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martedì, 06 maggio 2025.

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BIBLIOTECA ARIOSTEA - Incontro del ciclo ‘La Grande Guerra' venerdì 9 maggio alle 17

Oswald Spengler e ‘Il Tramonto dell'occidente'

08-05-2014 / Giorno per giorno

Sarà dedicato agli effetti prodotti dalla pubblicazione nel 1918 del primo volume del ‘Tramonto dell'Occidente' il nuovo incontro del ciclo ‘La Grande Guerra e il Novecento europeo' in programma venerdì 9 maggio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. A parlarne sarà Marco Bertozzi con introduzione di Davide Nanni.
La rassegna di appuntamenti promossa dall'Istituto Gramsci e dall'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara proseguirà con una serie di incontri mensili fino al novembre prossimo, con cui si cercherà, negli intenti degli organizzatori, di approfondire il significato di quel tragico evento che inaugurò ‘il secolo breve' e fu causa di cambiamenti sconvolgenti per l'Europa del Novecento.

 

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il primo volume del "Tramonto dell'Occidente" fu pubblicato nell'aprile del 1918, ma la sua diffusione avvenne quando la Germania era ormai sull'orlo della sconfitta. Il libro di Spengler, grazie anche all'efficacia del titolo, ottenne un clamoroso successo e suscitò polemiche a non finire. Ogni grande civiltà, dopo essere sorta e divenuta, era inesorabilmente destinata al declino e di tale destino dovevano essere leggibili i segni. Ernst Cassirer scriveva di essere rimasto colpito dalla stretta analogia fra il "Tramonto" e alcuni trattati di astrologia rinascimentale, che aveva appena letto: "gli astrologi del Rinascimento non si limitavano a esplorare il destino dei singoli individui, ma applicavano il loro metodo anche a grandi fenomeni storici e culturali". Il libro apparve a Cassirer "come un'astrologia della storia: l'opera di un indovino, che enuncia le sue cupe visioni apocalittiche". Il "Tramonto" fu poi da alcuni considerato un'anticipazione del nazionalsocialismo, anche se il suo autore era soprattutto un grande conservatore, legato agli antichi ideali del prussianesimo. Se il suo "pessimismo" deluse Hitler e i capi del nazismo, il suo pensiero trovò (ricambiata) favorevole accoglienza da parte di Mussolini, che promosse la traduzione di un paio di libri di Spengler, ma non del "Tramonto", la cui versione italiana uscì solo nel dopoguerra. La conversazione sarà dedicata all'analisi degli effetti che questo inquietante e visionario testo (il cui secondo volume fu pubblicato nel 1922, senza però ripetere il successo del primo) aveva prodotto al suo apparire.