BIBLIOTECA ARIOSTEA - ‘Istruzione e democrazia': incontro venerdì 28 febbraio alle 17
Le teorie di Jean Piaget sull’educazione in rapporto all’attività cognitiva e all’apprendimento
27-02-2014 / Giorno per giorno
Sarà dedicato alle teorie pedagogiche di Jean Piaget il nuovo appuntamento, venerdì 28 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, con il ciclo di incontri ‘Viaggio nella comunità dei saperi - Istruzione e democrazia' a cura dell'Istituto Gramsci e dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Ad approfondire il tema sarà Deanna Marescotti, psicologa e assessore del Comune di Ferrara, con introduzione a cura di Daniela Cappagli, curatrice del ciclo di incontri.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
"Lo sviluppo mentale è una costruzione continua, paragonabile a quella di un vasto edificio che a ogni aggiunta divenga più solido, o piuttosto alla messa a punto di un delicato meccanismo...".
Psicologo, biologo, pedagogista e filosofo, Jean Piaget (Neuchâtel 1896-Ginevra 1980) è considerato il fondatore dell'epistemologia genetica, dimostrò innanzitutto l'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell'adulto. L'intelligenza, secondo Piaget, è strettamente legata alla capacità di adattamento all'ambiente sociale e fisico. Ciò spinge la persona a formare strutture mentali sempre più complesse e organizzate lungo lo sviluppo cognitivo che ha un'origine individuale. Fattori esterni come l'ambiente e le interazioni sociali possono favorire o no lo sviluppo, ma non ne sono la causa.
Piaget fu Presidente della Commissione Svizzera dell'Unesco e diresse il Bureau International d'Education dal 1929 al 1967. Nel 1955 fondò e diresse il "Centre International d'Epistémologie Génétique".