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FERRARA ARTE - Oggi nella sede romana dell'Associazione Stampa Estera in Italia

Presentati "Due anni di grandi proposte della Fondazione Ferrara Arte"

16-01-2015 / Giorno per giorno

"Giovanni Boldini, Filippo de Pisis, la Barcellona di Picasso e Gaudí, la Pittura Metafisica e l’'Orlando Furioso - Due anni di grandi proposte della Fondazione Ferrara Arte" è il tema della conferenza stampa che si è svolta oggi alla sede dell'Associazione della Stampa Estera in Italia a Roma. 

Erano presenti Tiziano Tagliani sindaco di Ferrara e presidente della Provincia di Ferrara, Massimo Maisto vicesindaco e assessore alla Cultura,Turismo e Giovani del Comune di Ferrara e Maria Luisa Pacelli direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Fondazione Ferrara Arte.

 

 (Comunicato a cura di Ferrara Arte)

 

A partire dal 31 gennaio 2015 al Castello Estense sarà allestita una galleria di capolavori di due grandi pittori ferraresi che sono stati protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento, Giovanni Boldini e Filippo de Pisis. Il monumento simbolo della città farà da cornice alle opere dei due artisti selezionate dalle collezioni delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari a Ferrara.
L'arte per l'arte. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis intende riconsegnare al pubblico il patrimonio rimasto celato in seguito al terremoto del 2012 e sottolineare il rilievo della pittura moderna ferrarese attraverso due figure di statura internazionale. L'obiettivo degli organizzatori e degli enti curatori è quello di far vivere i musei nonostante la chiusura della sede che li accoglieva.
Più che una mostra sarà, infatti, un allestimento semi-temporaneo che potrà essere visitato sino alla riapertura di Palazzo Massari, ora in corso di restauro.
Le sale fastosamente decorate dell'appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello Estense e i celebri "Camerini del Principe" saranno così la sede temporanea di due percorsi monografici che raccontano la parabola creativa di Boldini e De Pisis. I musei ferraresi conservano, infatti, i più ricchi e completi fondi dei due artisti, documentando ogni aspetto della loro ricerca: olii, pastelli e acquerelli, studi e annotazioni boldiniani, e i dipinti depisisiani verranno messi in dialogo secondo due linee di lettura che restituiranno un intenso ritratto delle personalità artistiche dei due maestri. Il percorso espositivo si svilupperà a partire dalle sale del Governo, della Devoluzione, dei Paesaggi e delle Geografie, con dipinti, opere su carta e documenti appartenuti a Boldini, dando risalto al ruolo di spicco dell'artista nel rinnovamento della pittura italiana e internazionale. Innanzitutto le prove nella Firenze dei macchiaioli, invenzioni di sorprendente immediatezza come Le sorelle Lascaraky; poi la produzione successiva al trasferimento nella Parigi degli impressionisti, in cui spiccano brillanti evocazioni delle atmosfere della vita moderna - da Notturno a Montmartre alla Cantante mondana - testimoni del confronto con Degas; infine, le icone della ritrattistica - come il Ritratto del piccolo Subercaseaux, Fuoco d'artificio, La passeggiata al Bois de Boulogne o La signora in rosa - che sanciscono Ferrara, Castello Estense, dal 31 gennaio 2015l'affermazione della cifra stilistica con cui egli si impone come protagonista incontestato di questo genere in Europa e oltreoceano. L'allestimento presenterà, in una affascinante sequenza, i volti delle protagoniste della Belle Époque, da Rita Lydig alla Contessa de Leusse a Olivia Concha de Fontecilla, e degli amici artisti, come Degas, Menzel e Whistler.
I Camerini, solitamente non aperti al pubblico, ospiteranno la seconda parte dell'allestimento, dedicata a un altro talento ferrarese attivo sul palcoscenico parigino. A raccontare il percorso creativo di De Pisis saranno le opere che sono entrate a far parte della raccolta ferrarese soprattutto grazie all'attività della Fondazione Pianori e al generoso lascito di Manlio e Franca Malabotta. Aprono la narrazione preziose testimonianze del periodo giovanile, da Natura morta col martin pescatore dipinta a Ferrara prima del
trasferimento nella capitale francese, a Le cipolle di Socrate, rivelatore della riflessione di De Pisis su De Chirico e la pittura metafisica. Seguono i capolavori del periodo parigino che raccontano la nascita di un linguaggio altamente personale: pure invenzioni liriche, come le nature morte marine e Il gladiol fulminato, o trascrizioni pittoriche delle brucianti emozioni che l'esperienza della Ville lumière procura al pittore, di cui un esempio è Strada di Parigi. Il cerchio si chiude con la produzione successiva al rientro in Italia: penetranti effigi maschili come il Ritratto di Allegro e poi i commoventi capolavori dell'ultima stagione - La rosa nella bottiglia e Natura morta con calamaio - nei quali la poesia delle immagini si spoglia fino all'essenziale.
Un altro fondamentale apporto alla valorizzazione del patrimonio delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea verrà infine offerto dalla pubblicazione dell'edizione critica della corrispondenza boldiniana conservata presso il Museo Giovanni Boldini a cura di una delle conservatrici, Barbara Guidi, che rappresenta un prezioso strumento scientifico per l'evoluzione degli studi sul pittore ferrarese. Con questa iniziativa, le Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e la Fondazione Ferrara Arte partecipano, in partnership con il Comune di Ferrara, ad un progetto di promozione integrata del patrimonio culturale e ambientale della Regione Emilia-Romagna e degli interventi finanziati attraverso i fondi europei POR FESR tra il 2007 e il 2013. L'arte per l'arte diverrà un'occasione per presentare al pubblico, attraverso specifici appuntamenti e attraverso un info point dedicato, i siti recuperati e valorizzati grazie ai finanziamenti europei, in un percorso ideale dalla città al territorio, dal Castello Estense alla Delizia: dal Castello della Mesola al Museo delle Culture Umane di Comacchio, attraverso i percorsi d'acqua nel parco del Delta. Un sodalizio, quello tra la città e il suo territorio, sempre più profondo, che permette di accompagnare il turista alla scoperta di luoghi suggestivi, spesso fuori dalla rotta della canonica visita turistica alla città d'arte.

 

L'ARTE PER L'ARTE. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis Ferrara, Castello Estense, dal 31 gennaio 2015
Enti promotori
Comune di Ferrara e Provincia di Ferrara
Organizzatori
Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Fondazione Ferrara Arte
Con il supporto di
Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013
Asse 4 - Valorizzazione e qualificazione del patrimonio ambientale e culturale
Curatori
Maria Luisa Pacelli, direttrice Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea,
Barbara Guidi e Chiara Vorrasi, conservatrici Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea
Orari di apertura
Da gennaio a maggio e da settembre a dicembre: 9.30-17.30 (ad esclusione dei lunedì non festivi di
gennaio, ottobre, novembre e dicembre)
Da giugno ad agosto: 9.30-13.30 / 15.00-19.00 (ad esclusione dei lunedì non festivi di luglio e agosto)
Giorni di chiusura: 25 dicembre
Informazioni e biglietteria
tel. 0532 299233
castello.estense@provincia.fe.it
www.castelloestense.it
Prenotazioni gruppi e visite guidate
tel. 0532 244949
www.palazzodiamanti.it
Ufficio stampa
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
tel. 049 663499
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
PorFesr Emilia Romagna
fesr.regione.emilia-romagna.i

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Ferrara Arte 2015 - 2016 Due anni di grandi eventi a Ferrara:  Boldini e De Pisis al Castello Estense e al Palazzo dei Diamanti Barcellona fucina d'arte tra Otto e Novecento, la pittura metafisica e l'Orlando Furioso. Per una stagione d'arte con pochi paragoni in Europa.

 A Ferrara, due anni di opportunità davvero straordinarie per chi ama l'arte e le grandi mostre di qualità.

Il programma di Ferrara Arte, annunciato dal direttore Maria Luisa Pacelli, offre per il 2015 e il 2016 un poker di appuntamenti di livello internazionale. Aspetto che non stupisce certo chi segue la programmazione di Palazzo dei Diamanti e ha consuetudine con proposte molto alte, di qualità riconosciuta e fortemente internazionali. Non è un caso se mostre ferraresi sono regolarmente riproposte nei grandi musei europei e nord americani, sempre con grande successo e riconoscimento critico. Il caso più recente è quello dell'esposizione che i Diamanti, nel 2013 hanno dedicato a Michelangelo Antonioni e che da allora continua a girare il mondo, approdando dal 9 aprile a Parigi nel tempio della cinematografia internazionale, la Cinémathèque Française.

Il biennio ferrarese inizia dalla prossima fine gennaio con l'unico appuntamento ospitato in sede diversa da quella consueta dei Diamanti. Saranno, infatti, le sale fastosamente decorate dell'appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello Estense e i celebri "Camerini di Alfonso I" (abitualmente non aperti alle visite) a ospitare i due percorsi monografici che esplorano la parabola creativa di Boldini e De Pisis. Le Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea conservano, infatti, i più ricchi e completi fondi dei due artisti e sono in grado di testimoniare ogni aspetto della loro ricerca: olii, pastelli e acquerelli, studi e annotazioni boldiniani, così come i dipinti depisisiani verranno messi in dialogo secondo due linee di lettura che restituiranno un intenso ritratto delle personalità artistiche dei due maestri. L'arte per l'arte. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis intende riconsegnare al pubblico questo patrimonio rimasto celato in seguito al terremoto del 2012 e sottolineare il rilievo della pittura moderna ferrarese attraverso due figure di statura internazionale.

Ai Diamanti, la nuova stagione espositiva prenderà avvio il 19 aprile con La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudí, l'esposizione che presenta un ritratto a tuttotondo della scena artistica di Barcellona, tra il 1888 e il 1909. In quegli anni la città era la "rosa di fuoco" e un inedito fervore di modernità infiammava la sua vita culturale, sul modello della Parigi Art Nouveau, mentre una rovente tensione sociale esplodeva in conflitti e attentati. Una focosa e colorata schiera di talenti diede allora vita ad una straordinaria fioritura in campo artistico e architettonico, che cambiò per sempre il volto della città e lasciò un segno profondo nella storia dell'arte del Novecento. Antoni Gaudí, visionario innovatore del linguaggio architettonico e delle arti decorative, spicca tra i grandi nomi del modernismo catalano. Sul versante artistico, accanto al genio del giovane Picasso, un gruppo di ingegni inquieti e ribelli, tra i quali Ramon Casas, Santiago Rusiñol, Hermen Anglada Camarasa, Isidre Nonell e Juli González, misero in scena con stili differenti un'istantanea della vita moderna, dall'atmosfera scintillante e bohemien dei caffè e dei ritrovi notturni, alle effigi di prostitute, gitane e miserabili virate in blu, toccanti icone della solitudine che il progresso si lasciava dietro. Un caleidoscopio di dipinti, opere grafiche, gioielli, sculture, modelli architettonici e teatrali testimonierà quel fuoco d'artificio di creatività che accese la Barcellona modernista.

Di pari passo, prosegue l'impegno nella conoscenza di Ferrara e di quei fenomeni artistici e culturali di grande respiro internazionale che l'hanno vista protagonista.
A cento anni dall'arrivo di De Chirico in città, la mostra De Chirico a Ferrara, 1915 - 1918. Pittura metafisica e avanguardie europee ai Diamanti dal 14 novembre 2015 racconterà la nascita e lo sviluppo di una delle più importanti correnti artistiche del Novecento, la pittura metafisica. Affiancando le opere di De Chirico a quelle degli altri protagonisti di questa avventura come Carrà, De Pisis e Morandi e di grandi maestri stranieri, da Man Ray a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, la rassegna ricostruirà per la prima volta il percorso dell'artista nei tre cruciali anni che trascorse a Ferrara e metterà in luce l'influenza fondamentale che tale produzione ebbe sullo sviluppo delle avanguardie artistiche europee.

Infine, dal 24 settembre 2016, Palazzo dei Diamanti dedicherà una grande esposizione al capolavoro della letteratura italiana del Cinquecento, l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. A celebrarlo, nel quinto centenario della sua prima edizione, non sarà una mostra documentaria o di fortuna pittorica, bensì una grande mostra d'arte: dipinti, disegni, sculture, libri, armi e manufatti di eccezionale bellezza - alcuni dei quali dei maestri nominati dal poeta stesso come Mantegna, Dosso, Leonardo, Sebastiano del Piombo, Michelangelo e Tiziano - condurranno il visitatore tra le pagine del Furioso, facendo rivivere il fantastico mondo cavalleresco che nutrì l'immaginario di Ariosto e raccontando giochi, sogni e desideri di quella società delle corti italiane del Rinascimento di cui egli fu cantore sensibilissimo.

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