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PALAZZO BONACOSSI - Martedì 29 ottobre alle 17 in via Cisterna del Follo

Presentazione dei volumi "Lettere degli ambasciatori estensi sulla guerra di Otranto"

25-10-2013 / Giorno per giorno

Martedì 29 ottobre alle 17, nella sala conferenze di palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5), su iniziativa dell'Istituto di Studi Rinascimentali dei Musei comunali d'Arte Antica e Storico Scientifici verranno presentati i due volumi di "Lettere degli ambasciatori estensi sulla guerra di Otranto (1480-81) / Trascrizioni ottocentesche conservate a Napoli, a cura di Hubert Houben" (Galatina, Congedo Editore, 2013). Oltre al curatore interverranno alla presentazione il direttore dell'Istituto di Studi Rinascimentali Marco Bertozzi e Giovanni Ricci, già docente di Storia moderna all'Università di Ferrara e autore di numerosi saggi sugli scontri e incontri tra l'Italia rinascimentale e il mondo ottomano.

 

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Hubert Houben, docente di Storia medievale nell'Università del Salento (Lecce), nell'introduzione al primo volume illustra l'importanza dei dispacci degli oratori del Ercole I d'Este, duca di Ferrara, per la storia della guerra di Otranto, seguita all'occupazione turca della città portuale salentina, ubicata di fronte all'albanese Valona (Vlorë), già precedentemente conquistata dalle truppe ottomane. Le lettere redatte dagli ambasciatori estensi residenti a Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia, permettono di seguire le difficili trattative per unire le forze cristiane in una lega antiturca - di cui faceva parte anche Ercole I d'Este, genero di Ferdinando I d'Aragona, re di Napoli, che capeggiava questa lega - ma anche lo svolgimento della guerra per la riconquista di Otranto e i negoziati per la resa degli occupanti ottomani. Trascrizioni di tale corrispondenza, custodita nell'Archivio di Stato di Modena e in gran parte inedita, intorno al 1880 furono inviate alla Società Napoletana di storia patria. Questo tipo di resoconti epistolari ha trovato l'interesse della storiografia più recente a causa della sua immediatezza, in un certo senso paragonabile a quella della moderna pubblicistica che riporta fatti, opinioni e voci. Di particolare interesse è il ruolo svolto dall'oratore estense a Napoli, Nicolò Sadoleto, che nell'aprile 1481 fu inviato da Ferdinando I a Valona per avviare trattative segrete con il conquistatore di Otranto, il pascià turco Gedik Ahmet.

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