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RICONOSCIMENTO - La targa consegnata questa mattina nella residenza municipale

La riconoscenza di Ferrara a Corrado Israel De Benedetti

30-04-2014 / Giorno per giorno

Questa mattina in residenza municipale il Sindaco di Ferrara ha consegnato a Corrado Israel De Benedetti una targa di riconoscenza a nome dei cittadini ferraresi. A seguire De Benedetti si è recato al Chiostro di S.Paolo dove (alle 12) era atteso per la presentazione del nuovo libro ambientato a Ferrara "Un amore impossibile nella bufera" (Claudiana 2014). La presentazione era inserita nel calendario della "Festa del libro ebraico".


LA SCHEDA (A cura dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara) - Corrado Israel De Benedetti (Ferrara 1927) proviene da una famiglia della media borghesia ebraica ferrarese. Il padre, ufficiale di carriera del Regio Esercito Italiano, ne fu espulso in seguito alle leggi razziali.

Nella notte del 14 novembre 1943, appena sedicenne, viene arrestato solo perché ebreo e portato nelle carceri di via Piangipane, dove resterà per due mesi. Una volta liberato con la famiglia riesce a scappare in Romagna dove si nasconde sotto falso nome, per evitare la deportazione.
Dopo la Liberazione De Benedetti si iscrive all'Università di Ferrara. Contemporaneamente entra nel movimento Hechaluz che organizza giovani ebrei per emigrare in Palestina. È in questa prospettiva che, nel 1947, lascia Ferrara e la famiglia per recarsi con un gruppo di compagni nella fattoria di S. Marco (Pontedera) e prepararsi alla vita di kibbuz. Per due anni è membro della direzione del movimento Hechaluz e redattore dell'omonimo quindicinale che si stampa a Pisa. Nel novembre 1949 "sale" in Israele e con i compagni raggiunge il kibbuz di Ruchama nel Neghev settentrionale di cui diventa membro e nel quale vive tuttora. In kibbuz ha ricoperto l'incarico di direttore d'azienda e successivamente di segretario. Ha fatto parte della direzione economica del movimento kibbuzistico.
Membro della direzione del Partito Merez, della sinistra israeliana, attualmente redige il settimanale interno del suo kibbuz. E' direttore dell'archivio del Kibbuz Ruchama dove tuttora vive
E' ritornato a Ferrara nel 1993 per portare la propria toccante testimonianza al convegno "Ferrara 1943- 1993 a cinquant'anni dall'Eccidio estense"
Ha scritto:
I sogni non passano in eredità - cinquant'anni di vita nel Kibbuz (La Giuntina 2001)
Anni di rabbia e di speranza (la Giuntina 2003)
Mercoledì 30 aprile alle 12 (Chiostro di S.Paolo - Ferrara), nell'ambito della "Festa del libro ebraico", presenterà il suo nuovo libro ambientato a Ferrara "Un amore impossibile nella bufera" (Claudiana 2014)
Nella Ferrara del 1938, le leggi razziali sconvolgono un amore nato sui banchi di scuola e l'amicizia tra una ragazza ebrea e due giovani, uno ebreo, l'altro no. Lo scoppio della guerra spezza brutalmente i loro sogni e ne intreccia e allontana in modo imprevedibile i destini: mentre i due giovani ebrei conoscono le persecuzioni, i bombardamenti, la fame, l'esilio e il movimento antifascista, il gentile si arruola e finisce ben presto prigioniero in Palestina, dove impara a conoscere il piccolo e nuovo mondo del kibbutz...


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