TEATRO NUCLEO - Lunedì 19 maggio alle 11.15 al Liceo Ariosto
Un nuovo appuntamento dell' "Anno Cortazariano a Ferrara: Queremos tanto a Julio"
15-05-2014 / Giorno per giorno
(Comunicato a cura del Teatro Nucleo)
Col patrocinio del Comune di Ferrara, in collaborazione con L'Ambasciata Argentina in Italia e il Liceo Ludovico Ariosto, il teatro Nucleo propone per lunedì 19 maggio alle 11.15 al liceo Ariosto un nuovo appuntamento dell' "Anno cortazariano a Ferrara: Queremos tanto a Julio". Ferrara è l'unica città europea che ha dedicato un teatro al grande scrittore argentino e il 26 di agosto del 2014 si compiranno cent'anni dalla sua nascita.
Tema dell'incontro sarà "Julio Cortazar e la poesia". Gli studenti delle 4° del Liceo Ariosto incontrano Cortazar - anche in lingua castigliana.
Quando era ancora un docente di letteratura Cortazar produsse un ponderoso saggio su John Keats, seicento pagine di un percorso di interrogazione e conoscenza tra i più straordinari mai scritti sul massimo poeta inglese. Si rifiutò però di pubblicarlo: in una delle sue ultime interviste confessa di averlo tenuto sempre sotto chiave, perchè non voleva essere preso per un critico letterario, argomento che più di tanti altri da un'idea della personalità del Nostro. La poetica di Cortázar si caratterizza per la sua percezione dell'intrusione del fantastico nel reale: l'idea che quando ti regalano un orologio in realtà sei tu ad essere regalato all'orologio. O la semplice azione di togliersi un maglione che inusitatamente diventa lotta perdente per la vita.
I testi saranno letti da Horacio Czertok, del Teatro Nucleo.
L'opera di Julio Cortázar ha significato una profonda ricreazione della lingua spagnola, in uno sforzo per liberarla dalle ipoteche contratte con la tradizione barroca e le sue retoriche obbligate, con modi di dire che sono anche modi di pensare. Se l'idioma è lo strumento del pensiero, liberarlo da quelle strettoie significa liberare il pensiero medesimo, fare possibile l'esistenza di altri modi di pensare e di agire, di altri mondi. Per Cortázar la missione "rivoluzionaria" dello scritore risiedeva proprio nell'azione liberatoria nei confronti della lingua medesima, per rompere le catene che condizionano il pensiero. Liberare la lingua, non utilizzare una lingua vecchia per "parlare" di rivoluzione. Questo è uno dei maggiori problemi per la conoscenza di Cortázar, perchè noi lo leggiamo tradotto e non riusciamo a capire quanto la sua azione abbia significato per il mondo che pensa e parla in spagnolo.
Altra difficoltà è data dalla profonda appartenenza della sua letteratura alla storia e alla cultura argentine, alle idiosincrasie che lui continuamente enuncia e denuncia, e che sono di difficile traduzione.