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BIBLIOTECA ARIOSTEA - Ciclo ‘Italiani brava gente': incontro lunedì 16 dicembre alle 17

Federico De Roberto e ‘I Viceré'

13-12-2013 / Giorno per giorno

Sarà dedicato a Federico De Roberto e al suo romanzo più noto, ‘I Viceré', il nuovo incontro del ciclo ‘Italiani brava gente - Rileggere i caratteri degli italiani' in programma lunedì 16 dicembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L'appuntamento, aperto a tutti gli interessati, è promosso dall'Istituto Gramsci e dall'Istituto di Storia contemporanea di Ferrara e vedrà Fulvio Bernabei in veste di relatore, con introduzione di Roberto Cassoli.


LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Federico De Roberto nasce a Napoli nel 1861 e muore a Catania nel 1927. Fu presto conosciuto negli ambienti intellettuali per la sua attività di consulente editoriale, critico e giornalista. Durante il suo soggiorno milanese collaborò al "Corriere della Sera" e pubblicò diverse raccolte di novelle e romanzi, fra i quali "I Viceré", pubblicato nel 1894 e considerato il suo capolavoro.
Il romanzo è ambientato sullo sfondo delle vicende del Risorgimento meridionale, narrate attraverso la storia degli Uzeda di Francalanza, nobile famiglia catanese. L'autore partenopeo ebbe l'idea del romanzo nel 1891 e la presentò all'amico Ferdinando Di Giorgi come "la storia d'una gran famiglia, la quale deve essere composta di quattordici o quindici tipi, tra maschi e femmine, uno più forte e stravagante dell'altro. Il primo titolo era "Vecchia razza": ciò ti dimostri l'intenzione ultima, che dovrebbe essere il decadimento fisico e morale d'una stirpe esausta." Ne emerge un'analisi spietata dell'aristocrazia siciliana, orgogliosa, gelosa dei suoi privilegi, avida di denaro e di potere, chiusa in cupi egoismi e in sfrenate passioni, descritta con un acre gusto ironico non privo di inflessioni grottesche, nel quale, tuttavia, è sempre presente l'altra faccia della compiacenza sottile per le malattie dell'anima e del corpo e per la morte. Insieme ai "Malavoglia" del Verga, l'opera è uno dei capolavori del Verismo italiano per ricchezza dei personaggi, ampiezza della struttura e vivezza della rappresentazione. Dal romanzo è stato tratto un film uscito nei cinema italiani nel novembre 2007 con la regia di Roberto Faenza.