BIBLIOTECA ARIOSTEA - Incontro giovedì 5 giugno alle 16,30
Il pensiero di Olivetti e la centralità della persona nelle organizzazioni aziendali moderne
04-06-2014 / Giorno per giorno
Sarà tutto dedicato al modello aziendale di Adriano Olivetti, in rapporto anche alle esperienze organizzative odierne, l'incontro in programma giovedì 5 giugno alle 16,30 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Ad approfondire l'argomento sarà Michele Fasano, regista del documentario "In me non c'è che futuro...Ritratto di Adriano Olivetti", con introduzione di Galileo Dallolio, (formatore Aif e pubblicista). L'incontro è a cura di AIF - Associazione Italiana Formatori - Delegazione Emilia Romagna.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Un'opportunità di confronto, a partire dal modello olivettiano, sull'esperienza delle aziende di oggi, sull'etica organizzativa adottata, e sul tipo di economia che esse contribuiscono a creare.
Nelle pratiche della "fabbrica" di Adriano Olivetti, si considerava la centralità della persona per massimizzare efficienza ed efficacia organizzativa. La preoccupazione principale era rappresentata dalla "gestione della conoscenza" (sia quella diffusa, inerente le competenze dei singoli, sia quella di processo, inerente l'esperienza che di esso fanno i singoli, che quella teorica, prodotta delle elite accademiche internazionali). L'attenzione verso la persona si spiegava sia in relazione al livello umano, sia dal punto di vista funzionale, nel senso della cura di tutti i prerequisiti esistenziali necessari alla migliore espressione dei talenti cognitivi e creativi. In tale ottica, il soggetto diveniva veicolo di circolazione e produzione di conoscenza per il bene della comunità.
L'organizzazione gerarchica, nel modello olivettiano, manteneva dunque un senso unicamente in relazione all'assunzione di responsabilità nelle dinamiche di reciprocità delle relazioni interpersonali e non aveva a che fare con il comando, perché era radicale la consapevolezza "di sistema" della natura dei processi di produzione/di conoscenza/ di comunicazione.
Un'organizzazione, quella olivettiana, che per la propria capacità di riflettere continuamente su se stessa, tendeva, come stato "normale", all'idea del cambiamento.