RICERCHE STORICHE - Sabato 30 novembre dalle 17 proiezione e conferenza di Francesco Scafuri
Storie di amanti a Casa di Stella dell'Assassino
28-11-2013 / Giorno per giorno

Sono vicende d'amori d'altri tempi quelle che sabato 30 novembre saranno raccontate a Casa di Stella dell'Assassino (via Cammello 15, Ferrara) a partire dalle 17. Ad aprire il pomeriggio, a ingresso libero, sarà la proiezione del cortometraggio ‘Amanti senza fortuna' (1949), diretto da Florestano Vancini e Adolfo Baruffi. A seguire, intorno alle 17.30, il responsabile dell'Ufficio Ricerche Storiche del Comune Francesco Scafuri terrà una conferenza dal titolo ‘Storie di amanti: Nicolò III d'Este e Stella dell'Assassino, Ugo e Parisina'.
"Analizzeremo tra l'altro - preannuncia Scafuri - alcuni aspetti della storia d'amore di Ugo d'Este e Parisina Malatesta, rispettivamente figlio naturale e giovane moglie del marchese Nicolò III d'Este, il quale, avendo scoperto i due amanti in flagrante adulterio, li fece decapitare nel 1425. Il fatto, sia pure conosciuto nelle sue linee generali da molti ferraresi, in realtà è poco noto fuori dalle mura estensi, anche se della vicenda hanno scritto illustri autori come Lord Byron, Giacomo Leopardi e Gabriele D'Annunzio". Durante la conversazione Scafuri illustrerà anche alcune vicende e curiosità sulla vita di corte che si conduceva nel XV secolo e prenderà in esame la figura della madre del principe Ugo, Stella de' Tolomei detta dell'Assassino, la preferita tra le amanti del marchese.
L'incontro offrirà inoltre ai partecipanti l'occasione per visitare la mostra ‘Il Ricamo e le scienze nelle mani', che espone diverse decine di pregiati ricami realizzati dalle socie delle scuole di ricamo ‘RicamArte' e ‘I Merletti'. La manifestazione è promossa, tra gli altri, da ‘FerrarAzione', dalla parrocchia e dalla Contrada di S. Maria in Vado, con il patrocinio del Comune di Ferrara. L'ingresso è gratuito.
LA SCHEDA (a cura di Francesco Scafuri)
Sabato 30 novembre 2013 ore 17.30
Casa di Stella dell'Assassino (via Cammello 15 - Ferrara)
Storie di amanti: Nicolò III d'Este e Stella dell'Assassino, Ugo e Parisina
L'incontro sarà l'occasione per analizzare, tra l'altro, alcuni aspetti della storia d'amore di Ugo d'Este e Parisina Malatesta che, sia pure conosciuta nelle sue linee generali da molti ferraresi, è poco nota fuori dalle mura estensi, anche se della vicenda hanno scritto illustri autori come Lord Byron, Giacomo Leopardi e Gabriele D'Annunzio.
Dovendo riassumere, cominciamo dal febbraio del 1418, quando si concludono le trattative per combinare il matrimonio tra la tredicenne Parisina e il marchese Nicolò III d'Este (1383-1441), signore di Ferrara, che all'epoca aveva 35 anni. Il matrimonio tra i due, contratto per motivi politici e strategico-militari, viene celebrato pochi mesi dopo e, quando Parisina giunge alla corte estense, la accolgono ben nove tra figli e figlie del marchese, avuti da varie relazioni legittime e illegittime, alcuni dei quali quasi coetanei della giovane sposa.
La vita di Parisina, nel ruolo di marchesa di Ferrara, è definita irreprensibile ed in pochi anni dà al marito tre figli: nel 1419 due gemelle, Lucia e Ginevra, mentre nel 1421 un maschio (Alberto), che però vive solo trentanove giorni. Parisina, che alla Corte di Rimini aveva ricevuto fin da bambina una raffinata educazione, conduce nella città estense una vita agiata e molto brillante: le piacciono i profumi, gli abiti finemente ricamati e confezionati con stoffe preziose, tiene alla cura della sua persona, ama la caccia ed è appassionata di cavalli. Le piace viaggiare, tanto che tra il 1422 e il 1424 si reca fuori dallo stato estense, per raggiungere Venezia, Padova, Loreto e Ravenna. I sudditi la amano per la sua allegria e per la ventata di novità introdotta a Corte, ma anche i rapporti della giovane marchesa con i figliastri, pressoché suoi coetanei, sono buoni quasi con tutti. Tutte le attenzioni del marchese sono indirizzate verso il figlio Ugo, di un anno più giovane di Parisina, il più bello e prestante fra gli altri giovani fratelli; infatti, è lui il prediletto, essendo il principe destinato a succedergli al trono.
La madre di Ugo, cioè Stella de' Tolomei detta dell'Assassino (di cui si parlerà ampiamente durante la conversazione di sabato), è una delle amanti di Nicolò III d'Este, quella preferita. Ugo, ancora adolescente, mostra inizialmente un'aperta avversione per Parisina, perché vede in lei l'avversaria della madre e l'usurpatrice del posto che spetterebbe a quest'ultima. Nonostante la morte di Stella, avvenuta poco tempo dopo l'arrivo di Parisina a Ferrara, i rapporti tra Ugo e la giovane matrigna non accennano a migliorare, così Nicolò, allo scopo di facilitare il dialogo tra i due, nel maggio 1424 ordina al figlio di accompagnare Parisina a Ravenna presso i signori "da Polenta". Secondo la tradizione, l'amore tra i due giovani nasce durante il viaggio, mentre secondo altri studiosi si manifesta nei mesi dell'inverso seguente quando, a causa di un'epidemia di peste, abbandonano Ferrara e si recano presso Fossadalbero, dove gli Estensi posseggono un castello isolato nella campagna.
Da quel periodo Ugo e Parisina si amano appassionatamente, anima e corpo, in assoluto segreto. Cosicché nel maggio 1425 Nicolò III d'Este, venuto a conoscenza di quel rapporto, non vuole credere alle parole del cortigiano che l'ha messo a conoscenza dei fatti, allora decide di spiare i due giovani amanti per avere le prove del tradimento.
Parisina dorme in una camera nella torre del palazzo del marchese, perciò questi fa aprire un foro nel pavimento della camera sovrastante e scopre gli amanti in flagrante adulterio. Accecato dal furore, fa gettare i due infelici nelle prigioni dei sotterranei del Castello Estense di Ferrara e dispone un regolare processo. La notizia si propaga subito in città, perciò la sentenza viene emessa dopo soli tre giorni: condanna a morte per i due giovani e per i loro complici.
Nicolò si mostra inflessibile, si rifiuta di vedere la moglie e non ascolta nessuna preghiera di clemenza, neppure da parte dei suoi più fidi consiglieri. Neanche il timore di uno scandalo generale fa desistere il marchese, che conferma l'esecuzione capitale immediata per i due giovani mediante decapitazione nelle stesse prigioni del castello.
Parisina, negli ultimi momenti della sua breve vita, è infuriata con il marito e si preoccupa soltanto per il suo Ugo; lo chiama insistentemente, urla e ripete di essere l'unica colpevole, mentre il principe, più rassegnato, si prepara alla morte. Parisina si calma solo quando apprende che il giovane amante è già stato giustiziato. Neppure lei vuole vivere un momento di più, chiedendo al più presto di fare la stessa fine: giunta davanti al boia si toglie subito gli ornamenti, si avvolge il capo in un drappo e lo appoggia sul ceppo.
Era il 21 maggio 1425, Parisina aveva vent'anni e Ugo diciannove. Vengono sepolti la notte stessa vicino al campanile della chiesa di San Francesco a Ferrara.
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