MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA - Inaugurazione sabato 14 marzo alle 11. Visitabile fino al 5 aprile
In mostra "Legati mani e piedi con rozze funi", le carte raccontano la pellagra a Ferrara 1859 - 1933
12-03-2015 / Giorno per giorno

Sabato 14 marzo alle ore 11, alla sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I° d'Este 19) verrà inaugurata la mostra "Legati mani e piedi con rozze funi / Le carte raccontano la pellagra a Ferrara. 1859 - 1933" a cura di Magda Beltrami e di Mara Guerra, coordinata scientificamente da Antonella Guarnieri del Museo.
Frutto della collaborazione tra le due curatrici, il Museo e l'Istituto per la Storia del Risorgimento sezione di Ferrara, attraverso un certosino ed appassionato lavoro sulle carte conservate presso gli archivi cittadini, l'allestimento racconta la storia della drammatica situazione socio-sanitaria nelle campagne, non solo estensi, nel periodo tra il 1859 ed il 1933, quando la "pellagra" mieteva vittime e provocava sofferenza difficilmente immaginabili. Tante foto e tanti documenti originali, ma anche uno studio quantitativo dell'evoluzione del male che nella provincia di Ferrara trovò un luogo di massima diffusione a causa della grande povertà dei braccianti.
Spicca, tra gli altri aspetti trattati, lo scontro scientifico che contrappose il dottor Clodomiro Bonfigli, nel 1878 direttore del manicomio di Ferrara ed il professor Cesare Lombroso, celeberrimo psichiatra dell'Università di Torino, a proposito dell'origine della malattia e di come curarla, utile per comprendere lo spirito di quei tempi che vedevano contrapporsi le istanze conservatrici a quelle che miravano ad una evoluzione della società che sollevasse i lavoratori delle campagna da una centenaria storia di sofferenze e di morte precoce. Mentre, infatti, Lombroso riteneva che la causa della malattia fosse da ricercarsi in una tossina, contenuta nel cuore del mais avariato del quale i contadini si cibavano, non potendo permettersi quello che non aveva subito alterazioni, Bonfigli riteneva invece che la pellagra fosse legata strettamente all'esclusiva consumazione di farina di polenta che caratterizzava le classi rurali e considerava marginale il ruolo della tossina. A lungo, prevalse, a torto, la tesi di Lombroso proprio perché non metteva in discussione le cause sociali e politiche che erano alla base della malattia.
Una mostra nella quale il visitatore potrà spaziare dalle immagini ai documenti, da grafici che sintetizzano e illuminano scientificamente il grave problema sino alla narrazione di storie che evidenziano quanto drammatica sia stata l'influenza esercitata dalla pellagra sulle vite degli uomini e delle comunità.
La mostra resterà aperta dal 14 marzo al 5 aprile, visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.
(Comunicato a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza)
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