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martedì, 06 maggio 2025.

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ECCIDI DELLA CERTOSA - Lunedì 11 agosto alle 10 di fronte al Tempio di san Cristoforo

Cerimonia solenne in ricordo dei martiri della Certosa

08-08-2014 / Giorno per giorno

Tra l'11 e il 20 agosto 1944 patrioti ferraresi vennero trucidati all'interno della Certosa cittadina. In ricordo di quei tragici eventi vennero apposte lapidi sul muro antistante la chiesa di S.Cristoforo. Per onorare la memoria dei caduti lunedì 11 agosto alle 10 il 'Comitato per le celebrazioni degli eccidi della Certosa' formato da associazioni, realtà istituzionali cittadine e forze armate, ha organizzato come di consueto in quel luogo una solenne cerimonia e deposizione di una corona d'alloro con gli onori militari. Insieme all'assessore Roberto Serra per l'Amministrazione comunale saranno presenti autorità civili, militari e religiose e membri delle associazioni Partigiane, Combattentistiche e d'Arma con i propri labari.


LA SCHEDA - Eccidi della Certosa - Ferrara agosto 1944 (Notizie tratte dai documenti inviati dalla Prefettura di Ferrara al Ministero dell'Interno, conservati negli archivi dei servizi di Documentazione Storica del Comune di Ferrara)
Alle ore 4,45 dell'11 agosto 1944, a seguito dell'uccisione da parte di un gappista del maresciallo di Pubblica sicurezza Mario Villani, avvenuta a Ferrara il 10 agosto 1944, presso la Certosa di Ferrara vennero fucilati Gaetano Bini, Destino Sivieri Tersilio, Romeo Bighi, Guido Droghetti, Guido Fillini, Amleto Piccoli, Renato Squarzanti. Un altro prigioniero, Balestri Jovanti, ugualmente condannato alla fucilazione, riuscì a fuggire e sopravisse. La sera del 20 agosto vennero inoltre fucilati Donato Cazzato e Mario Zanella. Un altro elemento della Resistenza (Mario Bisi, nome di battaglia 'Augusto') individuato nel corso delle indagini per l'uccisione del maresciallo Villani, trattenuto nei locali della Questura di Ferrara e sottoposto a feroci interrogatori e torture, si autoaccusò dell'uccisione del Villani stesso e morì nella notte tra il 20 e il 21 agosto con un colpo di arma da fuoco. Le autorità addebitarono la sua morte ad un improbabile 'suicidio' (legato mani e piedi sarebbe riuscito a spararsi con una pistola appoggiata sul tavolo, approfittando dell'assopimento del piantone).



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