GIORNO RICORDO 2011 - Martedì 22 febbraio proiezione alla biblioteca Bassani
'La città dolente': ricordi dell'esodo da Pola
21-02-2011 / Giorno per giorno
E' dedicato all'esodo degli italiani da Pola il film dal titolo "La città dolente" che martedì 22 febbraio alle 16,30 sarà proiettato nell'auditorium della biblioteca Bassani di Barco.
Girato nel 1948 e recentemente restaurato, il film sarà presentato al pubblico ferrarese nell'ambito delle iniziative per il Giorno del ricordo 2011 organizzate dalla sezione ferrarese dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in collaborazione con il museo civico del Risorgimento e della Resistenza e la sezione cittadina dell'associazione nazionale Partigiani cristiani, e con il patrocinio di Comune e Provincia.
Il "Giorno del Ricordo" è stato istituito con la Legge 92 del 2004, in base alla quale "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del Ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
LA SCHEDA a cura degli organizzatori:
"La città dolente"
Film diretto da Mario Bonnard, scritto dal regista con Anton Giulio Majano, Aldo De Benedettti e Federico Fellini. Interpretato da Luigi Tosi, Barbara Costanova Gianni Rizzo, Elio Steiner e la partecipazione di Constance Bowling. Il film è stato girato nell'autunno del 1948, quasi contemporaneamente agli avvenimenti storici, e distribuito nel marzo 1949. Non ebbe una grande diffusione stante le censure di parte e le rimozioni politiche, è stato recentemente restaurato e viene proiettato nell'ambito delle celebrazioni del "Giorno del Ricordo"
Il film si sofferma sull'esodo da Pola da parte della popolazione italiana, con alcune scene tratte dagli avvenimenti reali. Narra la storia di Berto, un operaio italiano di Pola che, convinto da un amico, nonostante la partenza della stragrande maggioranza dei suoi concittadini e anche di sua moglie e del figlioletto, decide di restare. Ma, poco tempo dopo, si trova disilluso, amareggiato e senza lavoro. Per aver manifestato apertamente il suo dissenso nei confronti del nuovo sistema, viene arrestato ed inviato in un campo di concentramento per essere "rieducato". Riesce a fuggire e a raggiungere la costa. Trovata una barca, cerca di dirigersi verso l'Italia, ma le guardie di frontiera lo uccidono con una raffica di mitragliatrice.