativo 2009 in continutà con il progetto di formazione attivato da ENAIP.

9. Le visite al Carcere
Con la modifica di legge, le visite all'Istituto si svolgono attualmente secondo le regole dell'art. 67 O.P., per cui la Garante ha potuto visitare le sezioni e constatare de visu la situazione che rivela uno stato di emergenza relativo al numero di detenuti presenti, stato di emergenza noto ormai a tutti.
Nella cella singola di 12 metri quadrati, comprensiva di tre metri quadrati per il bagno, soggiornano attualmente tre persone.
Le condizioni di vita prevedono di stare in piedi a turno, la deambulazione è resa difficile in quanto le brande occupano lo spazio insieme con le suppellettili minime a disposizione delle persone recluse.
Le condizioni igieniche dell'istituto sono garantite. Le singole sezioni risultano distribuirsi lungo 90 metri di lunghezza; 6 sezioni hanno 26 celle, una sezione ne ha 18, con una media di 78 detenuti per sezione. Il personale di polizia, ridotto ad una sola unità per sezione, deve percorrere i 90 metri e seguire 78 persone, il tutto con un notevole sforzo sia fisico che mentale. Evidentemente grande è la responsabilità dell'unico addetto il quale non è neppure munito di un telefono cordless e ai numerosi squilli di telefono è costretto a raggiungere la gabbiola per rispondere all'unico telefono fisso della sezione.
I locali doccia risultano insufficienti nelle 6 sezioni di 26 celle. Ogni sezione ha solo due locali doccia per 78 detenuti che vi accedono a turni giornalieri. Nonostante tale difficoltà tutti i detenuti accedono quotidianamente al servizio.
Tale situazione è stata evidenziata dalla Garante al Vicecapo del DAP, Dr. Santi Consolo, situazione per altro già nota al Ministero per interessamento diretto della Direzione della Casa Circondariale e ultimamente raccolta dal senatore Filippo Berselli nella sua visita alla Casa Circondariale di Ferrara.
Altra problematica sono i tetti dell'Istituto che richiedono un intervento di restauro a causa delle infiltrazioni d'acqua presenti nei giorni di pioggia, situazione evidenziata al Vicecapo del DAP, Dr. Santi Consolo.
All'interno dell'Istituto sono presenti luoghi di culto: una cappella ed un locale adibito a moschea per la preghiera del venerdì.
L'area esterna ha dei campi da calcio dove, con turni settimanali, si recano gli ospiti di un'intera sezione. Sono presenti spazi interni per i passeggi quotidiani.

10. Le attività della Casa Circondariale.
Nella Casa Circondariale di Ferrara si sono tenute 2 attività conclusesi:
· 2 corsi di formazione professionale con Attestato finale:
· "Oltre il giardino", corso per manutenzione aree verdi dell'Enaip, che ha previsto uno stage formativo di 204 ore, durante il quale si è trasformata la parte sud dell'area verde all'interno della Casa Circondariale in orti e quadruplicato l'area verde destinata ai colloqui con i familiari;
· "Formati in libertà" corso per grafico di stampa condotto dal CESVIP: formazione di 14 persone fisse come operatore grafico di stampa. Iniziato nell'ottobre 2008 con termine luglio 2009, ha previsto una commissione finale di valutazione per il conferimento del titolo di "operatore grafico di stampa". In seguito uno di questi operatori è stato assunto nella Cooperativa "Arti in libertà". Per il progetto "Formati in libertà" hanno potuto partecipare carcerati, ex-carcerati o familiari con disagio sociale.
· Corsi di alfabetizzazione, corsi di Scuola Secondaria di 1° grado, corsi di Scuola Secondaria di 2° grado condotti dal Centro Territoriale Permanente.
· Partite di pallavolo e tennis organizzate a moduli dall'ARCI - UISP.
· Biblioteca, ristrutturata dal CSV nel 2006.
· Corso di Teatro.
· Corso RAEE - Hera - Grandi Elettrodomestici non pericolosi cat. R4 per la quale è stato allestito il laboratorio. In parternariato con la cooperativa "Il Germoglio" è stato attivato un corso di riciclaggio di apparecchiature elettroniche ed elettriche ed un laboratorio che coinvolge 13 detenuti di cui 6 lavorano per la Ditta che fornisce il lavoro, con la collaborazione di HERA, Ecodom e Dismeco
· Sportello di Consulenza Legale: il Dr. Massimo Cipolla fornisce consulenza legale ai quesiti relativi al caso di detenuti che gli vengono sottoposti, prevalentemente per iscritto, da parte degli operatori della Casa Circondariale o da parte della Dr.ssa Annalisa Berti, Assistente Sociale. Le consulenze possono essere fornite limitatamente ai detenuti che non hanno un proprio legale di riferimento. Periodici incontri tra il Dr. Massimo Cipolla e gli operatori della Casa Circondariale (circa 4 volte all'anno) possono essere definiti previo accordo tra i partecipanti e la Direzione della Casa Circondariale.
Attualmente lo sportello risulta essere insufficiente dato il gran numero di detenuti non comunitari presenti nella casa Circondariale di Ferrara. In una riunione del 01/07/2009 presenti il Direttore della casa Circondariale di Ferrara Dr. Francesco Cacciola, le diverse aree dell'istituto e rappresentanti del C.S.I.I. e dell'Assessorato alle Politiche Sociali si è evidenziata la necessità di un maggior coordinamento tra i vari attori coinvolti per far coincidere tempi, procedure, formulazione adatta della domanda al fine di produrre risposte celeri ed efficaci alla popolazione detenuta tenuto conto della complessa, e in continua evoluzione, normativa riguardante l'immigrazione. Si è evidenziata anche la necessità della presenza di un consulente esperto in materia di normativa extracomunitaria ed accreditato presso gli Uffici di Polizia. Pertanto lo Sportello Stranieri necessita di una ristrutturazione. A tale proposito il Direttore, Dr. Francesco Cacciola, si è reso disponibile a valutare ed attivare quanto necessario per fornire risposte concrete alle domande avanzate dalla popolazione non comunitaria.
· A fronte delle numerose richieste per interventi relativi alla documentazione e avvio di pratiche in ambito pensionistico e lavorativo, dal mese di novembre sono presenti in carcere 3 sportelli di patronato tenuti dall'ACLI, da EPACA e da INCA CGIL.

11. Associazioni.
Nella Casa Circondariale di Ferrara è presente l'Associazione "Noi per loro" di Don Antonio Bentivoglio che organizza di corsi di musica e catechismo e feste in occasioni di ricorrenze e, non meno importante, fornisce beni di prima necessità.
E' presente anche l'Associazione "Renata di Francia" che organizza un corso di inglese e di francese.

12. La popolazione della Casa Circondariale di Ferrara.
Al 24 marzo 2009 le presenze detentive sono 485, di cui 221 di nazionalità italiana e 264 di nazionalità straniera Al 27/09/09 le presenze detentive sono 536, di cui 235 di nazionalità italiana e 301 di nazionalità straniera (vedi tabelle allegato n° 5).

13. Mediatori culturali e socio-sanitari.
Nella Casa Circondariale di Ferrara la popolazione detenuta è per la maggior parte formata da cittadini non comunitari, rendendosi perciò indispensabile la presenza di mediatori culturali.
Infatti, il percorso di trattamento e di osservazione da attuare da parte degli operatori necessita di tali figure al fine di abbattere, da un lato, la sensazione di abbandono e di indifferenza vissuta dai detenuti, mettendoli nella possibilità di comunicare in merito alla loro posizione e alle loro necessità, e di consentire, dall'altro, agli operatori incaricati dell'osservazione di personalità di produrre valutazioni efficaci per il programma individualizzato di trattamento.
Attualmente è presente una mediatrice culturale di lingua araba.
Tuttavia, per i fini suddetti, si rende necessario aprire alla presenza di mediatori culturali di altre lingue.
Al momento sono disponibili nuovi mediatori culturali, in particolare per quanto riguarda le seguenti lingue:
- albanese, romeno, inglese: sarebbe necessario garantire la presenza costante di tali mediatori presso la Casa Circondariale di Ferrara.
- moldavo, russo, cinese, serbo, ungherese, urdu (pakistano): presenza da attivare al bisogno.
Ulteriori richieste di mediatori di altre lingue diverse da quelle indicate possono essere attivate attualmente, al bisogno, in base ad un progetto di collaborazione con l'ASP.
Altrettanto importante è la presenza del mediatore socio-sanitario, cioè di quella figura che consente di far comprendere al malato quanto deve essere fatto durante la visita medica e al medico di comprendere quali siano i sintomi sofferti dalla persona al fine di produrre una diagnosi. Tuttora è ancora assente.
La presenza del mediatore sociosanitario attualmente si configura come una necessità evidenziata dall'area sanitaria che indica le difficoltà ad intervenire efficacemente laddove il non comprendersi reciprocamente può compromettere le azioni utili ad una corretta presa in carico della persona detenuta , in particolar modo nelle azioni di prevenzione di atti autolesionistici o di suicidio.

14. Permessi di soggiorno.
Per il rinnovo dei Permessi di Soggiorno durante la detenzione, al fine di avere le giuste informazioni ed indicazioni, la Garante ha avuto un incontro in Questura con la dott.ssa Pignattaro con la quale è sorta una reciproca collaborazione per eventuali problemi e richieste che possono insorgere rispetto a questioni inerenti gli stranieri detenuti, istituendo una forma di comunicazione diretta e rapida.
Attualmente nella Casa Circondariale di Ferrara si occupano delle richieste di rinnovo dei permessi di soggiorno per gli aventi diritto il mediatore culturale e l'Ufficio Comando.

15. Procedure INPS.
Rispetto a richieste specifiche rivolte all'Ufficio inerenti procedure seguite dall'INPS di Ferrara, diverse da quelle di altre sedi INPS, si è chiesto spiegazioni sulla procedura da attivare da parte delle persone detenute private della libertà al fine di produrre domanda di indennità di disoccupazione e di pensionamento. La precedente procedura prevedeva che tutta la documentazione fosse seguita dal tutore nominato dal Tribunale che ha emesso la sentenza al fine di convalidare l'attività lavorativa svolta. A tal fine risultava necessario che l'Ufficio Matricola del carcere fornisse per ogni richiedente la posizione giuridica per verificare se l'interessato fosse in stato di interdizione legale e, quindi, la necessità di un tutore. Il tutto in tempi tecnici molto lunghi.
In seguito a tale richiesta, l'Avvocatura dell'INPS di Ferrara si è riunita in data 04/08/08 decidendo che tali presupposti non erano più necessari, semplificando il tutto e procedendo alla definizione delle singole posizioni e questo nonostante il termine di presentazione delle domande fosse già scaduto (31 Marzo 2009)

16. Istruzione.
Occorre dare risalto all'impegno rivolto all'istruzione della popolazione detenuta, presupposto fondamentale al reinserimento e all'integrazione sociale della stessa, da parte del CTP, della Provincia e del Comune di Ferrara.
Nel 2003 si è stesa una Convenzione tra la Provincia (Presidenza), il Comune (Assessorati alla P.I. e alla Salute e ai Servizi alla Persona), il CTP, il Liceo Ariosto, l'I.T.I.S. Copernico di Pontegradella, l'I.T.I.C. Monti, per l'accesso della popolazione carceraria al quinquennio della scuola secondaria superiore e/o all'esame di Stato, convenzione attualmente in scadenza.
In data 11/02/2009 presso l'Ufficio Scolastico Provinciale nella Sala delle Muse si è tenuto un incontro alla presenza del Direttore della Casa Circondariale di Ferrara, degli Assessori alla P.I., alla Salute e ai Servizi alla Persona, alla Formazione Professionale, dei loro rappresentanti, dei Dirigenti Scolastici delle Scuole Secondarie di 2° grado di Ferrara al fine di valutare l'esistenza di una volontà comune di procedere in questo tipo di intervento che risulta essere innovativo ed unico nella Regione Emilia Romagna al punto che si ritengono necessarie azioni per un coinvolgimento diretto della Regione Emilia Romagna, del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e il Ministero di Giustizia. Tale intervento prevede l'attivazione di un biennio unitario e di un Triennio di indirizzo.
Con la stipula di una nuova convenzione si prevede per l'anno scolastico 2009/2010 l'attivazione presso la Casa Circondariale di Ferrara di un biennio unitario per cui gli Istituti Secondari di 2° grado della città e della Provincia dovrebbero definire all'interno della loro Offerta Formativa specifici curricula progettati per la popolazione carceraria, definendo gli standard di apprendimento richiesti e le modalità per la certificazione delle competenze e/o per il riconoscimento di crediti di studio.
A tale proposito occorre segnalare l'interesse espresso dal Direttore della Casa Circondariale di Ferrara, che si è detto disponibile a richiamare l'attenzione del D.A.P. su questa sperimentazione, aprendola anche ad altri Istituti al fine di incrementare la partecipazione della popolazione detenuta a questo percorso formativo, inserendola nel Progetto annuale.
Per l'anno scolastico in corso (2008/2009) l'attivazione presso la Casa Circondariale di un biennio unitario e dei corsi di preparazione agli esami di idoneità per le classi del triennio sarà possibile con l'apporto finanziario della Provincia, del CTP e degli Assessorati alla P.I., alla Salute e ai Servizi alla Persona del Comune di Ferrara. (Quadro riassuntivo delle attività del Centro Territoriale Permanente presso la Casa Circondariale di Ferrara in allegato n° 6).

17. Le sinergie.
In seguito alle diverse problematicità espresse dall'UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna, in vista delle misure alternative alla pena detentiva (affidamento in prova al servizio sociale, affidamento in prova per tossicodipendenti, detenzione domiciliare, semilibertà), dovute alla scarsa conoscenza delle realtà del territorio non solo del Comune di Ferrara, ma di tutti i Comuni della Provincia si è evidenziata la necessità della costituzione di una rete di interventi inerenti l'accoglienza, l'alloggio, la formazione, il lavoro, la sanità, mirata alla popolazione sottoposta all'Autorità Giudiziaria. Tale richiesta è stata rivolta al Garante in quanto nominato anche per la Provincia. A fronte di tali richieste si è deciso di iniziare dal problema formazione e lavoro.
A tal fine la Garante ha richiesto un incontro con l'Assessore alla Formazione professionale, Politiche e servizi per il lavoro Dr.ssa Paola Ricci che ha dato piena disponibilità attivando immediatamente un incontro con la sua dirigente Dr.ssa Barbara Celati, il Direttore dell'U.E.P.E. Dr.ssa Maria Grazia Cinquetti, la Dr.ssa Mariella Fracchiolla Coordinatrice della zona di Ferrara per l'U.E.P.E., la Dr.ssa Anna Maria Romano Capo Area Educativa della Casa Circondariale di Ferrara.
In risposta a questo incontro si è costituito nel dicembre 2008 un tavolo tecnico provinciale per la facilitazione dell'inserimento lavorativo delle persone sottoposte all'Autorità Giudiziaria composto da operatori del Servizio Politiche del Lavoro e F.P. della Provincia di Ferrara, dall'ASP del Comune di Ferrara, da Rappresentanti dell'UEPE e dell'Amministrazione Penitenziaria e dal Garante.
Nel corso del primo incontro sono state illustrate le modalità di orientamento e di supporto all'utenza date agli operatori del Centri per l'impiego attraverso colloqui, su appuntamento, con i soggetti in esecuzione penale per verificarne l'inserimento in un processo orientativo e/o la loro candidabilità ad offerte di lavoro.
Si sta valutando la eventuale istituzione di uno sportello di orientamento al lavoro all'interno del carcere, come richiesto dall'Amministrazione Penitenziaria.
Occorre sottolineare le restrizioni insorte per il FSE che è strettamente indirizzato all'occupabilità effettiva e può essere esteso a persone con non più di tre o quattro anni di fine pena. Condizioni da considerare estremamente critiche per la popolazione della Casa Circondariale di Ferrara con condanne alte che, per questo, si vede interdetta la partecipazione.

Rispetto alle diverse problematicità inerenti l'alloggio, il lavoro e la sanità in carcere, l'Assessore alla Salute e ai Servizi alla Persona dr.ssa Maria Giovanna Cuccuru ha risposto con la formazione di tre tavoli di azione: tavolo casa - lavoro, tavolo promozione e attività laboratoriali, tavolo salute.

Tavolo casa - lavoro: promozione per il 2009/2011 di azioni per l'inserimento lavorativo con percorsi di formazione e attivazione di borse lavoro, stages, tirocini; azioni di promozione all'accesso alla locazione, in sintonia con quanto previsto dal progetto Agenzia della casa con Acer e privati.

Tavolo promozione e attività laboratoriali: continuazione del laboratorio teatrale, pittura e biblioteca.

Tavolo salute: con il trasferimento, in tema di medicina penitenziaria, delle competenze, dell'assistenza e del personale dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale, viene affermato che il diritto alla salute è uguale per tutti.
In data 29/09/08 si è riunito il Tavolo politico per l'Area Esecuzione Penale Adulti dove si è affrontato tale tema. Con l'arrivo della normativa l'azienda sanitaria ULS di Ferrara si è attivata per prima nell'ambito della Regione mettendo in azione un'area di salute penitenziaria formata da un gruppo con un programma che coinvolgeva diverse professionalità, inserito nello staff del Dipartimento Cure Primarie del Distretto Centro Nord, la cui referente e coordinatrice era la dr.ssa Matilde Proto. Tale gruppo costituiva un'interfaccia tra l'azienda e il carcere.
La priorità era il passaggio del personale costituito da un medico, 6 medici SIAS, dei medici convenzionati di psichiatria e infettivologia, di un medico odontoiatra in libera professione, di 8 infermieri di cui 1 in libera professione, mantenendo tutto il personale operante in carcere fino al 14/06/2009. Infatti non si riteneva opportuno cambiare l'organizzazione del personale già presente, effettuando un cambiamento graduale dello stesso, tenendo presente che la sicurezza attiene sempre al Direttore. Ogni professionista dipenderà dal proprio Dipartimento. Anche l'ambulatorio odontoiatrico è preso in carico dall'azienda. Al Sant'Anna erano previsti posti riservati nel reparto di radiologia.
Al fine della discussione, dell'analisi e della soluzione dei problemi si tenevano in Regione riunioni con i referenti del gruppo.
Si procedeva al passaggio delle strutture, attraverso la cessione alle aziende dei locali in comodato d'uso: 2 ambulatori e le celle di attesa, attendendo dalla Regione i requisiti minimi per l'adeguamento di tali locali.
Nel piano per la Salute e il Benessere Sociale 2009/2011 (allegato n° 7) si prevede di dare attuazione al D.LGS. 22 giugno 1992, n 230.
In tale decreto è prevista la valutazione medica e psicologica dei nuovi ingressi, l'adozione di procedure di accoglienza per attenuare gli effetti della privazione della libertà e l'esecuzione degli interventi necessari a prevenire atti di autolesionismo.
Attualmente il servizio di prevenzione di atti suicidari da parte dei Nuovi Giunti risulta essere una priorità più volte segnalata dalla Direzione mancando un intervento continuo e stabile. Infatti tale servizio viene attualmente attuato dal Ser.T. nei confronti di tutti i detenuti della Casa Circondariale attraverso un proprio progetto mirato, finanziato dal Ministero della Giustizia con i fondi previsti dall'art. 135 del D.P.R. 309/1990; tale progetto è iniziato il 15 dicembre 2008 e ha un termine previsto per il 30 novembre 2009.
La Direzione del carcere ha riproposto il suindicato progetto del Ser.T. per un nuovo finanziamento per l'anno 2010 ed è in attesa di risposta.
Da parte di tale Ufficio ci sarà un impegno alla promozione di azioni specifiche rivolte all'attuazione di un servizio così delicato ed importante.
Per l'aggiornamento sulla situazione del sistema sanitario presso la Casa Circondariale di Ferrara si rimanda all'allegato n. 8.
L'Area Sanitaria evidenzia alla Garante la necessità di occhiali da banco e stampelle.

18. Detenuti all'estero.
In seguito al Convegno tenuto da questo Ufficio in data 18 dicembre 2008, la Garante è stata contattata dai genitori di un ragazzo della provincia di Ferrara detenuto in Romania.
Al fine di seguire la situazione dei genitori e del ragazzo si è aperto un collegamento con l'Ambasciata Italiana a Bucarest, stabilendo un contatto diretto con l'incaricato preposto dalla stessa a seguire il caso in questione.
Ne sono scaturiti una serie di iniziative e di interventi finalizzati al monitoraggio più approfondito della situazione di un cittadino italiano detenuto all'estero, aumentando le possibilità di contatto e di informazioni tra i genitori e il ragazzo detenuto.

19. Il coordinamento dei Garanti.
Fin dall'inizio dell'attività, la Garante ha aderito al Coordinamento dei Garanti in maniera formale recandosi dal Coordinatore Avv. Desi Bruno nella sede di Bologna e partecipando ai diversi incontri utili per un confronto reciproco e per la promozione di iniziative e di proposte che accomunano le diverse figure presenti sul territorio nazionale.
In data 7 aprile 2008 il Coordinamento nazionale dei Garanti delle persone private della libertà personale dei Comuni e delle Province teneva una conferenza stampa nella Sala Savonuzzi del Comune di Bologna alla presenza di Mauro Palma Presidente del Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e delle pene e dei trattamenti inumani e degradanti, Stefano Anastasia, Capo della segreteria del Sottosegretario alla Giustizia prof. Luigi Manconi, Libero Mancuso, Assessore del Comune di Bologna, Sergio Lo Giudice Consigliere del Comune di Bologna.
In tale occasione i Garanti chiedevano al futuro Parlamento:
· una riforma della giustizia ponendo mano alla riforma del codice penale;
· la revisione delle leggi in materia di droghe, immigrazione e recidiva;
· la piena esigibilità dei diritto di difesa e l'accesso al patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti;
· il completamento del passaggio al Servizio Sanitario Nazionale delle competenze in materia di tutela della salute delle persone detenute;
· l'effettiva realizzazione delle innovazioni previste dal Regolamento di Esecuzione dell'Ordinamento Penitenziario del 2000, anche attraverso il reperimento di idonee risorse personali e materiali;
· la moltiplicazione sul territorio nazionale delle Case per detenute madri;
· la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari;
· la definizione dell'ordinamento penitenziario minorile;
· l'istituzione di un organismo nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani, di cui l'Italia è l'unica nazione dell'Europa occidentale ad essere priva, con funzioni anche di Garante delle persone private della libertà personale.
In data 12 settembre 2008 a Bologna il Coordinamento dei Garanti proponeva:
· di sollecitare la presentazione e l'approvazione di una proposta di legge inerente la regolamentazione dell'accesso dei Garanti al carcere in art. 67 O.P., articolo che norma l'accesso al carcere dei Parlamentari;
· di promuovere un incontro tra i Garanti e il Direttore del D.A.P.;
· di stendere un regolamento per il funzionamento del Coordinamento stesso;
· di tenere un'azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui temi dei diritti dei detenuti ed il sovraffollamento delle carceri attraverso tre Convegni programmati a Reggio Calabria, Bologna e Torino, a partire da fine ottobre fino alla fine dell'anno.
Il primo convegno si è svolto a Reggio Calabria il 5 dicembre 2008 dal titolo: "La governance della pena - I Garanti ed i diritti delle libertà".
Il secondo convegno si è tenuto a Bologna il 20 marzo 2009 dal titolo: "I Garanti e l'esecuzione della pena: quali prospettive?".

20. Agenda del Garante.
11 febbraio 2008: incarico formale alla presenza del Presidente del Consiglio prof. Romeo Savini, dell'Assessore alla Salute e ai Servizi alla Persona Dr.ssa Maria Giovanna Cuccuru, del Capo Dipartimento Risorse Dr. Luca Tortora, del Signor Vito Martiello dell'ufficio Piano di Zona - Governance.
26 marzo 2008: incontro di presentazione al Sindaco Dr. Gaetano Sateriale con la presenza dell'Assessore alla Salute e ai Servizi alla Persona Dr.ssa Maria Giovanna Cuccuru.
3 aprile 2008 - 8 maggio 2008 - 29 settembre 2008 - 25 febbraio 2009: convocazioni Tavolo Politico del Comitato Locale Area Penale Adulti che coinvolge Assessori della Provincia e del Comune di Ferrara, il Direttore della Casa Circondariale di Ferrara Dr. Francesco Cacciola, il Direttore dell'U.E.P.E. Dr.ssa Maria Grazia Cinquetti, il Terzo Settore, l'Azienda USL, il Centro Servizi Amministrativi ex Provveditorato agli Studi, presso l'Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona.
3 aprile 2008: partecipazione all'inaugurazione della mostra di elaborati artistici realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Ferrara: "I COLORI DEL DIALOGO - il carcere e la città".
7 aprile 2008: conferenza stampa del Coordinamento nazionale dei Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale presso la Sala Savonuzzi del Comune di Bologna.
23 giugno 2008 - 17 settembre 2008 - 30 ottobre 2009: convocazione Tavolo Tecnico Locale Area Penale Adulti.
21 maggio 2008: incontro di presentazione presso l'U.E.P.E. nella sede di Bologna alla presenza del Direttore Dr.ssa Maria Grazia Cinquetti.
3 giungo 2008: incontro con Pat Patfoort, antropologa e biologa fiamminga, docente nelle principali Università del mondo nella Trasformazione e nella Gestione Nonviolenta del Conflitto, presso la Casa Circondariale di Ferrara.
1 luglio 2008: visita alla Casa Circondariale al seguito del Consigliere Regionale Dr. Gianluca Borghi.
9 luglio 2008: visita allo stabilimento BASELL.
1 ottobre 2008: incontro con l'Assessore alla Formazione professionale, Politiche e servizi per il lavoro Dr.ssa Paola Ricci, la sua dirigente Dr.ssa Barbara Celati, il Direttore dell'U.E.P.E. Dr.ssa Maria Grazia Cinquetti, la Dr.ssa Mariella Fracchiolla Coordinatrice della zona di Ferrara per l'U.E.P.E., la Dr.ssa Anna Maria Romano Capo Area Educativa della Casa Circondariale di Ferrara.
28 ottobre 2008: riunione Tavolo Tecnico provinciale per la facilitazione dell'inserimento lavorativo delle persone sottoposte all'Autorità Giudiziaria composto da operatori del Servizio Politiche del Lavoro e F.P. della Provincia di Ferrara, dall'ASP del Comune di Ferrara, da Rappresentanti dell'UEPE e dell'Amministrazione Penitenziaria.
9 giungo 2008 - 12 settembre 2008 - 14 novembre 2008 - 6 febbraio 2009: incontro a Bologna del Coordinamento dei Garanti.
17 dicembre 2008: Convegno dell'Ufficio del Garante della Provincia e del Comune di Ferrara dal titolo: "Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale", presso la Residenza Municipale - Sala Consiliare.
18 dicembre 2008: incontro presso la Casa Circondariale di Ferrara con il Direttore Dr. Francesco Cacciola, i componenti dell'Area Educativa Dr.ssa Anna Maria Romano, Dr.ssa Loredana Onofri e Dr.ssa Cinzia Calzaretti, l'Ispettore Superiore Giuseppe Battaglia per l'Area Sicurezza, il Signor Vito Martiello dell'ufficio Piano di Zona - Governance del Comune di Ferrara per la stesura del Progetto Pedagogico annuale.
8 gennaio 2009: incontro con il Deputato Rita Bernardini nel Salone del Partito Radicale a Roma al fine di una valutazione delle proposte presentate e da presentare per l'istituzione del Garante Nazionale delle persone private della libertà personale e di un'analisi della situazione delle carceri italiane.
8 febbraio 2009: concerto presso la Casa Circondariale di Ferrara.
11 febbraio 2009: incontro presso l'Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara per la discussione del Progetto in favore della popolazione carceraria per l'accesso alla scuola superiore e/o all'esame di stato.
20 marzo 2009: partecipazione al convegno dal titolo: "I Garanti e l'esecuzione della pena: quali prospettive?" presso la Sala Polivalente Assemblea legislativa Regione Emilia Romagna a Bologna.
23 marzo 2009: convocazione della Commissione Regionale Area Penale Adulti presso la sede regionale di v. le A. Moro per presentazione della situazione degli istituti penitenziari della Regione Emilia Romagna.
27 marzo 2009: incontro con il Vice Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo a Roma.
20 maggio 2009: incontro per rete territoriale contro le discriminazioni.
21 maggio 2009: incontro presso la Casa Circondariale di Ferrara con il dr. Francesco Cacciola, il prof. Gian Piero Turchi dell'Università di Padova e la dr.ssa Luisa Oru dell'Università di Padova sulla eventuale progettualità rivolta ai sex-offenders e a tutti gli operatori che a vario titolo incontrano tale fascia di popolazione detenuta.
15 giugno 2009: riunione con i patronati per l'apertura dello sportello.
3 giugno e 16 settembre 2009: incontro a Bologna con il Magistrato di Sorveglianza dr.ssa Atonia Abiosi.
29 giugno 2009: festa del Corpo della polizia penitenziaria presso la Casa Circondariale.
10 agosto 2009: incontro con il Prof. Francesco Schito, Presidente A.F.M., sull'eventuale coinvolgimento dell'azienda in attività utili per i detenuti.
26 agosto 2009: incontro di presentazione con il sindaco, avv. Tagliani.
8 settembre 2009: presentazione al Presidente del Consiglio Comunale, dr. Francesco Colaiacovo.
18 settembre 2009: riunione coordinamento dei Garanti a Bologna.
12 ottobre 2009: visita al carcere con il Sindaco e l'Assessore alle Politiche Sociali dr.ssa Chiara Sapigni.
15 ottobre 2009: incontro presso la Casa Circondariale con il direttore e i patronati (ACLI, INCA CGIL, EPACA) aderenti al progetto di apertura sportello.
17 ottobre 2009: incontro presso il carcere col dirigente sanitario dr. Lorenzo Buzzacchi e il dr. Fabio Ferraresi, referente assistenziale.

21. Linee programmatiche dell'Ufficio del Garante per l'anno 2009.
Casa Circondariale di Ferrara
In accordo con la Direzione della Casa Circondariale di Ferrara si è giunti alla decisione:
· di azioni di promozione del lavoro per la popolazione detenuta volte ad un efficace inserimento lavorativo;
· di affrontare il problema dell'alloggio per le persone ivi residenti che hanno la necessità di trovarlo o di mantenerlo, allargando il campo di intervento ai diversi Comuni di provenienza della popolazione detenuta. Problema che non riguarda solo il singolo detenuto, ma spesso anche la famiglia dello stesso;
· di formulare un progetto rivolto specificamente ai sex-offenders. A tale proposito la Garante ha contattato il Prof. Gian Piero Turchi della Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova - già autore di studi e approfondimenti di applicazioni sul campo, es. progetto "Chirone" promosso dalla Amministrazione penitenziaria -, a cui è stato chiesto un contributo per la stesura di un progetto rivolto a questa fascia di popolazione detenuta, richiesta fatta dopo aver ottenuto il parere favorevole della Direzione della Casa Circondariale e previa domanda esplicita rivolta alla Garante durante la riunione del Tavolo Salute del 18/6/2008 presso l'Assessorato alle Politiche Sociali, presenti l'Assessore Maria Giovanna Cuccuru, il dr. Edgardo Contato direttore sanitario ASL, la dr.ssa Maria Chiara Benvenuti, responsabile Dipartimento Cure Primarie Distretto centro nord, la dr.ssa Elena Bruni responsabile Dipartimento Salute Mentale, la dr.ssa Matilde Proto responsabile Progetto Sanità e Vito Martiello dell'Ufficio Governance del Comune di Ferrara.
In tale riunione si segnalava la necessità di un nucleo di professionisti di alta specializzazione per l'organizzazione di interventi mirati alla presa in carico dei soggetti in argomento. Tale proposta di intervento prevede la costruzione di un Polo di sperimentazione che possa studiare e applicare le "buone prassi" in merito al trattamento e al reinserimento di persone autrici di reato a sfondo sessuale attraverso un'attività di formazione/ricerca per la creazione di nuovi modelli di intervento. Tale progetto è rivolto agli operatori penitenziari dell'area sociale e pedagogica, psicologi e criminologi ex art. 80 O.P., sex offenders, Comunità Territoriale di Ferrara e paesi limitrofi, operatori dei servizi pubblici territoriali (Ser.T., consultori familiari, servizi sociali comunali, servizi di salute mentale) che risultino aver seguito o che seguono sex-offenders in esecuzione penale esterna, operatori delle realtà del privato sociale da tempo attivi nel settore, Amministrazione Comune di Ferrara e Comuni limitrofi.

U.E.P.E. - Ufficio Esecuzione Penale Esterna
Attualmente le persone in esecuzione penale esterna sono 58 (allegato n. 9)
Per l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna risulta necessario:
· sviluppare il Tavolo Tecnico Provinciale per la facilitazione dell'inserimento lavorativo delle persone sottoposte ad Autorità Giudiziaria ed il Tavolo Tecnico del Comitato Locale Area Penale Adulti per avere un monitoraggio continuo di quanto in ambito di formazione e lavoro è presente sul territorio della Provincia e del Comune di Ferrara;
· produrre una rete di informazioni utili alle persone in esecuzione penale esterna rispetto alle diverse opportunità e progetti in atto nei diversi Comuni e Servizi della Provincia di Ferrara.

22. Ufficio del Garante.
Ritengo doveroso menzionare le collaboratrici Dr.ssa Monica Tansini e Sig.ra Lucia Maestri che con professionalità e senso di responsabilità hanno supportato la mia attività nonostante le due sunnominate collaboratrici fossero assegnate solo all'Ufficio di Difesa Civica.
Solo dal mese di novembre 2009 la segreteria supporta a pieno titolo entrambi gli Uffici di Garanzia.

23. Conclusioni.
La continua crescita della popolazione detenuta configura la forte necessità di presa in considerazione delle problematiche della stessa con un percorso che deve trovare inizio fin dal momento della carcerazione e della successiva detenzione. I detenuti e gli internati appartengono alla società e, per il bene della stessa, devono essere aiutati nel loro reinserimento: la recidiva si abbassa all'1% per le persone che hanno avuto opportunità lavorative.
Il sovraffollamento coinvolge tutte le carceri del Territorio Nazionale e rischia di essere considerato come una situazione che rientra nella "norma" disumanizzando i singoli individui che compongono il fenomeno sovraffollamento a semplici "unità".
Il "sovraffollamento", per ovvie ragioni, è risultato ancora più critico e preoccupante con l'avvento della stagione estiva.
Sempre più forte è il coinvolgimento di Regione, Province e Comuni nella presa in carica di questa fascia di popolazione, coinvolgimento ulteriormente rafforzato dalla richiesta di maggior collaborazione e di attività in rete espressa dal Dr. Francesco Maisto, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, nonché dal Provveditore Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria dell'Emilia Romagna, Dr. Nello Cesari, attraverso la Dott.ssa Buscemi, nell'ultima convocazione della Commissione Regionale